Clerks II

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Clerks II

Dante e Randal, abbandonata per forze di causa maggiore la videoteca dove lavoravano come commessi, vengono assunti presso il fast-food Mooby’s. La loro decennale amicizia viene messa in discussione quando Dante annuncia all’amico la sua intenzione di sposarsi con Emma abbandonando il New Jersey. Randal sulle prime è sconvolto dall’imminente ‘tradimento’ da parte dell’amico ma poi decide di organizzare per lui la più indimenticabile delle feste di addio al celibato… Intorno ai due protagonisti vediamo “un’umanità variopinta e divertentissima: c’è il giovane Elias, vittima sacrificale di Randall che lo inizia alla vita e al sesso (e qui troviamo uno dei dialoghi più esilaranti di tutto il film, quando scopriamo che Elias e la sua fidanzata non fanno l’amore perché lei ha un troll infilato nella patata), c’è una straordinaria Rosario Dawson nei panni di Becky, l’amica d’infanzia del dinamico duo ma, soprattutto, una sequela ininterrotta di camei (fra cui spiccano Jason Lee e Ben Affleck) e personaggi surreali come il tifoso del Signore degli Anelli, che si incazza a morte quando Randall dice che Sam e Frodo sono gay. Dai dialoghi, dalle situazioni e dai personaggi emerge una tracotanza che non risparmia niente e nessuno: se la prendono, indistintamente, con i neri, con i gay, con gli eterosessuali, con le donne, con gli uomini, con le frustrazioni e le libertà, in un trionfo anarchico che non si vedeva dai tempi (ormai mitici) di John Belushi (e che ritorna, in qualche modo, anche nelle serie animate di South Park, I Simpson o Family Guy).” (http://mefipallina.forumup.it)

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https://youtube.com/watch?v=gLvhJ0m5ask%26hl%3Den%26fs%3D1

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“Una dozzina d’anni fa, l’allora giovanissimo Kevin Smith conquistò premi e popolarità con “Clerks-Commessi”: non un capolavoro, ma una commedia in bianco e nero disincantata e amarognola, che rappresentava molto bene le nevrosi della X-generation. Con “Clerks2”, Smith propone un aggiornamento dalle varianti minime (il colore, salvo nella sequenza d’epilogo) del modello originale: stessi personaggi, (…) stessa verbosità sui medesimi argomenti: la cultura pop, la musica, il cinema e, soprattutto, il sesso. (…)
Non è ancora tempo di bilanci per Smith, che replica il suo “cult” con l’atteggiamento, beffardo e un tantino nichilista di allora. Battute e battutacce fanno ridere abbastanza; ma ciò non toglie che, alla fine, te ne esci con l’impressione di un “American Pie” (di e) per trentenni refrattari alla crescita.” (Roberto Nepoti, “la Repubblica, 29 settembre 2006).

“Reduce dal flop ‘Jersey Girl’, ha chiesto aiuto a Dante e Randal. ‘Clerks II’ li vede sempre commessi ma a colori. Lavorano in un fast-food. Dante sta per sposarsi. Randal pensa che gli hobbit de ‘Il signore degli anelli’ siano gay. Chiacchiere, parolacce, riflessioni sulla cultura pop. Ma con il sospetto che sia ormai troppo tardi per commentare la vita. Forse bisogna anche viverla. Lo spirito dell’originale c’è tutto, con un innesto femminile da favola come Rosario Dawson, mai così brava. Cuore e risate. Chi non si commuove… Non aveva vent’anni ai tempi di ‘Clerks’.” (Francesco Alò, ‘Il Messaggero’, 29 settembre 2006).

“Di raffinata volgarità degna dei tempi, con irresistibile intermezzo hard, commedia demenziale servita dal regista Kevin Smith fra un tentativo sentimentale, una fanta-gara Lucas vs. Tolkien, mentre si sparge l’odore di fritto delle patatine, si dibattono insulti razziali sui neri e biblici spacciatori fanno folklore e commentano scritte oscene. Ma c’è un mondo esterno? C’è molta verità in questa farsa solidale con la pochezza dei mezzi spirituali in cui viviamo, in cui si confondono Anna Frank con quella dei miracoli: questi middle clerks si sentono scaricati dal mondo. Divertentissimo e un cast perfetto con Ben Affleck, prima della Coppa, che entra ed esce.” (Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 29 settembre 2006)

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