Qu'un seul tienne et les autres suivront

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Qu'un seul tienne et les autres suivront

Nel parlatorio di una prigione francese le vite di un gruppo di uomini e donne si sfiorano fino ad influenzare i destini reciproci. Tra le altre: la storia del sosia di un pericoloso pregiudicato, della ragazza di un giovane ribelle, di un medico dal finto cinismo, della sorella di un assassino, ed infine la storia della madre di un algerino ucciso dal proprio amante. La donna, che non accetta i lunghi tempi della giustizia, indaga per suo conto, riuscendo con l’inganno ad ottenere anche un colloquio con l’assassino. L’incontro risulterà vano: inutile cercare di capire con la ragione gli atti dettati dalla passione. (QueerLion.it)

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Zorah, un’anziana donna algerina, vuole incontrare l’assassino di suo figlio. Laure, una ragazza di sedici anni che si è imbattuta casualmente in un giovane delinquente, ha bisogno di una persona adulta che l’accompagni al parlatoio del carcere. A Stéphane, un giovane fattorino di un ospedale, viene proposto un accordo in base al quale deve prendere il posto di un detenuto in modo che quest’ultimo possa evadere. Due donne, un uomo, tre destini che si incontrano durante una visita in un carcere.

Qu’un seul tienne et les autre suiverontè l’opera prima di Léa Fehner. Nonostante la sua giovane età e la difficile impresa di descrivere non soltanto uno ma tutta una serie di personaggi, il film appare maturo sia dal punto di vista della padronanza del mestiere che da quello della narrazione. I personaggi, ognuno con i propri differenti programmi e interessi, sono resi con grande passione dal loro creatore e dalla notevole recitazione degli attori. I loro dolori e le loro lotte presi singolarmente offrono al pubblico un luogo vivido in cui percepire e riflettere su problemi non meno complessi dell’amore, delle afflizioni, del destino di ognuno. La scena iniziale dice tutto: la vita è un palcoscenico fatto di incontri in cui la fortuna e le condizioni sociali costituiscono la maggior parte della scenografia. Una folla anonima riunita in una fila di fronte a una prigione, in attesa di visitare i propri cari. Ma per quanto anonimi possano essere, in nessun modo le loro esistenze sono private di significato, e in nessun modo ciò che li attende nelle traiettorie della vita è prevedibile. Sotto un cielo cupo, Zorah cerca una risposta alla morte brutale di suo figlio. Laure, una ingenua sedicenne deve rendere l’ultima visita a Alexandre, e pagare il debito di una prima esperienza amorosa dolce-amara, mentre anche Stéphane aspetta ansiosamente e nervosamente in fila, determinato ad affrontare la legge per un domani migliore. La storia decolla dal punto in cui le strade degli stessi personaggi – nonostante non ci siano più estranei – non si incrociano le une con le altre. Anzi, si scontrano nello spazio e nel tempo, nell’emozione tra di loro, e con noi. (Chinlin Hsieh )

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