interpreti: Marco Angelilli, Pierre Lucat, Giuseppe Sartori, Anna Terio
style concept Simone Valsecchi
assistente regia Elisa Menchicchi
3_6 dicembre 09 – CSS Teatro Stabile d’Innovazione del FVG / Teatro S. Giorgio Udine
Spettacolo replicato a ciclo continuo, per tre spettatori alla volta, Pinter’s Anatomy agisce sui temi dello scrittore inglese: l’ambiguità, la violenza, il dominio e la discontinuità nel tempo. La scrittura totalmente nuova di Ricci/Forte diventa lo scanner che rileva e cancella i confini impalpabili dei rapporti tra le persone. Sotto la lente inospitale dei neon, i due autori tracciano topografie umane, e le interfacciano con i contemporanei schemi della forza e della debolezza.
Spazio claustrofobico_identità_violenze_ambiguità_sesso_dominio_discontinuità del tempo: passato insondabile/presente menzognero.
Strumenti pinteriani per scannerizzare il gioco sottile che cancella i confini impalpabili dei rapporti interpersonali. La memoria è tana, arca dell’Alleanza, tavolo operatorio dove ricucire la propria verità soggettiva, dove mentire è d’obbligo. Topografie umane parcheggiate presso un checkpoint, analizzate sotto la luce inospitale di neon interfaccianti le debolezze contemporanee. La natura subdola di noialtri abitanti della Terra diventa crosta ghiacciata su cui – in loop – pattiniamo un doppio axel, incuranti del tempo che scioglie sotto i piedi qualunque compattezza. Qualunque differenza. Il processo di manipolazione semiotica delle passioni resta incompiuto. I cadaveri dissezionati di quello che eravamo tornano alla luce: A. A. A. cercasi manto di prato all’inglese in nylon, anche usato, per sepoltura omologante definitiva.
ricci/forte
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