Vinyl

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Non tutti sanno che «Vinyl» (1965) di Andy Warhol è la prima versione del romanzo «Arancia meccanica» di Anthony Burgess: una parabola agghiacciante su violenza e società, ma anche la celebrazione di un’iconografia gay, sado-maso e decadente. Il tutto in solo quattro interminabili piani-sequenza, dove le azioni si svolgono su piani diversi. Sullo stesso dvd c’è anche «The Velvet Underground & Nico» (1966), un’ora di jam session di Lou Reed, John Cale e soci, dove il regista zoomma come un ossesso. Paradossalmente, la star Nico non canta: centro vuoto dello spettacolo, in linea con l’estetica del padre della pop art. Dvd esemplare, con un utilissimo libretto, dove Aprà e Di Vanni mostrano la ricchezza di immagini in apparenze opache e indecifrabili. Con una raccolta di testimonianze d’epoca davvero accurata. (Alberto Pezzotta)

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Il film è tratto dal romanzo di Antony Burgess da cui Kubrick, sei anni dopo, realizzerà Arancia Meccanica.
Girato in poche ore con gli amici/attori della Factory che leggono straniati le battute su cartelli fuori campo. Non ha montaggio, una sola inquadratura, e i personaggi si muovono nel ristretto spazio dell’immagine come indipendentemente l’uno dall’altro, uniti da un dialogo che partecipa alla creazione di un’atmosfera crudele e sadomasochistica, risolta in mini –azioni.

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