A Viareggio, d’estate, si intrecciano le storie di un conte spiantato (Nazzari) che vuole far ingelosire l’amante (Padovani) per cui lavora come indossatore; di un colonnello (Gassman) turbato dall’attrazione per un travestito (Mercier) che non sa essere una vera donna; di una venditrice ambulante (Milo) che si innamora di un ciclista del Giro d’Italia (Congia) e di un simpatico giovanotto (Leroy) che si arrangia come può. Bozzettismo di routine stanco e prevedibile, dove si dovrebbe sorridere per i turbamenti del maschio che non vuole invecchiare e deve contenere la pancia col busto (Nazzari) o di quello che dubita della sua virilità (Gassman). [Paolo Mereghetti]
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Il personaggio interpretato da Gassman va con dei commilitoni in libera uscita e questi si fermano in un teatrino dove c’è uno spettacolo di trans. Una di questa sembra davvero una donna e lui se ne innammora. Considerando questo sentimento contro natura (anni sessanta) decide di farsi curare e il medico gli consiglia di fare più sesso con sua moglie per scacciare i brutti pensieri. Quando riesce nel suo intento scopre che il trans in realtà era una ragazza. Tutto il male possibile per la morale che sostiene questo film, ma considerato che quest’ultimo è degli anni sessanta devo scrivere che è già tanto che se ne parla.