Un adolescente in fuga entra in un vortice di perversione, prostituzione e lollipop lovers (letteralmente “amanti del lecca-lecca”…) in questo viaggio nello scenario queer punk, girato in Super 8. The Lollipop Generation non solo racconta la storia di delinquenti minorenni, fuggitivi, pervertiti, prostituti, ragazzi di strada e “lollipop lovers” (vedi sopra), svolge infatti anche una funzione diaristica, registrando gli amici e i viaggi di G.B. Jones, collaboratore di Bruce La Bruce, coprendo un periodo di quindici anni. Girato e montato su Super 8 e video, The Lollipop Generation parte da questi rudimenti del filmato amatoriale e li usa per fare un incasinato film per tutti. Con un cast di superstar dell’offuscato mondo queer, una rockeggiante colonna sonora e svariate scene che mi hanno fatto letteralmente piegare in due dalle risate. Questo film cattura l’essenza della cultura DIY. Riesce a farci pensare “potrei farlo” e, più importante, a farci uscire e farlo davvero. (LLGFF, tr. G. Borghesi)
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