"Friends & Family", terzo appuntamento con il cinema del ciclo "Funny and Gay"

Questa sera su Sky Show col titolo “Sparami, stupido!” (sic!) alle ore 21:00 e domenica sera in replica alle ore 23:00

Questa commedia, opera prima di Kristen Coury, unisce la parodia del genere gangsteristico a quella del genere “Vizietto” sugli stereotipi gay, con qualche divagazioni in più. Il film , presentato da Sky con il poco consono titolo di “Sparami stupido!” si presenta come un’opera leggera, senza volgarità, divertente con garbo, che mette in scena tanti personaggi, forse troppi, e per questo, a nostro giudizio, monocordi e poco approfonditi.
Cominciamo dai due protagonisti che sono una coppia gay di lunga data, Stephen e Danny, che vive in un lussuoso appartamento di New York, che possono permettersi grazie al lavoro che svolgono come luogotenenti di un boss mafioso, Victor Patrizzi. Li vediamo in azione in una gustosa scena all’inizio del film quando estorgono il pizzo ad un cantante d’opera e in seguito quando difendono da un attacco armato un boss mafioso che poco prima aveva ironicamente definito il loro capo Victor “il padrino delle checche”.
Una delle cose più piacevoli del film è proprio la gayezza perfettamente “integrata” dei due protagonisti, conosciuti come gay dai genitori, dal boss e dalla sua famiglia, dalla banda propria e altrui, ecc. Il divertimento scaturisce soprattutto dal fatto che i due gay sono presentati come degli impeccabili macho mentre gli etero che li circondano, a cominciare dal boss e dai suoi figli, sembrano assai più ambigui e “delicati”.
I guai iniziano quando, a sorpresa, i nostri eroi devono ricevere la visita dei genitori di Stephen, che sanno e apprezzano la loro unione omosessuale, ma non sanno che lavorano per la mafia. Con l’aiuto del boss, della sua famiglia, della banda e degli amici (tra i quali uno splendido e scheccante Edward Hibbert) organizzano una cena di copertura per festeggiare il complenno del padre di Stephan, che lavora nell’FBI, e deve quindi continuare a credere che il figlio sia un onesto impreditore di catering. Nel contempo anche i genitori del fidanzato della figlia del boss decidono di venirlo a trovare e di unirsi alla fatidica festa di compleanno. Senonchè il loro scopo segreto (all’insaputa del figlio e di tutti) è quello, in quanto membri di una milizia di destra che vuole abbattere il governo democratico degli USA, di catturare un senatore che parteciperà alla festa. Cosa succederà alla festa, che vedrà anche l’arrivo inaspettato di un gruppo di favolose drag queen, non possiamo dirvelo, ma gli ingredienti nella pentola sono così tanti e diversi che potete facilmente immaginarvi qualcosa di eclatante.
Diciamo subito le cose che non ci sono piaciute, comunque giustificabili in un’opera prima. Anzitutto la sottostoria della milizia armata che vuole attaccare il governo USA è più fastidiosa e ridicola che necessaria alla trama. Occorre notare comunque che il film è stato scritto prima dell’11 settembre 2001, quando un attacco armato contro gli USA poteva ancora fare ridere.
Un’altra mancanza, forse voluta, ci è sembrata la scarsa affettività tra i due protagonisti che sembrano più una coppia di amici che di amanti. Anche se è assai intrigante il momento in cui, accarezzandosi le mani, riconoscono che forse sono diventati dei gangster proprio per bilanciare la loro omosessualità non completamente digerita.
Decisamente brutta la scena dei nostri eroi che vengono addestrati all’arte culinaria dal figlio del boss (molto “casalingo”), con gag fredde e puerili. Mentre ci sono sembrate esilaranti le scene di addestramento al comportamente gay (con presentazione in Powerpoint della cultura gay basilare) che vengono fatte ai componenti della banda che dovranno fare i camerieri alla festa (una festa organizzata dalla ditta di una coppia gay non può non avere camerieri gay per essere credibile). I risultati di questo addestramento potremo poi goderceli durante la festa.
Un film corale che, come dicevamo, per voler mettere in ballo troppi personaggi, non riesce ad approfondirli e possiamo apprezzarli soprattutto come macchiette, più o meno stereotipate, molte delle quali comunque godibilissime. In una volatile classifica metteremmo ai primi posti il boss e la moglie (una rediviva Anna Maria Alberghetti che vuole dimostrare al marito quanto siano feroci i suoi adorabili e in realtà tenerissimi figli), l’esuberante amico di Stephen e Danny (Edward Hibberts), la quasi frociarola figlia del boss (Rebecca Kreskoff), i genitori di Stephan e tutta la banda del boss.

Qui sotto una immagine coi due protagonisti dal sito del film

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