Un Uomo senza importanza

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Un Uomo senza importanza

Nella Dublino del 1963 Alfie Byrne (A. Finney), conducente d’autobus, vorrebbe mettere in scena Salomé di Oscar Wilde, ma si scontra con l’ipocrisia, la sessuofobia, la grettezza dei cattolici concittadini finché capisce che è venuto il momento di uscire allo scoperto con la propria omosessualità repressa. (O. Wilde: “L’unico modo di liberarsi di una tentazione è di cedervi.”) Non mancano le astuzie bozzettistiche in questo civilissimo film da cui si sprigiona un grande amore per la vita, scritto benissimo da Barry Devlin e diretto con umiltà competente e limpida. Grande saggio di recitazione di Finney, come rivela in particolare la scena in cui si trucca e si veste come il suo idolo e si reca al pub a ricevere la prevedibile punizione. (dal Morandini)

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Alfie Byrne associa alla professione di bigliettaio a Dublino la passione per teatro: il suo idolo è Oscar Wilde, di cui recita agli affezionati passeggeri ampi stralci drammatici. La presenza della nuova, giovane e graziosa passeggera Adele Rice lo esalta a tal punto da pensare all’allestimento teatrale di “Salomè”, le cui prove inizia, ingannando il parroco, nel teatrino di Santa Imelda. Attori sono i suoi passeggeri, ma il macellaio Carney, che dovrebbe impersonare Erode, letto il copione si rifiuta di recitare ed allerta la congregazione, di cui fa parte, ed il parroco affinché cessi lo scandalo. L’amico Baldy, vedovo, avvisa Alfie del pericolo e lo esorta a tener duro. La sorella di Alfie, Lily, invita Alice a casa nella speranza che il fratello si interessi a lei, ma lei ha un fidanzato ed Alfie è segretamente e platonicamente innamorato di Robbie Fay, l’autista dell’autobus, che lui chiama Bosie come il giovane lord amato da Wilde. Quando Alfie, sconvolto dall’improvvisa crisi di Alice alle prove la raggiunge e la trova a letto con il suo fidanzato, ha un attimo di smarrimento. Poi vedendo l’amato Robbie baciare la sua “donna”, decide di consolarsi con un gay avvicinato in un locale: ma questi lo picchia e lo deruba. Un poliziotto accompagna il contuso Alfie a casa: lo scandalo così si manifesta. La sorella, visto che non ha mai ceduto a pratiche illecite, finisce per capirlo, ma l’ispettore Carson lo sbeffeggia annunciandogli il trasferimento di Robbie. Carney vorrebbe che lasciasse perdere e il lavoro e il dramma, ma i passeggeri lo sostengono. Poco dopo Robbie appare, nella sala teatrale deserta, rinnovandogli la sua comprensione ed amicizia. Anche se “Salomè” non si farà, il suo gesto conforta Alfie, che convince l’amico a leggere i versi dell’amato Wilde.

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