Il Colonnello Redl

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Il Colonnello Redl

Sullo sfondo del tramonto asburgico, Alfred Redl, un ufficiale morbosamente zelante, riesce a salire le tappe della carriera militare tradendo gli amici, rinnegando le sue origini e dissimulando la propria omosessualità. Alla fine l’aristocrazia si vendicherà. Interessante e notevole affresco storico costruito sulla bravura quasi istrionica di Brandauer. L’omosessualità è ancora il diavolo e come tale viene vissuta dal protagonista e utilizzata dai suoi nemici per distruggerlo. Premio speciale della giuria a Cannes.

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Nato in Galizia, nella modesta famiglia di un ferroviere, Alfred Redl, alunno dotato di grandi capacità, viene ammesso bambino alla Scuola militare, per concessione dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Poiché tale scuola è frequentata quasi esclusivamente da nobili, egli, intimidito dalla sua inferiorità, prende un compagno ad esempio da imitare, e stringe con lui una grande amicizia: è il barone Christof Kybinyi, che lo conduce poi presso la propria famiglia. Da sempre Redl ha venerato l’imperatore, cui deve tanta riconoscenza, e, divenuto ufficiale, continua ad avere questo culto per il monarca. La sua intelligenza è notevole: riesce brillantemente in tutto; sa sfruttare al massimo le sue possibilità; è disposto a qualunque sacrificio e a qualunque bassezza, pur di primeggiare. Molto apprezzato da un generale, per il suo zelo, il giovane ufficiale sale rapidamente fino ai gradi più alti e ottiene incarichi delicati. Intanto Redl continua la sua intima amicizia con Kybinyi, del quale è in realtà innamorato, ma soffoca in sé le sue tendenze omosessuali, per paura di uno scandalo. L’amicizia con Christof, però, si rompe, quando Redl teme che l’amico, sostenitore delle rivendicazioni nazionali (essendo ungherese), possa danneggiare l’impero. Nel frattempo Alfred è diventato l’amante di Katalin, la sorella di Christof che da tempo gli è veramente amica, e che ora è una donna mal sposata. Conoscendo i suoi veri sentimenti per il fratello, Katalin consiglia Alfred a vincere subito la sua tendenza segreta, sposandosi; egli acconsente, ma si tratta di un matrimonio inutile: egli non amerà mai quella triste e gentile creatura che è sua moglie. Intanto Redl è chiamato a Vienna a dirigere per il ministero della guerra una vera rete di spionaggio che non risparmia nessuno, facendosi così molti accaniti nemici, che cominciano a sparlare della sua presunta omosessualità e di probabili origini ebraiche. Accade, poi, che egli disturbi involontariamente i piani dell’arciduca Francesco Ferdinando, l’erede al trono, che sta tramando un colpo di stato ai danni dell’Imperatore. Per sbarazzarsi di questo troppo zelante ufficiale, l’arciduca gli tende una trappola, mettendogli alle costole un giovane e attraente omosessuale, che deve carpirgli segreti militari. Redl cade nel tranello, perché stavolta cede all’omosessualità e, scoperto l’inganno, per disgusto, provoca la sua stessa rovina. Fotografato con il partner, egli non ha speranza di salvezza. La sentenza, che gli ordina di suicidarsi, gli viene portata da Christof, che è ormai un protetto dell’arciduca. Il barone è sconvolto per l’incarico, che, però gli ha fruttato una promozione. Dopo una breve e angosciosa lotta con se stesso, Alfred Redl si uccide con un colpo di pistola.

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