Nella cultura americana, dove alle scuole superiori chiamare “gay” una persona è l’insulto peggiore, è difficilissimo trovare il proprio posto per gli adolescenti che non si riconoscono nei ruoli di genere prestabiliti, così tanto pubblicizzati nel cinema mainstream, nelle riviste e in tv. In questo straordinario documentario una serie di giovani gay, lesbiche e trans, parlano direttamente davanti alla telecamera dei loro problemi, di sessualità, vestiti, sports, danza, salute, consumismo e dei loro ideali di vita e sentimenti. La regista di “It’s Elementary” e “That’s a Family” affronta le problematiche giovanili di genere con humor, vivacità e comprensione. Mostrando l’assurdità di essere percepiti come gay solo per il fatto di indossare una polo color viola o la difficoltà di sentirsi soli e unici tra la gente che spesso si esprime in termini omofobici, questi adolescenti condividono le medesime ansie ed aspettative e subiscono fortemente la pressione sociale. Un film disarmante e delizioso che ogni giovane dovrebbe vedere, magari insieme a educatori e famigliari, per abbattere pregiudizi ed insicurezze.