STANDING OVATION ALLA MOSTRA VENEZIANA

Iniziata con un buon successo, soprattutto di pubblico, la Mostra veneziana che…

Iniziata con un buon successo, soprattutto di pubblico, la Mostra veneziana che ieri ha visto bissare il successo di Black Dahlia regalando diverse standing ovation (applausi lunghi più di dieci minuti) tra le quali quella per il docu-film del veterano De Seta (una storia di immigrazione che mette in rilievo come i cosiddetti “diversi” possano essere persone assai migliori degli ospitanti), poi per il nuovo film su Capote, “Infamous”, che quasi tutta la critica giudica migliore del “Capote” di B. Miller, e anche per “Hollywoodland”, che invece la critica ha trattato un po’ male, un film che ricorda la morte di George Reeve, il Superman tv degli anni ’50, e accusa il sistema Hollywood di quegli anni che usava tutti i mezzi per nascondere ed occultare le vite “immorali” degli attori (omosessualità compresa). A proposito di “Infamous” curioso che nella conferenza stampa il protagonista, Toby Jones, abbia tenuto a dichiarare che né lui né Craig sono gay (nel film si baciano con passione) mentre subito dopo Sandra Bullock (anch’essa interprete del film) si dichiarava sorpresa di apprendere che Toby non era gay. Ieri era in concorso anche il nuovo film del thailandese Weerasethahul (foto a lato), “Syndromes And a Century”, già autore del premiatissimo “Tropical Malady”, e presente al Lido col suo fedele, bellissimo ed esclusivo attore (compagno?) Kaewbuadee che nel film interpreta un monaco che fa innamorare il suo dentista. La storia principale del film vuole invece ricordare quella dei suoi genitori, ai quali il film è dedicato, entrambi dottori in un ospedale. Lo stile del film, lento e pieno di divagazioni figurative, risulta, come il precedente, assai ostico al pubblico occidentale (diversi spettatori sono usciti dalla sala durante la proiezione).


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