The Chelsea Girl

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The Chelsea Girl

Le vite che vediamo in questo film sono piene di disperazione, durezza e terrore. È per ognuno da vedere e meditare. Ogni opera d’arte ci aiuta a capire noi stessi, descrivendoci quegli aspetti delle nostre vite che noi o conosciamo poco o temiamo. È tutto lì nero su bianco davanti ai nostri occhi: questa banda di creature disperate, la parte disperata del nostro essere, l’avanguardia del nostro essere. E una delle cose sorprendenti di questo film è che le persone non sono attori professionisti, e capire se recitano la loro interpretazione diventa irrilevante. Diventa parte delle loro personalità e lì sono loro, totalmente reali, con i loro esseri trasformati ed accentuati.

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2 commenti

  1. zonavenerdi

    Per pochi, non per tutti. Non per me.

    La scelta dei due schermi toglie attenzione, anche perchè contemporaneamente si devono leggere i sottotitoli e quindi non si riesce a fare tutto contemporaneamente. La trama di tutti gli episodi, poi, è latente. Si fa davvero fatica a considerarlo un vero film …
    … al massimo un esercizio di tecnica. La stessa cosa fatta da un altro regista non avrebbe raggiunto gli schermi; ma non avrebbe oltrepassato nemmeno le scuole di cinema …

  2. per pochi ma non per tutti, a differenza della sua arte “pittorica” pop andy warhol cineasta è questo ed altro… opera rivelatrice in tal senso… uno dei primi esempi di split screen

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Episodi

Schermo Sinistro
Episodio 2: Papa Ondine e Ingrid
Ondine coinvolge Ingrid Superstar in una confessione (gioco al massacro) su pratiche sessuali, famiglia e istituzioni.
Episodio 4: Ragazzi a letto
Ed (Hood) si è portato a letto Patrick (Fleming) per un po’ di sesso a pagamento. Purtroppo il micidiale cocktail di droga e àlcol ingurgitato da Patrick, lo rende incapace di fornire alcun tipo di prestazione. Con: Mary Woronow, Susan “Victor” Bottomly e Gerard Malanga.

Episodio 6: Hannoi Hannah e ospiti
L’abuso continua tra una telefonata e l’altra.
Con: Mary Woronow, Susan “Victor” Bottomly, Ingrid Superstar e Angelina “Pepper” Davis.

Episodio 8: Mary Menken (a colori)
The Gerard Malanga Story ovvero il classico triangolo edipico composto da Mary Menken (la madre), Gerard Malanga (il figlio) e Mary Wonorow (l’altra) si tinge di venature sadomaso.

Episodio 10: Luci colorate sul cast (a colori e senza sonoro)
Ingrid Superstar, Angelina “Pepper” Davis e Eric Emerson capeggiano il cast al completo durante una rappresentazione di “Our Town-Toby Short”.

Episodio 12: Nico piangendo
Nico si lascia andare ad una crisi di pianto sulla scia della musica rigorosamente “live” dei Velvet Underground. Siamo all’estremo confine dell’invadenza dello sguardo cinematografico.

Schermo Destro
Episodio 1: Nico in cucina
Nico vuole tagliarsi i capelli, ma Eric Emerson tenta di dissuaderla. Tra un’incursione del figlioletto di Nico, Ari, ed una sforbiciata, Eric e Nico si bevono un caffè.

Episodio 3: Brigid tiene banco
Alla corte di Brigid Berlin – in compagnia di Ingrid Superstar e di Donnie, il parrucchiere – si parla di donne, si assumono stupefacenti e ci si fa la messa in piega.

Episodio 5: Hannoi Hannah
Mary Woronow, Susan “Victor” Bottomly, Ingrid Superstar e Angelina “Pepper” Davis sono quattro lesbiche sull’orlo di una crisi di nervi. Mary, algida e dominante, fa e dispone delle altre tre malcapitate a suo piacimento. L’abuso è servito.

Episodio 7: Mario canta due canzoni
Ed (Hood) e Patrick (Fleming) ricevono la visita della loro “vicina” Mario Montez. Regina di canto e di grazia, Mario si esibisce cantando classici di Broadway. Ed non esita a cacciarla, intuita la malia che il canto di Mario esercita sul suo compagno di letto.

Episodio 9: Eric vuota il sacco (a colori)
Eric Emerson sotto l’influsso di sostanze illegali mette a nudo il suo corpo e la sua psiche. Narcisismo, pregiudizio, desiderio, omosessualità e paura sono gli elementi di una confessione fiume priva di reticenze.

Episodio 11: Papa Ondine
Ondine, auto proclamatosi papa, confessa i suoi fedeli ma sopra tutto se stesso. Tra un’iniezione di eroina ed una digressione sulla Pepsi Cola, Ondine riesce a mettersi a fuoco come un pontefice lucidamente etico ma risolutamente immorale.

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