I Buddenbrooks

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I Buddenbrooks

Splendido film-tv tedesco di quasi tre ore, vincitore di quattro Maximo Awards al Romafictionfest 2009, basato sull’omonimo romanzo di Thomas Mann, rimaneggiato e diretto da Heinrich Breloer. La storia narra il declino dei Buddenbrooks, una famiglia di mercanti di Lubecca (Nord della Germania) distinta per la lealtà, la diligenza e il rispetto reciproco, attraverso il racconto della vita di tre generazioni e la descrizione della trasformazione della società tedesca dell’epoca, che ha comportato un netto cambiamento dei valori. Le tre generazioni che seguono a Johann Senior (nel 1768 ha fondato la ditta di granaglie è un uomo di altri tempi che, già nel 1835 è conscio del fatto che l’industrializzazione spazzerà via la sua azienda) sono rappresentate da Jean( figlio di Johnann profondamente religioso, che ha dubbi sul rapporto tra etica commerciale e cristianesimo), Thomas (nipote di Johann, colui che farà alcuni investimenti sbagliati che metteranno a rischio l’azienda e che decreterà la fine della ditta attraverso il testamento) e Hanno, il personaggio che chiuderà per sempre la dnastia dei Buddenbrooks. Hanno è un bambino timido e fragile che si emoziona facilmente. La madre lo appassiona subito alla musica, dalla quale anche lui non riuscirà mai a staccarsi. Il padre non apprezza il carattere del figlio e vede nella sua sensibilità una debolezza che si aggiunge a quella fisica. Nel film, più che nel romanzo, si calca la mano sul carattere effeminato del giovane, mostrandolo, specialmente quando suona al pianoforte, vestito e pettinato come una fanciulla. Il padre in un impeto d’ira gli grida che sembra più una femmina che un uomo. Il suo tempo libero lo passa quasi sempre col suo giovane amico, il piccolo conte Kai, anch’egli dall’animo sensibile, ma nel film è reso più mascolino che nel libro. Bellissima e commovente la scena dell’ultimo saluto di Kai al capezzale di Hanno. Thomas Mann, nel creare questo personaggio avrà senz’altro pensato ai suoi figli omosessuali e ribelli (un gay e una lesbica). Hanno in fondo risulta uno dei personaggi più positivi della storia, l’unico che non vuole scendere a nessun compromesso e rimanere fedele a se stesso. Un personaggio velatamente omosessuale, raccontato con tenerezza e simpatia, rispettando le sue scelte e il suo tragico destino.

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Il film viene trasmesso sul canale Sky Cinema 1 dal 6 marzo 2011

CRITICA:

“…Grande film storico, ambientato come il romanzo di Thomas Mann tra il 1835 e il 1877, Buddenbrooks ha mobilitato alcuni dei migliori attori tedeschi per raccontare lo splendore e il declino dell’ importante famiglia di Lubecca sotto i colpi del destino, delle piccolezze caratteriali, degli eventi politici e sociali. Armin Mueller-Stahl (Lola di Fassbinder, Taxisti di notte di Jarmusch) Jessica Schwarz (Il profumo), August Diehl (Il falsario), Iris Berben (Riflesso omicida), Mark Waschke hanno realizzato probabilmente uno dei migliori e più impegnativi film tedeschi degli ultimi anni. Centocinquanta minuti tra destino, storia, passioni, politica e rivoluzione. E ricostruzione di ambienti privati, le case dei Buddenbrook, in una Lubecca che era uno dei gioielli della Germania, prima dei bombardamenti del 1942. Heinrich Breloer, il regista del film che ha studiato a lungo l’ opera di Thomas Mann, dice che lo scritto e il materiale intellettuale del libro sono assolutamente attuali: «C’ è un’ analogia con oggi». In effetti, quello che è forse l’ ultimo dei grandi romanzi borghesi europei continua ad affascinare per la storia, cioè la caduta della grande famiglia e della «ditta», per le tradizioni, il denaro, i rapporti tra figli e genitori, mogli e mariti, tra parenti. Per l’ importanza che i fatti esterni, le crisi come i movimenti sociali, hanno sulla vita delle persone. E per i valori, soprattutto la forza di mantenere le proprie certezze: ché, se crollano, cade tutto…” (Taino Danilo, Corriere della Sera)

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