Infiniti amori
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  • Editori Ediesse - Collana: Sessismoerazzismo

Infiniti amori

Quanti sono gli amori possibili? Tendenzialmente infiniti, come le soggettività. Le culture e i vissuti individuali sono molto diversi per gli amori tra donne e uomini, per donne che amano donne, per uomini che amano uomini, per le esperienze transessuali. E che dire dell’amore nei contesti spesso tragici delle migrazioni? Per le donne l’amore è stato – è ancora? – il centro della vita, il grande sogno imposto, la ricerca di senso nella cura dovuta all’uomo che avrebbe sancito il dominio maschile. Il femminismo ha svelato l’inganno, il recinto che l’amore ha significato per le donne, ritenendo che la libertà sessuale fosse garanzia di salvezza, ma ha trascurato la straordinaria ambivalenza che appartiene alla narrazione femminile dell’amore. D’altra parte il discorso amoroso maschile è stato rivoluzionato dal movimento delle donne, accanto a quello antiautoritario e al movimento lgbt. Nel cambiamento dei desideri, dell’immaginario sessuale e dei sentimenti che costruiscono l’amore, gli uomini possono vivere nuove relazioni al di fuori di quel copione che sta franando, che prevedeva l’uomo come unico soggetto desiderante (peraltro di un desiderio prescritto) e la donna come oggetto di quel desiderio. Ci sembra quindi necessaria e possibile l’invenzione di un nuovo discorso d’amore. Ne scrivono, oltre a Barbara Mapelli e Alessio Miceli, Lea Melandri, Maria Grazia Manfredonia, Laura Menin, Andrea Pini, Isabella Peretti, Porpora Marcasciano.

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