Il Dubbio

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Il Dubbio

La storia, ricavata dall’omonima piece di John Patrick Shanley, è ambientata nel 1964 all’interno di una scuola cattolica del Bronx dove Sorella Aloysius (Maryl Streep), la suora direttrice, pensa che un insegnante prete, padre Flynn (Philip Seymour Hoffman), dimostri troppa attenzione verso uno degli studenti, Donald Miller (Joseph Foster). Nel testo teatrale, che dal suo apparire quattro anni fa ha raccolto tutti i premi disponibili (in Italia è stato rappresentato con Stefano Accorsi nel ruolo del prete), Aloysius è presentata come una figura malvagia che combatte contro un eroico prete che viene accusato per la sua troppa attenzione verso l’unico studente nero della scuola. La madre di questo scolaro confessa alla superiora che suo figlio è gay e che apprezza le attenzioni del prete mentra a casa il padre lo picchia regolarmente per i suoi modi effeminati. Il dramma appariva quindi assai meno orientato contro lo scandalo della pedofilia ma piuttosto indirizzato contro il potere gerarchico e la misoginia della chiesa. Curiosamente a teatro il ruolo della superiora malefica era stato assegnato ad attrici lesbiche (Cherry Jones, Linda Hunt). Nel film il regista ha scelto di mettere in ombra la problematica gay sia per lo scolaro nero (che nel film non appare effeminato) che per il prete, pensando forse che per quegli anni un ruolo gay più appariscente sarebbe stato difficile da credere.

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20 commenti

  1. Un film pallosissimo, un tedio, una noia mortale. Meril e’ un attrice straordinaria ma quest’ opera non e’ riuscita a salvarla dall’ inevitabile declino entro il quale l’ intero entourage sprofonda.

  2. zonavenerdi

    Il mio giudizio sul film l’ho già dato. Per quanto riguarda la disputa su chi sia la migliore attrice di sempre credo che non lo si possa dire. Almeno non in senso assoluto; perchè è chiaro che tutto fa riferimento a gusti personali e nessun parere deve essere ritenuto superiore a quello di altri.
    Per quello che riguarda il mio gusto, sia la Streep, che la Magnani hanno sempre dato ottime prove nei film che hanno interpretato e anzi in alcune situazioni hanno salvato dei film che senza di loro sarebbero letteralmente crollati. Per quanto riguarda la Streep non è il caso di questo …

  3. istintosegreto

    Caro Nick88 la Magnani era una grandissima. Ha perfino reso indimenticabile un film di un regista inetto come Pasolini (grande letterato ma quanto a cineasta non commentiamo). La Magnani però, come tutte le nostre grandi attrici del passato tendeva ad essere perfetta in un solo ruolo: nel suo caso quello della burina. Espressiva, intensa come nessuna… ma a mio parere (completamente discutibile), non versatile a 360 gradi come la grande Maryl. Discorso simile vale per la Loren e la Lollo, molto brave (la Lollo più della Loren), ma non altrettanto versatili (la Loren a volte la doppiavano per toglierle quella cadenza). Per quanto riguarda le altre divine USA da te citate… e bene appartenevano ad una scuola diversa, la scuola della grande Hollywood, dove si RECITAVA nel vero senso della parola. Prima degli anni ’70 non avresti mai visto il moccolo colare dal naso di un’attrice in una scena di pianto. In Italia, sotto l’influenza del Neorealismo, la recitazione è sempre stata meno artificiosa, da lì ecco gli accenti romano o napoletano sempre graditi, ma poco esportabili. Per mio gusto personale (sempre discutibile) preferisco la naturalezza, dunque la corona di alloro la metto in testa alla Streep:)

  4. Nick88

    Condivido il giudizio dell’amico istintosegreto sul film, che è veramente bello e profondo e che rivela la sua origine teatrale, sfuggendone i limiti da trasposizione sul grande schermo. La parte da leone la fanno indubbiamente gli attori, tutti bravi, su cui domina la sempiterna Streep. Ecco, che lei sia superba è indubbio. La migliore vivente (anche se ce ne sono parecchie brave, americane, inglesi e francesi soprattutto). Sul fatto che sia la più grande della storia del cinema, però, avrei qualche dubbio (che ne è di Bette Davis – quante emozioni mi ha regalato e mi regala tuttora, Elizabeth Taylor, le 2 Hepburn, Joan Crawford, Barbara Stanwyck, solo per restare nell’ambito di Hollywood? Anche la nostra Magnani non ha mai sfigurato al loro confronto)

  5. istintosegreto

    Interessante ritratto di una suora convinta della colpevolezza di un sacerdote. Intrigante il modo in cui la vediamo rigettare il dubbio che s’insinua a piccoli passi nella sua mente, facendo vacillare le certezze. Confrontarsi con la Streep senza sfigurare non è facile. Hoffman ci riesce, anche se la grande Maryl fagocita la pellicola come fa tutte le volte. Negli states hanno molte brave attrici, alcune bravissime, tra esse lei è (e forse resterà) la numero uno dell’intera storia del cinema. Il Buon Dio le ha dato fin troppo; oltre al talento immenso è anche una bella donna, in passato bellissima. Come ha detto Al Pacino in occasione dell’ultima cerimonia degli Oscar: “Dovrebbero assegnarle automaticamente il premio ad ogni interpretazione”.

  6. thediamondwink

    Meryl Streep è unica e non c’è niente da fare, se non fosse stato per lei, questo film, sarebbe sicuramente passato in osservato. Devo dire che non è male, mi aspettavo di più, la storia è abbastanza simile a “Magdalene” del 2002, anche se di base differente. Peccato

  7. zonavenerdi

    Dei genitori decidono di non iscrivere il figlio pre-adolescente in una scuola pubblica perchè verrebbe schernito e maltrattato dai conmpagni in quanto gay; rimediano iscrivendolo in una scuola religiosa in cui sanno che tutto è messo a tacere. Per lo stesso motivo il padre stesso picchia il figlio.Nella scuola succede che un prete silenziosamente lo molesta e quando la suora preside ne ha il sospetto riesce ad allontanarlo solo inventandosi di essersi messa in contatto con le precedenti scuole dove avrebbe abusato di altri alunni. Il finale sulla fine del prete (che ovviamente non rivelo) è al passo con il comportamento della chiesa in questi casi. Niente di nuovo. Film comunque stupendo.

  8. A me sembra assolutamente impossibile che un ragazzino di dieci anni possa essere “gay e apprezzasse le attenzioni del prete”, anche se fosse stato gay era anche sessualmente acerbo! Per questa storia sarebbe andato bene un adolescente, magari anche un preadolescente volendo toccare il limite… ma a dieci anni si è bambini, punto. Questo intacca alla radice una delle tre possibilità in dubbio, quella di un rapporto consensuale(le altre due sono la pedofilia e la completa innocenza del prete), mentre il fatto che nel film venga presentata come una possibilità reale mi fa rizzare i capelli.
    Detto questo la regia e la recitazione sono ottime, ma non sono comunque riuscite a farmi sentire il pathos della vicenda, probabilmente per questa scelta di voler rimanere fuori dai fatti e mantenere l’obiettività, portata fino all’esasperazione.

  9. Rivedendo il film su Sky sono rimasto ancora impressionato dall’eccezionale livello della recitazione. Streep, Seymour Hoffman e Viola Davis sono semplicemente memorabili e alzano di molto il livello di un film buono ma nulla di più. Il nocciolo del film sostanzialmente è : meglio salvare la salute psichica e comportamentale di un ragazzino gay lasciandolo amare platonicamente da un prete probabilmente omosessuale (come vorrebbe la madre, la splendida Viola Davis)o è meglio tagliare con l’accetta qualsiasi possibilità pedofila sacrificando e allontanando il prete come vorrebbe la virago Suor Aloysius ? Questo è quanto trovo interessante nel film , molto più delle indagini e della ricerca della verità sull’omosessualità di Padre Flynn. La risposta nel film sta nello spostamento e nella promozione di Padre Flynn , un vero capolavoro di diplomazia e ipocrisia , così tipico della chiesa cattolica. Voto 8.

  10. film a mio avviso di alto livello, eccellente sia per l’interpretazione che per i dettagli della fotografia molto essenziale, la scena del colloquio tra la madre del ragazzo e sr aloysius mentre si alza un vento freddo che solleva i resti delle foglie morte, in un grigio contesto urbano, e` mirabile. E anche per la sceneggiatura, i dialoghi sono un crescendo che soffoca, implode, esattamente come potrebbe accadere nella vita vera in simile contesto.
    non ho visto ne` letto il testo teatrale.
    Ma non credo che il senso del film sia discutere la tematica gay, che rimane giustamente in secondo piano, essendo solo allusa. credo che il centro del film sia piuttosto lo scontro tra due mondi morali ed esistenziali, che proprio in ambito ecclesiale sono come silenziati, ma non per questo meno deflagranti.
    credo sia un film molto interessante per una persona credente, meno leggibile e forse insoddisfacente per chi non vive o conosce le dinamiche del mondo religioso.

  11. LoveKonsequence

    Mi è piaciuto sia per la “filosofia” del dubbio.. che per la tematica sulla Chiesa (tanto attuale). Il confronto tra Meryl e Hoffman alla fine del film è da Oscar!

  12. il film è molto bello, l’ interpretazione della Streep è favolosa, ma la tematica ha poco di gay perchè il conflitto è di coscienza, alla fine ella confessa di dubitare, di avere mentito per arrivare alla verità. Resta il dubbio e il tormento

  13. webmaster

    Per Dav.:Abbiamo messo tre G perchè il protagonista principale è gay e tutto il dramma del film poggia sulla consapevolezza della sua diversità, malamente intuita dalla suora direttrice che quindi lo perseguita. In più anche il ragazzo è gay, la madre ne è a conoscenza e il padre lo picchia per questo. Impossibile non classificarlo come fim gay.

  14. bel film.
    giusto per dire la mia, di G ne avrei messe solo due: la tematica dell’omosessualità viene solo accennata. il discorso, il nocciolo della questione è tutt’altro.
    anyway, lo consiglio. bel film.

  15. nocturnal

    ..per l’ennesima volta una Meryl Streep da Oscar, ma sbalorditivi anche tutti gli altri attori principali, specie Viola Davis che compare per soli 10 minuti in un’interpretazione memorabile. Ritmi serratissimi, una splendida fotografia e una regia suggestiva e intelligente rendono il film assolutamente all’altezza del successo della versione teatrale originale.

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trailer: Il Dubbio

https://youtube.com/watch?v=cbg39JyS4Uw%26hl%3Dit%26fs%3D1

Varie

“C´è un prete che ama gli adolescenti, forse, un adolescente a sua volta innamorato di lui, forse, una suora che ha capito la verità, forse. C´è l´amore, il desiderio, il limite sottile tra una e l´altra pulsione dell´essere umano. Non c´è morale nel film. Non ci sono i colpevoli e le vittime ma un mondo chiuso tra crocifissi, voci angeliche e odore d´incenso. È un film schizofrenico questo Dubbio. Tutto è doppio. C´è la complessità di una scrittura teatrale dove nulla è scontato. ” (Pippo Delbono, La Repubblica)

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