“Baby Bump è il ritratto della violenza che può esserci nel diventare grandi e narra dell’undicenne Mickey House, che sfugge alla dura realtà dei cambiamenti che stanno accadendo al suo corpo per rifugiarsi in un mondo fantastico, accompagnato dal suo amico animato, il topo-canguro Jerboa, il suo alter ego con le orecchie da elefante. Ma Mickey non deve solo vedersela con le sue orecchie a sventola (anche se effettivamente potrebbe considerarle il suo più grande handicap), ragion per cui ha intenzione di ricorrere alla chirurgia plastica, e sogna di tagliarle per poterle incollare alla sua testa; a dire il vero, ha perso oramai il controllo su tutto il suo corpo, e sul rapporto con sua madre, che peraltro non presta alcuna attenzione ai segni della maturazione del figlio. Ricco di immagini sessuali, Baby Bump accompagna il processo di crescita di Mickey dando vita a un mondo pieno di fantasia e colori (col il direttore della fotografia Adam Palenta ancora una volta a fianco di Czekaj). Mickey è immerso in un impressionante mondo che sembra uscito da un fumetto, in cui le dimensioni fisiche sembrano essere tanto sproporzionate quanto l’immagine che ha di se stesso e del suo corpo. Essendosi occupato non solo della direzione, ma anche della scrittura della sceneggiatura, in questo film Czekaj non ha paura del rischio e di sperimentare primi piani e sequenze animate. Ha persino reintrodotto l’ormai raro split-screen, e così facendo, si ha l’impressione che il corpo filmico stesso si trovi incredibilmente sotto pressione per maturare. E’ tutta una questione di spingersi oltre i propri limiti, sia quelli fisici che quelli cinematografici…” (Sabine Kues, Cineuuropa.org)
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