Entre os Homens de Bem

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Entre os Homens de Bem

Vincitore del Festival Internacional de Cinema Queer di Lisbona e selezionato da Mondovisioni 2018, che lo sta promuovendo in Italia, uno dei migliori doc di questi ultimi anni che denuncia la deriva evangelica della politica nazionale brasiliana attraverso le battaglie del giovane parlamentare omosessuale Jean Wyllys. Jean Wyllys è un corpo estraneo in un Congresso brasiliano di tendenze sempre più conservatrici. Lo seguiamo durante tre anni di instancabile attività come portavoce della causa LGBT, che ne hanno fatto il protagonista di discussioni politiche che superano i confini della capitale Brasilia e investono l’opinione pubblica e i social network. Oltre a tracciare il profilo di un deputato e personaggio singolare, il film è una sconvolgente introduzione all’attuale crisi e polarizzazione della politica brasiliana, sempre più segnata dall’influenza dei movimenti religiosi evangelici, di cui fanno parte alcuni dei politici più attivi nell’impeachment della presidente Dilma Rousseff. Dalla recensione di Aurora Tamigio su cineagenzia.it: “Jean Wyllys, mente lucida, attivista vivace, simbolo di una comunità e politico dallo sguardo lungo. Dal 2005, anno in cui ha vinto il Grande Fratello brasiliano, Jean Wyllys si è dedicato anima e corpo all’attivismo Lgbt, esponendosi a minacce (non solo virtuali) e a ogni genere di diffamazione. La sua dichiarazione di omosessualità in diretta tv, nel 2005, davanti alle onnipresenti telecamere del Big Brother, mostrata in uno dei flashback del film, è un passo importante per la comunità Lgbt brasiliana: per la prima volta uno show televisivo popolare, che non si può certo tacciare di intellettualismo, diventa strumento per raccontare, attraverso uno dei suoi più appassionati portavoce, l’esistenza di una comunità ignorata, demonizzata e perseguitata. Fino a quel momento nessun concorrente gay era stato all’interno della casa del Grande Fratello: del resto il Brasile è il paese che ha visto solo nel 2014 il primo bacio tra due uomini in una delle telenovele del canale Globo, la seguitissima “Amor a Vida”. A questo storico bacio televisivo, e alla reazione emozionata di Wyllys davanti allo schermo, il film di Caio Cavechini e Carlos Juliano Barros dedica la giusta rilevanza (non disturba un po’ di pathos, in fondo si parla di chi ha inventato le telenovele).
Il film racconta Jean Wyllys come una figura mediatica, che intrattiene i giornalisti in lunghe e appassionate interviste; presente sui social network ma anche in carne e ossa nelle manifestazioni di piazza. Un intellettuale, scrittore e giornalista, che cita Hannah Arendt e Chico Buarque contro le violente e insultanti prediche dei suoi avversari. Un protagonista del parlamento brasiliano, dove la popolazione contesta i politici in aula durante le già accese sessioni… La battaglia politica e sociale per i diritti degli omosessuali in Brasile contrappone le piazze arcobaleno delle manifestazioni Lgbt ai foschi comizi dei parlamentari integralisti; i discorsi accalorati di Jean Wyllys, che parla di legalità e onestà, ai toni da inquisizione dei pastori evangelici, che vogliono “curare” i gay come malati.
Il modo di Jean Wyllys di fare politica è intenderla come fusione tra l’operare in una comunità e l’agire individuale. Ogni gesto fatto in società ha un valore, compreso l’impegno personale, la coerenza, lo schierarsi per la battaglia del singolo e per quella di un gruppo. Sia essa la causa Lgbt, quella delle donne, quella contro il razzismo e l’uguaglianza sociale. E alla fine Wyllys non è poi così sicuro, come diceva Aristotele, che la politica sia già dentro gli uomini: preferisce credere che la politica nasca tra gli uomini.”

synopsis

Brazilian Congress is hostage to a so called ‘bullets, beef and bible’ conservative bench. Jean Wyllys is the stranger in this House. The documentary follows the only openly gay congressman in the most conservative Congress of Brazil’s democracy, in his support of gay marriage and other progressive bills, rendering an in-depth portrait of the country’s troubled times. Once a pop star celebrity, winner of the biggest local reality show, Big Brother Brazil, now he puts his fame at risk by confronting the religious majority, and becomes an activist under life threats, target of online hate, the Brazilian Harvey Milk living in one of the deadliest countries for homosexuals, while the rest of the world sees an increase in legislative tolerance.

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