La Mia vita in rosa

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La Mia vita in rosa

Bella sorpresa questo film che purtroppo è passato inosservato pur avendo tutte le caratterisctiche per piacere ad un grande pubblico. Il film racconta le disavventure che possono capitare ad un bambino consapevole che il suo genere esteriore non corrisponde a quello interiore e mette in risalto il panico procuratogli dal fatto che il mondo che lo circonda lo vorrebbe diverso da ciò che lui è. Il regista ci presenta tutta la storia con gli occhi del bambino, compreso il giudizio e la percezione che il bimbo ha del mondo degli adulti. Divertente e commovente. Da recuperare.

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13 commenti

  1. Fabrizioimperia

    Il piu bel film sull argomento . Attori ottimi! In francia e’ molto conosciuto . In italia invece ovviamente viene censurato. Bellissimo. Sono so che altro dire. Unico nel suo genere.

  2. il film più bello e delicato che io abbia mai visto. assolutamente da vedere e da far vedere a tutti gli omofobi che non sanno che odiare un adulto significa odiare il bambino che sono stati.

  3. E’ stupendo.
    Il bambino è adorabile, la storia deliziosa, la recitazione ottima.
    Fa ragionare, sorridere e commuove.
    Delicato e forte nell’insieme, “La mia vita in rosa” è un film agrodolce assolutamente indimenticabile.

  4. il commento critico del film è parte integrante di un convegno sull’identità di genere dell’IIPR, quindi peso sia un film assolutamente da non perdere.
    Personalmente non l’ho visto, ma lo cerco, anzi se qualcuno può aiutarmi…

  5. Rosy Lay

    davvero 1 bel film che fà pensare molto e ragionare sulle condizioni in cui ci troviamo ad avere ancora a che fare con gente cosi tanto frustrata che non riesce ad accettare nulla,è ora di aprire le menti ancora piu di come ci stiamo evolvendo,qualke traccia di stronzagine in giro c’è ancora.grande film davvero!

  6. Un grande film, che diverte e al tempo stesso lascia un po’ d’amaro, pensando a quanta sofferenza deriva da preconcetti e conformismi sociali. però sogni, speranze e sorrisi vincono sempre, in fondo la vita è rosa!

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Ludovic è un bambino di sette anni che si sente bambina, al punto da dichiarare che, da grande, diventerà una ragazza. Presi dai soliti problemi quotidiani e da altri tre figli, il padre Pierre e la mamma Hanna sul momento non danno peso alla cosa, giudicandola uno scherzo infantile. Ludovic però ama identificarsi con la magica Pam, eroina di un serial televisivo, si comporta come lei, e alla festa organizzata dai genitori si fa vedere con abiti femminili. Così cominciano le preoccupazioni e l’incertezza sulle cose da fare. Le sedute con una psicanalista producono effetti molto relativi. Ludovic continua ad atteggiarsi da femminuccia, rimanendo molto tranquillo mentre ad essere tesi e nervosi sono i genitori in contrasto tra loro sui comportamenti da tenere. Hanna vuole essere comprensiva e disponibile, Pierre è meno accomodante e si lascia andare a scatti d’ira piuttosto forti: alla sua fragilità contribuisce anche l’incerta situazione che vive in ambito professionale. Lo studio dove lavora sta passando un momento delicato e lui avrebbe bisogno di proporsi con una situazione familiare solida e serena. Ludovic, che portava i capelli a caschetto come una ragazzina, viene rapato quasi a zero ma la situazione non migliora. Le chiacchiere dei vicini si fanno più insistenti e parlano di scandalo e di pericolo. Quando Pierre viene licenziato, la famiglia si trasferisce a Clérmond Ferrand. Qui Ludovic conosce Christine, una bambina che si vuole vestire da ragazzo. Fanno a cambio di vestiti, Hanna li vede, prende a schiaffi Ludovic, poi sviene. Si risveglia e dice che Ludovic sarà sempre il suo (e il loro) bambino. Qualunque cosa accada.

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