Sinossi ufficiale: Cesare (Christian De Sica) è lo stimato direttore del Relais Colombo, hotel di lusso di Milano. Con l’arrivo di nuovi soci cinesi intenzionati a rivoluzionare tutto, Luciana (Regina Orioli), figlia di Massimo Colombo (Massimo Boldi), storico proprietario dell’hotel, licenzia per primo proprio il direttore. Cesare, rimasto senza lavoro, scopre che Luciana sta cercando per suo padre una badante, ed è disposta a spendere 5000 euro al mese pur di arginare il vivace e arzillo Massimo. La prospettiva di uno stipendio così allettante spinge Cesare a candidarsi. Aiutato dal suo amico Marco (Maurizio Casagrande) si traveste da donna e diventa la seducente Lisa che, travolgendo Massimo al primo incontro, viene assunta. Tra esilaranti imprevisti e situazioni equivoche, nasce un’intesa perfetta. Cesare però non ha il coraggio di svelare la verità alla moglie Carla (Lunetta Savino) e al figlio Matteo (Francesco Bruni), che continuano a crederlo direttore dell’hotel. Per quanto tempo riuscirà a tenere nascosta a tutti la sua doppia identità?. Dalla critica: “…Certo Amici Come Prima non è un capolavoro del genere e alla lunga mostra un po’ la corda (il 50% delle gag è costituito come sempre da Christian De Sica che di colpo spara un insulto con voce da uomo e calata romana, un’arte che negli anni ha fatto sua ma che nasce da Alberto Sordi), tuttavia per la prima volta i due sono presi in una commedia amara che ha moltissime cose da dire ed è messa in scena per bene! Con addirittura scelte un po’ audaci e qualche concessione rischiosa, frutto dell’apporto tecnico in fase di regia di Brando De Sica (non accreditato). Alla fine esce un ritratto molto vario e complesso dei rapporti maschili, mentre quelli con le donne sono tutti terribili e infernali. Alla fine è davvero difficile non sviluppare un affetto vero per questi due protagonisti e la loro impresa, un po’ nello stile (voluto e cercato) di Quasi Amici…” (Gabriele Niola, Badtste.it)
“… Tra travestitismo, transessuali (compresa Elenoire Ferruzzi) e omosessuali, mai un ‘cinepanettone’ della coppia era stato tanto inclusivo, se non fosse che la visione del mondo LGBT di De Sica & Co. sia dannatamente stereotipata, con un aspirante rapper (interpretato da uno scadente Francesco Bruni) incapace di portare a termine una qualsiasi discussione senza un’inflessione al femminile, continuamente definito ‘culo’ dalla madre Lunetta Savino e incredibilmente consigliato da Francesco Facchinetti, secondo cui un omosessuale non potrebbe/dovrebbe cantare storie d’amore etero. Fortunatamente, toccato il fondo nel finale la sottotrama gay prende la strada dell’accettazione totale, mentre il plot principale procede spedito tra servizietti orali in una spa (era dai tempi di SPQR che non si parlava tanto esplicitamente di ‘pompe’), appizzamenti pubici in stile ‘Porno Titanic’ sulla prua di una barca, palpatine e ammiccamenti continui…” (Federico Boni, cineblog.it)
“…I due protagonisti di Amici come prima invece sono alle soglie della terza età e anche oltre, sconfitti da un mondo che corre più veloce di loro. Fanno tenerezza. Così però lo spettatore sprofonda nella malinconia, con la quale è impossibile far ridere – e anche fare un autentico cinepanettone… Poteva essere la linea vincente del film: una scorribanda in un territorio insidiosissimo, la sessualità dei vecchi. Qualcosa c’è, la sequenza del massaggio in cui Boldi fa scivolare l’asciugamano e mostra l’ammennicolo a De Sica, obbligandolo a fare quello che potete immaginare. Ma il film punta sul lacrimevole – i giovani che mettono da parte gli anziani – e sulla correttezza gay-friendly – De Sica che al figlio omosessuale raccomanda di essere sé stesso…” (Stefano Fedele, Optimaitalia.com)
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