Gigola

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Gigola

George, una carismatica e avventurosa giovane donna, nata da un’antica famiglia cattolica, s’innamora ancora adolescente della sua insegnante Sybil. Devastata dall’inatteso suicidio di questa sua amante, alcuni anni dopo, George s’imbarca in un eccitante e spericolato viaggio nelle profondità della vita notturna di Pigalle. Siamo negli anni ’60. Scorrono fiumi di denaro e bourbon. Si vive di notte, dietro le persiane chiuse. Eccentitriche prostitute, fantasiosi trasformisti, gangster italiani, donne che amano chiunque senza nessun tabù. Ora George si fa chiamare Gigola, una specie di gigolò solo per donne, una maschietta dandy che tenta di nascondere, sotto uno stile autoritario, la sua intensa sensibilità e la ferita ancora aperta per la perdita del suo primo amore. Dopo l’incontro con l’allenatrice Cora ci sarà quello con Odette, una ricca e ancora attraente donna anziana che le offre denaro e regali in cambio di favori sessuali… Laure Charpentier, adattando per lo schermo il suo romanzo omonimo censurato nel 1972 e il seguente “Père, impair et passe” del 1998, ci fa rivivere un lato, spesso ignorato, della storia parigina fra erotismo saffico e capovolgimento dei codici. Ispirato alle rappresentazioni di Audiard di pretenziosi atteggiamenti parigini, così come alle illustri sofisticazioni delle opere di Colette, Gigola è il ritratto di una donna libera e coraggiosa che non ha paura di assumersi le responsabilità delle proprie scelte.

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4 commenti

  1. Visto al Mix, l’ho trovato appetitoso. Il film non racconta solo la storia di un intraprendente butch dandy, ma è anche lo spaccato di una Parigi da Mouline Rouge, con le sue luci e le sue ombre, ed il suo carico di colorata umanita’. Gigola con le sue clienti è davvero una bastarda, conscia del suo potere seduttivo e avida di sesso ed emozioni peggio di un Toy Boy. Marisa Parades mai vista così sottomessa e plagiata al potere del fascino androgino di Lou Doillon. Rossi De Palma altra attrice Almodovariana, sublime come sempre. Non siamo davanti ad un capolavoro, ma lo consiglio.

  2. Sembra un film molto interessante.. Due delle attrici, (pure omonime) mi piacciono assai, Marisa Paredes musa di Almodovar (straordinaria nel film ‘Tutto su mia madre’) e Marisa Berenson, vista da poco nel film ”Io sono l’amore”. Sarà in concorso al festival internazionale di Bilbao. In Italia non penso arriverà mai..

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