Carandiru

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Carandiru

Il film si basa sull’esperienza reale del dottor Drauzio Varella (raccontata nel libro scritto da lui stesso) all’interno del carcere di stato Carandiru, a San Paolo, il piú grande del Brasile con oltre settemila persone, dove era stato mandato per parlare del problema dell’Aids e condurre un programma di prevenzione. L’insigne medico, abituato alla medicina di alto livello, qui invece non può fidarsi che del suo istinto. Giorno dopo giorno conosce i detenuti, il loro mondo a parte, la loro umanità e voglia di vivere. Si guadagna il loro rispetto e conosce i loro segreti. Attraverso la sua esperienza conosciamo la tragedia della rivolta avvenuta nell’ottobre 1992, quando 300 uomini d’assalto della polizia militare fecero irruzione nel carcere uccidendo 111 detenuti disarmati. L’omosessualità percorre tutto il film, evitando stereotipi e clichè, rendendo umane e dignitose situazioni che altrove potrebbero risultare ridicole (come il matrimonio di una coppia fisicamente male assortita e il commovente tentativo del piccolo marito di difendere la sua sposa). Il film, ovunque premiatissimo, non è uscito sugli schermi italiani ma solo in dvd (doppiato).

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trailer: Carandiru

https://youtube.com/watch?v=ZlTPEmjyyvI%26hl%3Dit%26fs%3D1

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“Questo girone medievale dentro il quale stavano rinchiusi 7.500 paria in gran parte tossici e malati di Aids è raccontato con una sorta di assurda leggerezza, con una disinvolta alternanza di registri che svariano dalla ritualità di una sacra rappresentazione al melodramma senza disdegnare l’umorismo. L’ibrido, il barocchismo propri del suo autore producono un’opera, sì, che un po’ si fatica a sostenere per tre ore ma il cui essere smisurata fa parte della sua personalità”. (Paolo D’Agostini, ‘la Repubblica’, 20 maggio 2003)

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