Un Mondo d'amore

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Un Mondo d'amore

Un Pasolini pieno di sogni di gloria, ma anche di dubbi. Un giovane alle prese con la prima incriminazione per corruzione di minorenni e atti osceni. Con una narrazione asciutta e delicata, Un mondo d’amore racconta il momento in cui Pierpaolo Pasolini sta per diventare un caso politico e morale a livello nazionale, ricostruendo atmosfere e umori dell’Italia del dopoguerra. Il film è ambientato nell’inverno del 1949, quando Pasolini (Arturo Paglia) nel corso di una festa di paese a Ramuscello, nella campagna friulana, aveva convinto alcuni ragazzini ad appartarsi con lui. Non vi fu violenza, non vi fu denuncia, ma i carabinieri procedettero sulla base di alcune voci. Disoccupato, umiliato, espulso dal Partito Comunista, e senza un soldo, accompagnato dalla madre Susanna (Guia Jelo), Pasolini partì per Roma. E per un anno e mezzo anche nella capitale non riuscì a trovare un’occupazione. (W. Marra)

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Alla fine degli anni Quaranta Pier Paolo Pasolini (all’epoca poeta, insegnate e segretario cittadino del PCI) viene incriminato per corruzione di minorenni ed atti osceni per aver convinto, nel corso di una festa nel paesino friulano di Ramello, alcuni adolescenti ad appartarsi con lui. Senza violenza né denunce i carabinieri procedono contro di lui sulla base di ‘voci di paese’. Additato da tutti come ‘depravato’, Pasolini vede il suo mondo crollare di colpo. Viene espulso dal Partito e sospeso dal Provveditorato. Inoltre suo padre Carlo Alberto (eroe di guerra) cade in uno stato di comprensibile depressione. Costretto a ‘cambiare aria’, Pasolini parte con la madre alla volta di Roma. Qui la donna trova lavoro come domestica mentre Pier Paolo non riesce, per mesi, ad avere un impiego. In questo difficile periodo Pasolini sogna e teme che sia arrivata la fine.

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