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Il film, da quando è stato annunciato che aveva come protagonista Matt Bomer nel ruolo di un transgender, ha sollevato le proteste della comunità LGBT stanca di vedere esclusi attori trans da personaggi di primo piano che li coinvolgono (vedi i precedenti ruoli di Jared Leto e Eddie Redmayne), mentre vengono utilizzati solo per figure e stereotipi marginali. Inoltre impiegare attori maschi in ruoli trans può confondere le idee facendo credere che i trans siano solamente dei maschi travestiti. Noi personalmente crediamo che qualsiasi attore possa fare qualsiasi ruolo, sempre che ne sia all’altezza, e questo film sembra darci completamente ragione. Ricordiamo che Matt Bomer è omosessuale dichiarato e sta crescendo tre figli col suo compagno.
Il film è l’adattamento di un dramma teatrale del 2007 scritto da Timothy McNeil che qui esordisce molto bene nella regia cinematografica.
Sud Early ( John Carroll Lynch) è il gentile proprietario di una compagnia di assicurazioni che viene sconvolto dalla morte della moglie 26enne in un incidente stradale. Dopo un tentativo di suicidio viene affidato alle cure della sorella Laurette (Maura Tierney), che lo prende a vivere con lei, il marito Ted (Christopher Thornton) e il figlio adolescente Jack (Tanner Buchanan) nella loro elegante casa di Brentwood. Laurette, amorevole ma con un carattere assai deciso, è ben disposta verso il fratello che vorrebbe vedere risistemato, per cui cerca di farlo incontrare con una donna sua conoscente che ha recentemente pero il marito. La cosa sconvolge ancora di più Early che decide di dare una svolta alla sua vita. Pieno di soldi (ma molto parsimonioso) per la vendita della sua compagnia, affitta un piccolo appartamento nel cuore malfamato di Hollywood. Mentre sta trascorrendo con noia le sue serate vestito con un accappatoio, sdraiato sul divano e con un bicchiere di bourbon in mano, viene disturbato da una furibonda lite tra la sua vicina di casa e un visitatore maschio. Lui va a bussare alla porta offrendo il suo aiuto, ma la vicina gli dice che non serve. Il giorno dopo però è la vicina di casa a bussare alla sua porta. Early apre e si trova davanti Freda, una bellissima donna trans che indossa un aderente vestito rosso. E’ agitata, loquace, piena di spirito (a prima vista assai sterotipata) ma viene invitata ad entrare. Early capisce subito che in questa donna non c’è solo sguaiatezza o doppi sensi pungenti. Inizia quindi una strana amicizia, gratificante e rinfrescante, che si dimostra con un’attenzione reciproca, un prendersi cura uno dell’altra, come quando Freda torna a casa piena di lividi dopo essere stata picchiata sul Santa Monica Boulevard. Freda, da parte sua, cerca di tirarlo fuori dal suo guscio e inizia a fargli domande sulla sua defunta moglie. Lui le presta del denaro e cerca di convincerla ad abbandonare l’uso di pillole…
Ottima la regia che non spinge sul tasto delle facili battute e del contrasto tra i due protagonisti, un triste uomo di mezza età dai valori robusti e dai gusti estetici discutibili (indossa orribili maglioni) in amicizia con una sfacciata prostituta trans piena di se stessa. La storia che potrebbe sembrare irrealistica ci viene invece raccontata con un garbo ed uno stile sciolto e naturale, diretto quanto basta (anche se mai in modo troppo pesante), facendoci entrare nell’essenza della relazione: Freda che viene attratta dalla cortesia e dalla considerazione dell’uomo; mentre Early viene affascinato dal carisma e dalla esuberante solarità della trans. Molto misurata e commovente (ma avrebbe potuto essere esagerata e stucchevole) la scena in cui s’incontrano sua sorella Laurette e la sua famiglia con Freda, trasmettendoci un delizioso amalgama di dolore, pathos e umorismo.
Bravissimi tutti gli attori (anche quelli secondari), in particolare il protagonista John Carroll Lynch che ha ricevuto una menzione speciale della Giuria al Los Angeles Film Festival, ma Boomer è stupefacente, offrendoci una prestazione piena di calore e delicatezza, evitando qualsiasi manierismo. Freda non si presenta solo come una forza della natura ma come una persona multi-dimensionale, un intreccio di impulsi, a volte teneri a volte difensivi (da notare che Boomer, durante le riprese, si è avvalso dei consigli della produttrice associata e transgender Kylene K. Steele). Da apprezzare anche la fotografia di James Laxton (Moonlight) che cattura una vasta gamma di stati d’animo e ambientazioni, dalla spettrale serenità di un tuffo a tarda notte nell’oceano, al rumore aspro e alla luce di un pomeriggio a Hollywood. (Libera sintesi di un articolo di Jon Frosch su Hollywoodreporter.com)

synopsis

Following the death of his wife, and an ensuing failed suicide attempt, Early Landry (John Carroll Lynch), is forced to move to Los Angeles so he can be cared for by his over-protective sister, Laurette (Maura Tierney). Early is initially a fish out of water, but quickly becomes enamored of this strange, new world. He is especially taken by his next-door neighbor, Freda (Matt Bomer), a beautiful transgender woman who finds Early every bit as exotic as he finds her. Loneliness and a shared need for companionship opens their hearts to a remarkable new relationship, as they both discover they’ve found what’s been missing in their lives.

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