Il film si basa sul romanzo omonimo pubblicato nel 1965 quando l’autrice, May Sarton, aveva 45 anni, un romanzo che sembra pronosticare il proprio futuro. Il film ripercorre’ la storia di Hilary Stevens, una poetessa lesbica settantenne. Dopo avere scritto, nel 1920, un romanzo che raccontava una storia d’amore lesbico che fece molto scandalo all’epoca, Hilary scomparve dalla scena pubblica, scrivendo solo piccoli libri di poesie, fino a quando nel 1964 un volumetto di queste sue poesie attirò l’attenzione delle nuove generazioni e improvvisamente Hilary ritorno ad essere famosa. In questa nuova notorietà era spesso circondata da curiosi che volevano conoscere la sua storia e chi lei fosse veramente. Due giovani critici vengono per intervistarla aspettandosi una “trasparente verità su una vecchia donna”. Invece, Hilary mette in campo un’arguta strategia come in un gioco di gatti e topi, rispondendo alle domande personali con delle astrazioni e distraendo gli interlocutori con ampi flashback sulle Muse ispiratrici delle sue opere. Quando però viene messa alle corde con domande precise deve rispondere che le sue Muse sono sempre state delle donne che erano anche sempre delle sue amanti. I giovani intervistatori iniziano quindi a sentire un grande rispetto per l’anziana donna. Hilary aiuta anche il giovane nipote, sull’orlo del suicidio per la scoperta della sua nascente omosessualità, ad accettrasi e a vivere felicemente la sua condizione.