Film in concorso a Venezia 2014 che ha raccolto numerosi premi collaterali, tra i quali il Leoncino d’oro Agis Scuola per il Cinema, il Best Soundtrack Award per le musiche e il Future Film Festival Digital Award 2014 “per la capacità fuori dal comune di organizzare una narrazione fluida e centrata sulle basi del linguaggio filmico (la recitazione, la fotografia, il montaggio interno) sfruttando tutte le componenti più avanzate della tecnologia digitale in chiave minimalista. Dai lunghi pianisequenza con videocamera digitale, ai delicati effetti speciali, fino ai clamorosi fluttuamenti i ritocchi digitali sono sempre presenti e costituiscono il segreto del coinvolgimento di una sceneggiatura ben integrata con le moderne tecniche di racconto”. Il film racconta la storia di un attore in declino, famoso per aver interpretato un mitico supereroe, alle prese con le difficoltà e gli imprevisti della messa in scena di uno spettacolo a Broadway che dovrebbe rilanciarne il successo. Nei giorni che precedono la sera della prima, dovrà fare i conti con un ego irriducibile e gli sforzi per salvare la sua famiglia, la carriera e se stesso. Riggan Thompson è una star che ha raggiunto il successo planetario nel ruolo di Birdman. Ma la celebrità non gli basta e vuole dimostrare di essere anche un bravo attore. Decide allora di scrivere l’adattamento di un racconto di Raymond Carver, di dirigerlo e interpretarlo in un storico teatro di Broadway. I giorni disastrosi delle prove, la prima e l’attesa del responso da parte della critica spietata e del pubblico innescano una serie di vicende umane che sconfinano nel grottesco e in alcuni casi nel visionario. “Riggan Thompson si muove in un mondo in cui le star del cinema hanno due sole scelte: interpretare dei supereroi oppure finire nel dimenticatoio. Ciononostante, il film non sembra assolutamente interessato a limitarsi a una satira del blockbuster, quanto piuttosto a raccontare la storia universale di un uomo in cerca di una seconda occasione, giocando a sovvertire le aspettative degli spettatori. Visti i suoi trascorsi superomistici, Michael Keaton incarna alla perfezione il ruolo di protagonista: dimesso, ingrugnito e nevrotico, il suo Riggan Thompson è un antidivo affascinante e al contempo disgustoso. La regia di Inàrritu si mostra in grado di adottare toni grotteschi e sopra le righe in maniera fluida e scorrevole, riuscendo a bilanciare ottimamente le doti di ogni interprete e le molteplici sfumature dei personaggi, ben delineati in fase di sceneggiatura. A emergere sono soprattutto Edward Norton nei panni di un attore teatrale dai metodi ossessivi – vera e propria nemesi per il protagonista – ed Emma Stone in quelli della figlia tossicodipendente di Riggan: il personaggio rischia pericolosamente di scivolare nello stereotipo in più di un’occasione, ma riesce a risultare interessante nonostante tutto”. (Luca Buccella, Cinefile.biz). Nel film vediamo una bravissima Emma Stone nel ruolo della figlia lesbica del protagonista.
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Ho aspettato un po’ per vedere questo film perché non ero tanto convinto ed invece devo dire che ho fatto male. È fantastico: l’insoddisfazione, la follia e l’infelicità mischiate in un meraviglioso miscuglio di recitazione che naviga tra realtà e pazzia concreta. Il lato oscuro di un attore fallito prende il sopravvento trasformando una meteora in una fenice che risorge dalle ceneri degli attori falliti, per brillare nuovamente tra le luci di Broadway. Credo sia abbastanza sopravvalutato come film anche se a me è piaciuto molto, sopratutto per la strepitosa recitazione di Michael Keaton. Lo consiglio.
C’è un misero bacio tra la compagna del protagonista e un’altra attrice. Film gradevole ma molto sopravvalutato, ma di fatto agli oscar non c’era di meglio.