M. Butterfly

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M. Butterfly

Il film racconta la storia vera, ma assolutamente incredibile, di un diplomatico francese che nella Pechino del 1964 si innamora, ed ha un figlio, di una cantante d’opera che solo alcuni anni dopo, durante un processo per spionaggio, scoprirà essere in realtà un uomo. Il protagonista dirà di se stesso: “sono un uomo che ha amato una donna creata da un uomo”. Film stilisticamente perfetto che sfiora in diversi momenti la poesia. Peccato che il regista sposi in pieno il punto di vista “ufficiale” del protagonista e non insinui il minimo dubbio sulla sua identità sessuale. Affascinante.

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Un commento

  1. Ci sono più piani di lettura per questo bel film di Cronenberg sull’amore inconsapevole (?) di un uomo per un altro uomo travestito da donna (tratto da un fatto vero).
    Il protagonista è un omosessuale e gli stanno bene le apparenze che cammmuffano una realtà che non sarebbe accettata.
    Ha creato un mondo illusorio e con una sorta di transfert ha aderito al suo sogno , negando l’evidenza.
    Oppure l’amore , cieco per antonomasia , gli ha fatto lucidamente travisare la realtà e accettare quello che non avrebbe potuto accettare razionalmente.
    Nell’insieme un gioco di inganni sull’identità sessuale che da Shakespeare in poi ha dato molteplici affascinanti frutti. Bravissimo (e molto bello e giovane)Jeremy Irons. Voto 8.

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Funzionario presso l’Ambasciata di Francia a Pechino nel 1964, René Gallimard, assistendo alla rappresentazione in teatro della “Madama Butterfly” si innamora dell’interprete dell’opera, Song Liling, della quale diviene l’amante, trascurando per lei la moglie Jeanne e l’amica Frau Baden, dama dell’Ambasciata tedesca. Song è una persona gentile, pudica e riservata: René con lei perfeziona anche la sua cultura cinese e, per la stima e l’appoggio dell’Ambasciatore Toulon, tra l’invidia dei colleghi, diventa viceconsole. I suoi consigli e pareri sulla presenza e la politica degli Occidentali a Pechino sono considerati più che validi, ora che Mao-Tze-Tung è prossimo al potere assoluto, ma René non si accorge di essere caduto in una incredibile trappola: Song Liling è un uomo e, per giunta una spia dei Servizi segreti cinesi. La relazione dura per anni: è perfino “nata” una bambina da questo rapporto (il partito cinese ha pensato a tutto). Lo “scandalo” viene infine a conoscenza di tutti: talune informazioni politiche di René si sono rivelate un disastro e dal processo a lui intentato a Parigi nel 1972 egli esce irriso e screditato. Song – smascherato ed ora in panni maschili – viene mandato in Cina e Gallimard, fisso nella propria ossessione amorosa, è confinato in prigione. La scoperta della vera natura dell’amante, più ancora della cospirazione, ne ha sconvolto la mente. Durante uno spettacolo nel carcere, solo con il suo monologo e chiuso nella sua follia, René si trucca il volto da attrice cinese (con il bianco ed il rosso tradizionali) e quietamente si uccide davanti ai compagni di pena.

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