Anger Me

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Anger Me

Anger Me è il primo lungometraggio di Elio Gelmini. Nato a Caserta nel 1959, Gelmini, prima di trasferirsi in Canada nel 1989, frequenta il Centro Studi Cinematografici di recitazione e documentario e lavora come attore in diversi teatri italiani. Con questo film Gelmini organizza un avvincente collage delle opere di Kenneth Anger messe a confronto con altri autori sperimentali di quegli anni, che Anger incontrò spesso, come D.W. Griffith, Sergei Eisenstein e Jean Cocteau. Appare così chiaro il ruolo e l’eredità di Anger, a partire dalla rivoluzione culturale degli anni ’60, ed emerso come avanguardia mistica collegata alla ricca spettacolarità della prima Hollywood. Con Anger che racconta la sua vita e il suo lavoro, questo film può anche essere considerato come l’autobiografia filmata di questo autore estremamente riservato. Kenneth Anger è tra i nomi più importanti nella storia del cinema indipendente. Le sue fonti di ispirazione, dalle fantasie sui giovani marinai, sui motociclisti, sulle figure queer macho fino alle magiche forze della natura e del divino, appartengono e nello stesso tempo contribuiscono alla cultura pop del secolo scorso. Autore di “Hollywood Babilonia”, una specie di enciclopedia sul gossip hollywoodiano, crea nel suo cinema una personale mitologia basata sulla cultura popolare. In “Scorpio Rising” (1964), uno dei suoi capolavori, dice di aver voluto rappresentare “uno specchio mortale della cultura americana”. Gelmini ci dice che Anger è un poeta del cinema che parte da un linguaggio surrealista e che intende i film come una magica migrazione che si allontana da Hollywood e va verso la creazione di un linguaggio personale che prepara la strada ai più recenti sviluppi del cinema queer.

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