Diverso dagli altri

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Diverso dagli altri

Prodotto in Germania in un periodo di tolleranza sessuale che aveva visto la nascita del primo movimento di liberazione gay, animato, tra gli altri dal dottor Magnus Hirschfeld che combatteva contro l’articolo 175 (che metteva fuori legge gli atti omosessuali tra uomini). Hirschfeld fu anche il co-sceneggiatore del film che, dietro un’esile trama, appariva più come uno strumento di propaganda politica sui temi che il movimento gay stava affrontando. Il film veniva proiettato con la presentazione di attivisti e accompagnato da volantini che spiegavano la normalità e naturalità dell’omosessualità. Il film originariamente durava più di 90 minuti ma le varie vicissitudini e persecuzioni (tutte le copie tedesche vennero bruciate dai nazisti) lo hanno ridotto agli attuali 50 minuti. Vedere ampio e approfondito saggio sul film scritto da Mauro Giori su culturagay.it

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trailer: Diverso dagli altri

https://youtube.com/watch?v=5qHs29R5fBQ

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Il film è vedibile per intero su Youtube a questo indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=5qHs29R5fBQ

Paul Körner è un pianista gay ricattato da Bollek, un omosessuale velato di basso livello sociale. Quando Paul si innamora ricambiato di un bellissimo giovane studente di musica, trova la forza di ribellarsi alle estorsioni di Bollek rivolgendosi alla giustizia Tedesca per essere protetto. Ma il draconiano Paragrafo 175, una legge del 1870 che vieta i rapporti omosessuali, criminalizza sia l’accusato che l’accusatore, facendo perdere a Paul il suo giovane amore, la sua carriera, la sua libertà ed infine la sua stessa vita.

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Riportiamo l’utile commento al film scritto da Vito Russo nel suo libro “Lo schermo velato” (Baldini & Castoldi)

Il clima di tolleranza sessuale che fiorì a Berlino negli anni Dieci e Venti produsse il primo movimento di liberazione gay, promosso dal dottor Magnus Hirschfeld, il cui lstituto per la Scienza Sessuale fu al centro della battaglia contro l’Articolo 175, che metteva fuori legge gli atti omosessuali fra uomini. In questo periodo fu prodotto anche il primo film in cui l’omosessualità viene discussa apertamente e in cui emergono in embrione molte questioni sollevate dal movimento di liberazione gay. Diretto da Richard Oswald e interpretato da Conrad Veidt, Anders als die Anderen, uscì nel 1919, invocando apertamente tolleranza nei confronti di quello che veniva definito il Terzo Sesso. I brani che seguono sono stati tradotti dal programma originale che veniva distribuito durante le proiezioni e che è stato mandato di recente ad un gruppo di liberazione gay di Berlino Ovest da un anonimo gay che vide il film in quegli anni.

“Le false credenze e i pregiudizi ingiustificati nei confronti di un tipo di comportamento sessuale maschile e femminile conosciuto come omosessualità, o amore fra persone dello stesso sesso, sono stati fino ad oggi predominanti e ancora adesso influenzano gran parte della popolazione. Uomini e donne omosessuali, attratti quindi da persone del proprío sesso, vengono spesso considerati come malvagi criminali o libertini. Ma le ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’omosessualità è una tendenza innata per cui l’individuo non ha responsabilità; che in Germania, come in molti altri paesi, una persona su trenta ha tendenze omosessuali; che ci sono omosessuali in ogni classe sociale (fra i colti e gli ignoranti, nei ceti più alti e in quelli più bassi della popolazione, nelle grandi città e nei paesi, fra i rigidi moralisti e fra le persone più aperte e tolleranti); e infine che l’amore per una persona del proprio sesso può essere puro e nobile come l’amore per una persona dell’altro sesso, perché la sola differenza è l’oggetto del desiderio, non la natura dell’amore.
Di fronte a questi fatti, è quindi tanto più grave che, nell’Articolo 175 del Codice penale tedesco, gli uomini omosessuali (e in Austria anche le donne omosessuali) subiscano la minaccia di pene vergognose per mezzo delle quali sono esposti pubblicamente come fuorilegge e siano soggetti ad una pesante oppressione. A causa di questa situazione, un grande numero di persone è stato spinto, per la vergogna, alla disperazione e perfino alla follia e al suicidio.
Il Comitato scientifico umanitario, fondato nel 1897, e il dottor Magnus Hirschfeld, al tempo stesso instancabile e coraggioso direttore e consigliere medico dei comitato, si sono assunti il compito di fare abrogare l’Articolo 175 e di eliminare i falsi pregiudizi contro l’omosessualità attraverso un’opera di sensibilizzazione del pubblico. “Anders als die Anderen” evita ogni sensazionalismo. Prendendo ad esempio un destino individuale, ci mostra come le persone che hanno queste tendenze siano costrette a soffrire senza motivo, come vengano sfruttate dai loro oppressori e come, a causa del rifiuto della società e del maledetto Articolo 175, gli omosessuali vengano spinti alla disperazione e al suicidio.

Fu lo stesso Magnus Hirschfeld a presentare il film alla sua uscita.

Il problema che oggi viene posto davanti ai vostri occhi e alle vostre anime è un problema di estrema difficoltà. È difficile, perché il livello di ignoranza e di pregiudizi da cui ci si deve liberare è enorme. È importante, perché non dobbiamo soltanto cancellare l’immeritata vergogna che circonda questi uomini, ma dobbiamo anche cancellare un generale errore di giudizio, che può essere paragonato a quelle atrocità della storia che sono state le persecuzioni delle streghe, degli atei e degli eretici. Inoltre, il numero di persone che sono nate “diverse dagli altri” è molto più grande di quanto la maggior parte dei genitori sappia o si curi di sapere. Io sono cosciente del fatto che chiunque intenda usare armi intellettuali per combattere in favore del progresso umano deve superare attacchi ed opposizioni. Anche gli studiosi che dopo Ia scoperta della stampa fecero circolare le loro idee attraverso i libri furono violentemente attaccati. Ma questi sono fatti marginali. Il film che vedrete per la prima volta oggi vi aiuterà a colmare questa lacuna di comprensione e presto verrà il giorno in cui la conoscenza vincerà la sua battaglià contro l’errore, la giustizia sconfiggerà l’ingiustizia e l’amore umano prevarrà sull’odio e sull’ignoranza degli uomini.

Il film di Oswald, come altri dello stesso periodo che trattavano problemi come l’aborto, l’incesto, I’educazione sessuale e le malattie veneree, aveva un taglio propagandistico e lo stesso Hirschfeld vi compariva come esperto. Solo una copia, oltre tutto frammentaria, di “Anders als die Anderen”, è rimasta e il film non è mai stato proiettato negli Stati Uniti. Altre copie furono distrutte dai nazisti nei primi anni Trenta. Christopher Isherwood ricorda che alcune proiezioni vennero interrotte dai nazisti: a Vienna uno di loro sparò verso il pubblico ferendo molti spettatori. Nel suo libro di memorie “Christopher and His Kind”, Isherwood fornisce un resoconto di prima mano del film.

Tre scene mi sono rimaste impresse nella memoria. In una i partecipanti ad un ballo, che sono soltanto uomini, vestiti di tutto punto, stanno per formare una sorta di girotondo. È qui che il personaggio interpretato da Conrad Veidt incontra il ricattatore che lo seduce e lo porta poi alla rovina. La scena dopo è una visione in cui Veidt vede una lunga processione di re, poeti, scienziai, filosofi e altre famose vittime dell’omosessualità che camminano lentamente e mestamente a testa china. Anche il dottor Hirschfeld compare in questa scena. Mi pare che il cadavere di Veidt, che si è ucciso, si intravveda sullo sfondo. Hirschfeld pronuncia un discorso (cioè una serie di didascalie), in cui invoca tolleranza per il Terzo Sesso.

E così il primo gay che sia mai apparso in un film aveva come unica soluzione il suicidio d’obbligo, che avrebbe segnato il destino cinematografico del gay per anni e anni. Il suicidio di Veidt e le immagini del ricatto preannunciavano la sorte dei personaggi cinematografici americani: quasi cinquant’anni dopo, infatti, quando il cinema statunitense raggiunse un punto di partenza analogo a quello tedesco, quei personaggi subirono le stesse sofferenze a causa della loro sessualità.
In Germania il dibattito sulla sessualità rimase vivo per oltre dieci anni. Fra gli altri film che trattarono con un atteggiamento progressista i problemi sessuali, ci fu “Geschlecht in Fesseln”, realizzato nel 1928 da William Dieterle: il film attaccava il sistema penale e descriveva l’omosessualità come una componente della vita del carcere. Dieterle interpretava un uomo che finisce in prigione per un omicidio accidentale e qui viene coinvolto in una relazione omosessuale con un altro prigioniero che, come si viene a sapere in seguito, è davvero omosessuale e ha un amante fuori dal carcere. Quando Dieterle esce dalla prigione l’omosessuale va a casa sua e parla con sua moglie, cercando di ricattarli, ma ottenendo solo il risultato di spingere la coppia al suicidio.
“Anders als die Anderen” venne rifatto nel 1927 da Magnus Hirschfeld e Richard Oswald con il titolo “Gesetze der Liebe”. Di questa seconda versione non rimane nulla: nei dieci anni che seguirono, un milione di omosessuali fu spazzato via nei campi di concentramento nazisti insieme ad ebrei, zingari e altri indesiderabili. Nell’estate del 1979 una copia parzialmente restaurata di “Anders als die Anderen” venne scoperta in Ucraina e proiettata ad un festival cinematografico gay di Berlino Ovest. Era la prima volta che questo film, girato sessant’anni prima, veniva proiettato al di fuori della Germania Orientale.
Riconoscere l’esistenza del “terzo sesso”, in Europa, non significava limitarsi ad una misurazione di virilità, come succedeva in America. Agli autori dei film interessava analizzare, all’interno di una relazione, il lato emotivo della passione e non le sue caratteristiche sessuali.

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