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Il film esamina la vita, le delusioni e le speranze di quattro donne nere nel corso di un anno, esattamente da un capodanno all’altro. Gloria interpretata da Loretta Divine scopre che il suo ex marito David (Michael Beach) è gay. Quando anche il figlio Tarik (Donald A. Faison) viene a conoscenza della cosa, scoppia in una filippica contro il padre. Urla “Mio padre è una checca” mentre la madre lo rimprovera dicendogli che non le piace quella parola, ma lui continua con “Checca, gay, omosessuale, è sempre lo stesso. Mio padre è un finocchio, un fottuto finocchio”. Nel salone di bellezza della madre abbiamo anche Joseph (Lamont Johnson), un personaggio effeminato che chiama tutti “dolcezza” o “ragazza”. Savanna (Houston) aspetta il principe azzurro; Bernardine (Bassett) vuole vendicarsi del marito che l’ha abbandonata dopo undici anni; Robin (Rochon) si accontenterebbe di fare sesso quasi tutte le sere. Prima prova registica di Whitaker che la critica non ha accolto bene perché troppo edulcorato e artificiale. Lo slogan pubblicitario del film dice “gli amici sono quelle persone che ti permettono di essere te stesso… non dimenticarlo mai”

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SINOSSI CON FINALE

A Phoenix si ritrovano quattro amiche: Savannah Jackson, una avvenente segretaria di produzione; Bernardine Harris, sposata con due figli, abbandonata dal marito John, che le preferisce dopo anni la segretaria; Robin Stokes, una brillante assicuratrice con una vita sentimentale alquanto turbolenta; Gloria Johnson, la meno avvenente è decisamente la più formosa, una parrucchiera. Savannah ha un appuntamento telefonico con l’affascinante Lionel, che però viene requisito da un’altra donna. La frustrazione per essere soppiantata dopo tanti anni di matrimonio fa scattare l’ira di Bernardine, che fa un solo falò dell’automobile e del guardaroba del marito. Robin sembra aver trovato finalmente qualcuno che la capisce nel grassoccio e bonario Michael. Gloria, che ha un rapporto critico col figlio giovanetto, Tarik, riceve le sporadiche visite del marito, David, che le confida di essere gay. Poi Lionel riappare per un effimero incontro con Savannah; Bernardine si prepara allo scontro in tribunale col marito; Gloria deve calmare il figlio che ha saputo che il padre è gay; Robin incontra Troy, un bellimbusto con un debole per la droga. Successivamente Savannah, consigliata dalla madre, accetta di rivedere un vecchio amico, l’unico che la capisca, Kenneth; Robin ha un rapporto sentimentale con Russell; Troy vuole presentare Robin ai genitori; Gloria ha un nuovo vicino, Marvin, vedovo e simpatico. Il processo di Bernardine va male: lei è affranta al bar quando incontra un avvocato, James, che ha la moglie malata di tumore. L’uomo va a casa di lei, ma tra i due per ora è solo amicizia. Intanto Kenneth promette a Savannah di lasciare la moglie, ma la donna lo allontana. Poi Marvin convince Gloria a mandare il figlio Tarik in Europa, mentre il processo si conclude a favore di Bernardine che riceve una casta lettera d’amore da James. Robin, che ha avuto un bimbo da Russell, anche lui sposato, se lo tiene ma allontana l’uomo. Gloria, che ha colpevolizzato Marvin per l’allontanamento di Tarik, si rende conto che l’uomo l’ha solo aiutata a crescere. Malgrado tutto durante il nuovo capodanno le quattro amiche si ritrovano sulla spiaggia accanto al fuoco.

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“Ci sono ghiottonerie sociologiche che forse ci distruggono (Michelangelo stampato sulla maglietta), dialoghi forse intraducibili, ma il film si avvolge sulle banalità sentimentali, su scenate pre e post coniugali, mescolando i destini di 4 malmaritate e/o maldivorziate con sogni legittimi. Le comparsate maschili danno ragione alle signore: a letto gli uomini sono un disastro, vanitosi, grassi, brutti, superdotati, pocodotati, stupidi, egoisti, infantili, fuggitivi. Come ai tempi della Crawford, le donne si chiamano “tesoro”, senza la voce della Lattanzi e gli uomini rilanciano con “pupa”. Whitaker, che ha dalla sua certa furberia, dà la sensazione di rivelare chissà che del cuore femminile, ricicla lacrime, senza homour: il film è professionalmente lagnoso e ineccepibile, non c’è un attimo di verità e, alla lunga, è una mancanza che si sente.” (Corriere della Sera, Maurizio Porro, 22/1/96)

Dal romanzo omonimo di Terry McMillan. Da un capodanno all’altro quattro borghesi nere, amiche, si lamentano dei loro uomini. Con ragione. Molto parlato, quasi un melodramma radiofonico messo in immagini, più vicino a una soap opera in chiave femminile che a un’approfondita analisi sui problemi di coppia. Esordio all black nella regia dell’attore Whitaker. Wesley Snipes e Kelly Preston fanno comparse non accreditate. (Il Morandini)

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