Il viaggio di Michael Lucas, regista e produttore porno, nella Russia di Putin, un luogo in cui chi è gay è discriminato tre volte: perché considerato malato, perché corrotto dall’Occidente, perché un criminale punibile con cinque anni di carcere. Interviste a intellettuali, attivisti, coppie clandestine, transessuali, omosessuali di tutte le età (“Com’è essere gay in Russia?” “Umiliante” risponde uno di loro). E poi le drammatiche, e ormai celebri, immagini della violentissima repressione poliziesca in occasione del Pride di San Pietroburgo, l’editto contro qualsiasi propaganda gay che rende di fatto gli omosessuali cittadini di seconda classe, le gratuite aggressioni omofobe nei luoghi pubblici, impunemente diffuse sui social network dai carnefici. La speranza? Forse quei selfie di baci gay così coraggiosamente postati su Facebook sono la migliore risposta all’ignoranza e all’inciviltà. (TGLFF)
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