Varie
Presentazione di quattro capitoli del film (da GenderBender.it)
Balkan Erotic Epic
Regia di Marina Abramovic
GB/USA, 13’,super 16mm
Direttore della fotografia: Aleksandar Ilic
Sesso ed erotismo sono, per molte culture, strumenti privilegiati che avvicinano agli dei o ne propiziano il volere. Così è anche per la tradizione folkloristica balcana, nella quale, credendo che l’energia erotica sia di natura non umana ma divina, atti e rituali legati alla sessualità venivano utilizzati per agire magicamente sul reale: favorire la crescita delle colture, guarire gli ammalati, scongiurare gli spiriti maligni. In Balkan Erotic Epic Marina Abramovic rimette in scena quegli antichi rituali, calandoli, però, in un contesto culturale nettamente contemporaneo.
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Death Valley
Regia di Sam Taylor-Wood
GB/USA, 8’, 35mm
Operatore: Seamus McGarvey
Musica di: Matmos e Andrew Hale
La Valle della Morte è la zona più depressa dell’Emisfero Occidentale ed uno dei posti più caldi al mondo. Le rocce sono memoria degli infiniti cambiamenti subiti dalla crosta terrestre – depositi, contorsioni, elevazioni e depressioni che si alternano in terremoti e crolli, calori intensi e pressione. Qui Sam Taylor-Wood ed il cineasta Seamus McGarvey hanno scelto di ambientare Death Valley. Protagonista un unico attore che esplora, attraverso l’autostimolazione, le possibilità del piacere, della soddisfazione erotica, immerso in un paesaggio che è anche metafora delle pulsioni e del desiderio sessuale. Inevitabilmente il film allude alla parabola cristiana di Onan, che gettava il suo seme piuttosto che accoppiarsi con la moglie del fratello.
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Hoist
Regia di Matthew Barney
USA, 14’ 36’’, High Definition Video
Direttore della Fotografia: Peter Strietmann
Compositore: Jonathan Bepler
Hoist (il titolo significa “issare, innalzare”) è stato girato a Bahia, in Salvador, come capitol di un lungometraggio a venire, De Lama Lâmina. Hoist si situa letteralmente nel basso ventre di quel progetto: un non luogo attraverso il quale la storia, il rituale, la mitologia, e le divinità invocate in De Lama Lâmina sono state rifratte e processate. Protagonisti del cortometraggio sono il così detto Uomo Verde (The Green Man, un gioco di parole che indica sia lo spirito semi divino dei boschi che il contadino) e un camion da 50 tonnellate, sotto al quale l’uomo è sospeso, diventando dunque parte dei suoi ingranaggi. Tra l’uomo e la macchina ha luogo, durante tutto il video, un’intensa attività erotica e sessuale, che segue però un registro ambivalente (come la divinità Ogum alla quale De Lama Lâmina è dedicato) in cui convergono uomo e macchina, carne e metallo, volontà e sottomissione.
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Impaled
Regia di Larry Clark
GB/USA, 38’, video
Chi è nato dopo il 1980 ha avuto un rapporto radicalmente diverso con gli immaginari legati al sesso rispetto alle generazioni precedenti. L’accesso, infatti, a media con riferimenti a contenuti erotici e pornografici è diventato, dopo gli anni Ottanta, estremamente semplice. Molti ragazzi vedono video espliciti già in età molto precoce. Impaled raccoglie una serie di interviste in cui Clark chiede a ragazzi e ragazze giovanissimi (tra i 19 e i 23 anni) in che modo sia stato influenzato il loro immaginario erotico e quali fantasie sessuali abbiano, come le vivono e quanto ha contato, nella loro personale esperienza, il contatto con il mondo della pornografia.
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