Dopo recenti fantastici documentari sull’Aids come “How to Survive a Plague”, “United in Anger”, “We Were Here” e “Vito” non poteva mancare un’opera centrata sulla vita e l’opera di uno dei personaggi più importanti della storia socio-politica americana degli ultimi 50 anni. Il film ci racconta la vita di Larry Kramer, prima sceneggiatore e produttore nell’industria cinematografica di Hollywood (fu candidato all’Oscar per la sceneggiatura di “Donne in amore”), poi anche scrittore e attivista gay nel movimento per i diritti degli omosessuali ma soprattutto in prima fila nella battaglia contro l’Aids (sua la sceneggiatura del recente film “The Normal Heart”). La storia dell’Aids non sarebbe stata la stessa senza di lui. Co-fondatore di GMHC (Gay Men s Health Crisis) dal quale fu poi cacciato, fondatore del gruppo ACT UP, il gruppo che ha maggiormente estremizzato la lotta all’Aids. Si scagliò contro il governo e l’industria farmaceutica per l’indifferenza che mostrarono sull’HIV (tanto era solo un problema che riguardava i gay), in particolare contro il sindaco di New York City, Ed Koch, e il presidente Ronald Reagan. Nel film seguiamo l’insorgenza dell’Aids e la sua esplosione negli anni 80 e 90. La prima cosa che la veterana regista lesbica Jean Carlomusto mette in evidenza è l’isolamento in cui Larry stava operando. In quegli anni eravamo al culmine della rivoluzione sessuale nella comunità gay americana e Larry era l’unico a gridare contro il comportamento promiscuo (vedi il suo libro “Faggot”), visto sia come atto disgustoso in sè che come principale veicolo dell’infezione. Vengono intervisti molti collleghi di Kramer che lavoravano con lui all’interno della comunità gay e tutti sono d’accordo nell’evidenziare come Kramer fu l’unico a quei tempi a denunciare il fatto di come l’esagerata sessualizzazione stesse diventando il principale nemico degli omosessuali. Il punto chiave erano le risposte da dare alle domande perchè gli omosessuali erano più promiscui degli etero?, perchè la comunità gay dava per scontato uno stile di vita fatto solo di ‘cazzi e culi’? Il film non ci racconta solo la figura emblematica di Kramer, un uomo che ancora oggi sta combattendo contro l’HIV e i problemi correlati, ma attraverso la sua esperienza e le sue riflessioni, ci mostra la politica della sessualità che ha informato i gay americani negli ultimi 20 anni. Il film termina con Larry che esce dall’ospedale, lasciandoci desiderosi di vedere il suo probabile seguito. Un film commovente e informativo diretto con maestria e grande potenza visiva grazie anche ad inserti con le durissime apparizioni pubbliche di Larry. Il film viene trasmesso in Italia, dal canale MTV8, il primo dicembre 2015 in seconda serata.
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