A Roma il primo Gay Pride dopo la legge sulle unioni civili

Il primo Gay Pride dopo la promulgazione della legge sulle Unioni Civili in Italia, la prima legge italiana che considera i diritti degli omosessuali. 700 mila presenze, secondo gli organizzatori che avevano previsto al massimo una partecipazione di 300 mila persone. Un Pride che è stato anche una festa, per tutti, pur mantenendo viva l’esigenza di andare avanti perchè, “chi non si accontenta lotta”, come dice lo slogan del pride romano, che chiede a gran voce miglioramenti dela legge, in particolare sulle adozioni. Bravissima l’attrice Asia Argento, madrina della manifestazione, che dal palco ha definito questa giornala come “la più bella della mia vita, siamo tutti gay”. Una generosa solidarietà, proclamata anche nei giorni precedenti in diverse interviste, che giornali di destra hanno divulgato come coming out dell’attrice. Non è necessario essere gay per avere a cuore i diritti di qualsiasi minoranza. Obama ci aveva ricordati come “fratelli e sorelle gay”, e nessuno aveva pensato che fosse il suo coming out. Spiace constatare che nessun politico di rilievo ha partecipato alla manifestazione, probabilmente timorosi di inficiare il voto elettorale di sette giorni dopo, come ha dichiarato Giachetti, candidato del PD, che spiega: “Da sindaco parteciperò al Roma Pride, ma oggi poteva sembrare una forma di speculazione”, a noi sarebbe invece sembrata una forma di chiarezza e trasparenza maggiore. Speriamo che il presidente Renzi sia meno timoroso e accetti l’invito, posto dai manifestanti, a “sposare la prima coppia gay in Italia, un fatto simbolico ma anche la rivendicazione di una legge che riguarda tutti gli italiani” come ha dichiarato il Gay Center organizzatore.


Condividi

Commenta


Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.