Brad Davis

Brad Davis
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  • Data di nascita 06/11/1949
  • Data di morte 08/09/1991
  • Luogo di nascita Florida/Tallahassee/USA
  • Luogo di morte California/Los Angeles/USA

Brad Davis

L’attore americano Brad Davis divenne famoso per il suo ruolo in “Fuga di mezzanotte” (1978). La scena della doccia in quel film, insieme con l’interpretazione del seducente e pericoloso marinaio gay in Querelle de Brest (1983) e numerosi altri ruoli di personaggi omosessuali, hanno fatto di lui un’icona del cinema gay. Dopo la sua morte, i giornali hanno parlato di lui come del “primo attore eterosessuale a morire di Aids”, ma la sua bisessualità era nota tra gente del mondo dello spettacolo.
Robert Creel Davis era nato a Tallahassee, Florida, il 6 novembre 1949. Conosciuto da ragazzo come Bobby, cambiò il suo nome in Brad nel 1973, perché esisteva già un Bobby Davis negli elenchi dell’associazione degli attori americani. Anche suo fratello, Gene Davis, è un attore.
Nei primi anni di vita di Davis, la sua famiglia (discendente da Jefferson Davis, Presidente sudista ai tempi della guerra di Secessione), godeva di un alto tenore di vita. Suo padre, Eugene Davis, era un dentista di successo, ma aveva seri problemi di alcolismo. Dopo aver ferito un paziente su cui stava lavorando mentre era in stato di ebbrezza, il dottor Davis dovette trasferirsi con la famiglia a Titusville, Florida, nella speranza, rivelatasi poi vana, di rifarsi una clientela. Sua moglie, Anne Creel Davis, intanto cadeva in una grave depressione. In un articolo apparso sul New York Time si affermava che Brad Davies subì abusi sessuali da parte di entrambi i genitori.
Davis, che non amava molto andare a scuola, già a 12 anni era un appassionato di teatro, danza e canto. Dopo alcuni spettacoli estivi ed audizioni, a 17 anni, subito dopo il diploma, si trasferisce ad Atlanta in Georgia dove, grazie ad un concorso per giovani talenti musicali, trova un impiego in un teatro. Si rende però presto conto che la sua voce non gli permette una carriera di cantante e dopo qualche mese decide di trasferirsi a New York, dove studia recitazione presso l’Academy of Dramatic Arts e l’American Place Theater. Per pagarsi gli studi intanto fa diversi lavori, come il barista e il giardiniere e occasionalmente si prostituisce a Time Square, attività allora piuttosto comune tra i giovani aspiranti attori. Pare inoltre che in quel periodo coabitasse con una drag queen.
Nel 1973, a 22 anni, debutta in teatro con «Crystal and Fox», iniziando cosi una fortunata carriera di attore teatrale in diverse produzioni off-Broadway.
Nel 1974 ottiene una parte fissa in una soap opera televisiva, ‘How to survive a Marriage’.
Nel 1976 si trasferisce a Los Angeles e anche la sua carriera cinematografica decolla. Dopo alcune parti minori, raggiunge il grande pubblico a fianco di Sally Fields nel telefilm “Sybil”, di Daniel Petrie. L’anno successivo compare nella famosa miniserie “Radici” ( Roots).
In 1976 Davis sposa Susan Bluestein, casting director nell’agenzia che lo ha lanciato ad Hollywood. I due hanno avuto nel 1979 una figlia, Alexandra.
Il punto di svolta nella sua carriera cinematografica arriva nel 1978 quando interpreta in ‘Fuga di Mezzanotte’ (Midnight Express) di Alan Parker, il ruolo del giovane americano Billy Hayes, arrestato in Turchia per detenzione di droga. La sua interpretazione gli valse un Golden Globe come miglior attore esordiente. Brad Davis però non resse a tutto quel successo improvviso e cadde nell’alcoolismo e nell’abuso di cocaina. Dopo due anni di quasi inattività, David Puttnam, il produttore di Fuga di mezzanotte, lo aiutò a tirarsi fuori dallo stato di crisi, offrendogli una piccola parte in “Momenti di gloria” (1981).
Nel 1983, dopo aver esitato a lungo, Davis accettò di interpretare la parte del mitico marinaio gay, assassino e seduttore, nel film ‘Querelle de Brest’ di Rainer Werner Fassbinder, tratto dal romanzo di Jean Genet. In molti misero in guardia Davis dall’accettare questa parte, che poteva pregiudicare la sua carriera, soprattutto dopo le sue precedenti interpretazioni in alcuni lavori teatrali a tematica gay, come ‘Scrapbook Sissies” (1973) di Larry Kramer, “Naomi Court”di Michael Sawyer e “Entertaining Mr. Sloane” (1981) di Joe Orton. La carica erotica del marinaio Querelle impose Davis nell’olimpo dell’immaginario erotico gay, però purtroppo il film fu un fallimento commerciale e anche la critica lo accolse piuttosto male.
In seguito, pur continuando a lavorare per la televisione e per il teatro, la sua carriera di attore cinematografico naufragò. L’unico altro film con un ruolo da protagonista fu “Rosalie va a far la spesa” (1989) di P. Adlon, grazie al quale undici anni dopo “Fuga di mezzanotte”, ripercorre gli scalini del palazzo del Festival di Cannes.
Le voci sulla sua presunta omosessualità possono essere state una delle cause del suo declino professionale nella omofoba Hollywood, ma forse più di questo ha giocato la cattiva reputazione di Davis per i suoi comportamenti sotto gli effetti dell’abuso di alcool e di droghe. Davis, alcolista da tempo, aveva cominciato ad assumere cocaina durante le riprese di ‘Fuga di Mezzanotte’. Iscrittosi agli Alcolisti Anonimi nel 1981, riuscì a smettere di bere, ma continuò a drogarsi e fu coinvolto in una lunga serie di brutti episodi (come quando si mise a sparare contro delle sue foto incorniciate o quando ha spalmato i suoi escrementi sulle pareti di una stanza di albergo), alcuni dei quali portarono al suo arresto.
Nel 1985 Davis recita nuovamente in un lavoro teatrale di Larry Kramer ( animatore dell’associazione «Act-up !», molto attiva nella lotta all’AIDS), come protagonista di “The Normal Heart”, nel ruolo di un omosessuale (alter ego dell’autore stesso), amante di un uomo che muore di AIDS. Proprio nel 1985 Davis scoprì di essere sieropositivo, ma temendo contraccolpi alla sua carriera, scelse di condividere la notizia solo con la moglie e pochi amici intimi. Riceveva perciò le cure mediche a casa e in seguito, quando ebbe bisogno di ricoveri in ospedale, vi entrava a tarda notte in incognito. Nel 1990 Davis non può più tacere il suo male, irriconoscibile e terribilmente dimagrito, non è più in grado di lavorare, malgrado tutto fa un’ultima apparizione in «The player» di Robert Altman. Davis muore l’8 settembre 1991, a 41 anni, nella sua proprietà di Studio City, Los Angeles, California. Secondo il biografo Robert L. Pela, Davis, pose fine alla sua vita per mezzo di un suicidio assistito. Il suo corpo riposa nel cimitero di Forest Lawn, sulle colline di Hollywood.
Nei suoi ultimi mesi di vita Davis stava lavorando ad un progetto per un libro sulla sua lotta all’Aids. In esso aveva scritto:”Ho fatto i miei soldi in un settore che professa molta importanza alla lotta contro l’Aids e che afferma che parte dei ricavi andrà alla ricerca ed alla cura. In realtà, se un attore dice di avere l’HIV, non ottiene nessuna forma di aiuto e non può più lavorare”.
Nel 1997 la sua vedova, Susan Bluestein, pubblicò una biografia, “After Midnight: The life and death of Brad Davis”, dove esprimeva la convinzione che Davis avesse contratto la malattia a causa di uno scambio di siringhe. Susan Bluestein ricorda come la voce sulla presunta omosessualità del marito abbia pesato sulla loro ventennale unione, insinuando che il loro fosse un matrimonio di convenienza. Per Susan suo marito era eterosessuale, nonostante avesse avuto amici gay e interpretato numerosi ruoli gay. Egli era si sessualmente promiscuo, ma verso le donne. Anche alcuni amici di Davis hanno confermato che egli non era gay (‘solo perché egli ha fatto sesso con altri uomini non vuol dire che fosse gay’ ha detto uno di loro) .
Lo stesso Davis in alcune occasioni era stato però molto meno categorico di sua moglie riguardo alle sue preferenze: in un’intervista aveva ammesso di aver avuto rapporti sessuali con uomini e alla domanda se egli stesso si considerasse bisessuale, rispose “in fondo, non ha detto qualcuno una volta, che siamo tutti bisessuali?”.
Altre persone, soprattutto tra i gay, hanno sostenuto con forza la tesi della sua omosessualità, facendo ad esempio notare che Davis non ha mai detto di non essere gay quando qualcuno glielo ha chiesto, oppure citando testimonianze di sue presunte sue relazioni con uomini.
Se Brad Davis era davvero omosessuale, purtroppo non ha potuto o voluto vivere liberamente secondo le sue attitudini, per non perdere la sua attrattiva verso il pubblico femminile e per non scontrarsi contro l’omofobia di Hollywood. Meglio forse quindi ricordarlo, come vuole la moglie, come un eterosessuale ‘curioso’, divertito dall’alone di peccaminosità e mistero che circondava le sue preferenze. (R. Mariella)

Brad Davis è presente in queste opere:

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