A Good Old Fashioned Orgy

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A Good Old Fashioned Orgy

Una via di mezzo tra American Pie e Porky’s, non troppo entusiasmante ma con un tono non triviale alla Judd Apatow (40 anni vergine). Infatti si sorride spesso, assistendo alla vicende di un gruppo di amici cialtronelli capeggiati dallo scansafatiche Eric (Jason Sudeikis), desiderosi di organizzare un’ammucchiata tra vecchi amici per concludere degnamente una serie di mega-party ospitati periodicamente nella villa con piscina del papà di Eric, interpretato da Don Johnson, ex divo di Miami Vice. Strepitosa la scena in cui una coppia etero incuriosita decide di partecipare all’orgia ma arriva vestita da indiani d’America e non dell’India come prevedeva il rigoroso “dress code”. Da antologia l’agente immobiliare irreprensibile incarnata da Lin Shaye (Insidious) che di notte si trasforma in una mistress fetish e predatrice in un sex club dove si praticano le più stravaganti performances erotiche. E quando finalmente la partouze prende corpo, due belle ragazze scoprono una reciproca attrazione e un maschietto eccitato si fionda tra di loro per dar vita a un articolato terzetto. Non manca un bacio gay sulla bocca – piuttosto casto – tra Eric e un amico orsetto (ma il commento è: “Sono undici anni che aspettano di farlo!” ossia il tempo che ci hanno impiegato Gregory e Huyck a scrivere la sceneggiatura). (R. Schinardi, Gay.it)

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Eric è famoso tra gli amici sin dai tempi del liceo per le sue sfrenate superfeste nella casa al mare, e il fatto di aver passato i trenta non ha cambiato quasi nulla. Quando apprende dal padre che la casa è stata messa in vendita proprio a ridosso dell’estate, il gruppetto di nerd realizza che quella sarà forse la loro ultima vacanza tutti insieme nella casa dei ‘giochi’ e che probabilmente è finito per loro il tempo delle feste e del divertimento disinibito. Deciso a lasciare il segno con un ultimo memorabile party, Eric propone ai suoi amici più stretti di organizzare ‘una bella orgia vecchio stile’, una notte di libertà e condivisione che celebrerà e sancirà la loro eterna amicizia, un festino di sesso in stile etnico curato sin nei minimi particolari in cui liberare tutti i loro istinti ed abbandonarsi alla promiscuità. Un lusso cui la loro generazione ha dovuto rinunciare per tanti motivi. Il problema è che nessuno ha idea di come si organizzi un’orgia e tanto meno è sicuro di voler partecipare a questa bizzarra ultima rimpatriata di letto. A mettere i bastoni fra le ruote ad Eric contribuirà anche l’entrata in scena di un affascinante bionda con cui c’è molto feeling ma che è anche l’agente immobiliare che si sta occupando di vendere la casa. Riusciranno i nostri eroi ad affrontare insieme la notte più folle della loro vita? Ma soprattutto, riusciranno a farlo senza rovinare la loro amicizia?

CRITICA:

“… Gli Stati Uniti sono un paese ancora molto conservatore, moralista e puritano. Sicuramente è questo il motivo per cui ci sono voluti ben dieci anni di gestazione per far vedere la luce a questo film che nel tempo ha coinvolto decine gli attori scelti nei vari ruoli e poi tutti puntualmente sostituiti. Ma Alex Gregory e Peter Huyck, due degli autori del David Letterman Show, non hanno mai mollato il loro progetto e sono riusciti, in occasione della loro prima volta dietro la macchina da presa, a tirare fuori una commedia spassosa, politicamente scorretta, che fa della goliardia e del linguaggio un po’ sconcio il suo punto di forza, per non parlare della quantità industriale di battute e di situazioni assolutamente paradossali concepite dai due autori con il solo intento di far divertire e ridere dall’inizio alla fine. Era molto facile scivolare nella volgarità, ma la lunga e tortuosa scrittura del film e la brillantezza di due penne come Gregory e Huyck non hanno permesso alla storia di perdere la bussola, ma di rimanere costantemente focalizzata sul tema fondamentale: l’amicizia.
Provocatoria, provocante e dissacrante A Good Old Fashioned Orgy è una commedia indipendente che vuole, e probabilmente riesce, ad esorcizzare il bigottismo e la cupezza sessuale di un’intera generazione di trentenni, gli adolescenti degli anni Novanta, che non hanno mai potuto godere di una libertà sessuale “per colpa dell’Aids e di Reagan”. C’è da dire che l’organizzazione dell’orgia, e quindi il sesso, non sono però i veri protagonisti del film, ma piuttosto un pretesto divertente e deliziosamente frizzante per parlare di altro, di amicizia, di legami, di sentimenti. Sulle orme de Il grande freddo ma con un linguaggio assai meno sofisticato e molto più pop, A Good Old Fashioned Orgy non è una commedia prettamente maschile o femminile ma un’opera leggera e poco impegnativa, dotata del giusto equilibrio tra i sessi e di una miriade di doppi sensi e siparietti a dir poco geniali. Un film in cui la risata è assolutamente incontenibile.” (L. Morelli, Movieplayer.it)

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