Yacoubian Building

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Yacoubian Building

Il film è derivato da un romanzo (tradotto anche in Italia da Feltrinelli) di Al-Aswani ‘Ala, uno degli esponenti di punta del movimento di opposizione egiziano Kifaya. Attraverso le vite parallele degli abitanti di un palazzo costruito al Cairo negli anni trenta, vite che scorrono una accanto all’altra senza mai incrociarsi, ci viene mostrato una rappresentazione critica della società egiziana, delle sue trasformazioni, delle sue ipocrisie, della corruzione, della violenza esercitata con la scusa del terrorismo, ecc. Tra queste c’è anche la storia di un giornalista gay, presentato in termini positivi, velato ma non troppo, che ha una storia con un poliziotto. Nel libro questa storia aveva una consistenza assai maggiore. Ciononostante in Egitto si è levata una protesta che chiede l’abolizione delle scene gay.

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Palazzo Yacoubian è la saga non di una famiglia, ma degli abitanti di un palazzo costruito al Cairo negli anni trenta da un miliardario armeno. Storie parallele, vite che scorrono una accanto all’altra senza mai incrociarsi. Un palazzo che contiene in sé tutto ciò che l’Egitto era ed è diventato da quando l’edificio è sorto in uno dei viali del centro. Dal devoto e ortodosso figlio del portiere che vuole entrare in polizia ma che finirà invece per immolarsi nel nome di Allah, alla sua fidanzata, vittima delle angherie dei suoi padroni; dai poveri che vivono sul tetto dell’edificio e sognano una vita più agiata, al signore aristocratico poco timorato di Dio e nostalgico dei tempi di re Faruk che indulge in piaceri assolutamente terreni; dall’intellettuale gay con la passione per gli uomini nubiani che vive i suoi amori proibiti, neanche così clandestinamente, all’uomo d’affari senza scrupoli del pianterreno che vuole entrare in politica. Ciascuno di questi personaggi si ritroverà a fare delle scelte che, alla fine, porteranno alla rovina o alla redenzione. Quale sia l’esito, sarà il lettore a deciderlo. Ogni personaggio interpreta una sfaccettatura del moderno Egitto dove la corruzione politica, una certa ricchezza di dubbia origine e l’ipocrisia religiosa sono alleati naturali dell’arroganza dei potenti, dove l’idealismo giovanile si trasforma troppo rapidamente in estremismo e dove ancora prevale un’immagine antiquata della società. (copertina romanzo ed. Feltrinelli)

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