Il documentario MAMIS, girato a Cuba nell’agosto 2013, raccoglie le testimonianze di due coppie lesbiche, di due generazioni diverse, con due storie molto differenti riguardo alla maternità. Il film è dedicato a tutte le mamme.
Essere gay a Cuba non è mai stato facile. Anche se le cose sono cambiate notevolmente, l’omosessualità rimane un tabù tra la gente comune. Per le donne, è ancora più difficile, esse devono affrontare il doppio handicap di essere donne e gay in una società molto maschilista. Ovviamente è ancora più difficile essere madri gay a Cuba.
Il film inizia con alcune frasi, che qui riportiamo, che ci aiutano a capire come le vicende di queste quattro donne, possano essere inquadrate all’interno della storia di Cuba.
Anni 70’ – Il codice penale cubano considerava gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso tra adulti consenzienti come “un crimine contro il normale sviluppo delle relazioni sessuali”. L’omosessualità era dichiarata ‘una deviazione incompatibile con la rivoluzione’.
ANNI ’90 – Il codice penale di Cuba non si applica più specificatamente agli atti sessuali tra persone dello stesso sesso o all’omosessualità.
2008 – E’ celebrata a l’Havana la prima giornata contro l’omofobia, guidata da Mariela Castro , figlia di Raul Castro e presidente del CENESEX ( Il Centro nazionale dell’educazione sessuale).
2013- Secondo il CENESEX: “I diritti LGBT sono più spesso violati all’interno delle famiglie e nei luoghi di lavoro.”
La coppia meno giovane è composta da Violeta e Isabelle. Violeta, che lavora presso un ospedale di l’Havana, quando aveva 20 anni, durante una gita, fu ubriacata e messa incinta dall’autista del pulman. Lei avrebbe voluto abortire, ma sua madre si oppose, anche nella speranza che Violeta, una volta diventata madre, sarebbe diventata meno lesbica. Fortunatamente un caro amico di Violeta riconobbe poi la bambina come sua. Poco dopo Violeta si mise assieme a Isabelle. La mamma di Violeta non voleva che la bambina passasse del tempo con Violeta e Isabelle, perché temeva che imparasse a essere lesbica. La figlia di Violeta, quando aveva 12 anni, apprese dal suo fidanzato di 20, che Violeta e Isabelle erano una coppia e ci rimase male; ora però che è cresciuta ha partecipato con la madre alla giornata contro l’omofobia. Isabelle ci dice che ‘l’omosessualità è sempre esistita, solo che prima non avevamo un posto nella società’.
La seconda coppia è più giovane e più fortunata. Tamara e Yoana sono assieme da tre anni. Tamara aveva già due figli grandi di 19 e 6 anni, poi è venuto un bambino piccolo e un altro è in arrivo. Come lesbiche non hanno potuto fare l’inseminazione in ospedale, ma è stato molto facile fare tutto in casa con l’aiuto di una dottoressa loro amica. L’ultimo bambino è nato da Yoana grazie allo sperma del figlio maggiore di Tamara, che quindi ora è contemporaneamente mamma acquisita e nonna biologica del nascituro. (MM)
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