Wilde

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Wilde

Ultimo film dedicato al geniale scrittore finito ai lavori forzati, condannato per omosessualità, prima osannato e poi dimenticato dalla buona società londinese. Il racconto è contrappuntato dalla favola del Gigante Egoista. Questo è un film che rende accessibile a tutti la tematica omosessuale. La sua presentazione al festival di Venezia lo ha reso un prodotto da cinema d’essai, ma si tratta per lo più di una vera e propria esibizione di glorie britanniche. Basta guardare al cast. Interpretato da Stephen Fry, Jude Law.

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15 commenti

  1. Doralei

    Il film punta molto a distrarre lo spettatore dalle oggettive lacune narrative che indeboliscono la storia, focalizzandone l’ attenzione sulle evidenti somiglianze fra il protagonista Oscar Wilde interpretato da Stephen Fry e l’ Oscar Wilde persona esistita. E’ come se a tratti trasparisse una sorta di auotocompiacente posa e di autoreferenziale orgoglio da parte dell’ attore nell’ essere consapevole di possedere una reale somiglianza fisica e identitaria con il Wilde scrittore. A tratti questo aspetto risulta irritante. Molto peso si e’ dato alle velleita’ personali del Wilde uomo al contrario del poco approfondimento che e’ stato riservato al genio: arguto, sagace, irriverente, pionieristico, anticonformista del Wilde scrittore. Mi aspettavo un’ opera monumentale, alla Malcom X per intenderci, ove il rapporto fra Wilde e la societa’ vittoriana dell’ epoca venisse posto in risalto, una maggiore intenzione da parte del regista di mettere in luce la grandezza delle opere, la struggente vitalita’ che attraversava il Wilde uomo nelle situazioni sociali e invece niente. Il film si perde nei meandri di un privato che pur rivelandone i particolari delinea la figura di un uomo in balia di se stesso e dei piaceri carnali, non privo di sensi di colpa e di vaccillamenti tipicamente borghesi. Un Wilde pappagone e molliccio distante anni luce dal vero Wilde che emerge in tutta la sua forza unpolitically correct in molte biografie a lui dedicate. Per me questo rimane un film non riuscito per quanto squisitamente british con interpretazioni da non disdegnare.

  2. Ho annaspato davanti a questo film, decisamente una pellicola che nonostante la bravura degli attori e la regia densa e sentitamente partecipe, non mi ha saziata,non mi ha convinta. Oscar, da ciò che si evince dalla lettura di De Profundis,dagli Aforismi, dalla Ballata del Carcere di Reading, era un uomo assai più sfaccettato e complesso di quanto sia stato invece rappresentato da Stephen Frey, che a mio avviso non rende all’uomo e allo scrittore Wilde completa giustizia. È come se in certe parti del film l’attore si crogiolasse nella somiglianza con il personaggio lasciando trasparire una sicurezza gigiona a lungo andare poco entusiasmante. Il rapporto fra Wilde e Bosey viene espresso in maniera riduttiva, Bosey viene dipinto come un rampollo viziato e isterico e Wilde in rapporto a lui appare come un succube dai modi ingessati ossessionato dalla costante paura di perderlo. L’affinità elettiva che vi è fra i due si smarrisce fra le pieghe di una trama che vuole definire a tutti i costi l’umanità di un uomo come Oscar che sfugge a tutte le definizioni propinabili possibili.

  3. zonavenerdi

    Un film forte e coraggioso che mette in risalto il personaggio che più di ogni altro ha incarnato la sagace critica al regno vittoriano con i suoi pizzi e il suo misero moralismo di facciata.

  4. istintosegreto

    Il film analizza in modo completo la figura di Oscar Wilde. Guardandolo entriamo nel suo mondo e capiamo (per quanto possibile) la vena artistica di un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura mondiale.

  5. Skippy'90

    E’ un film che merita, non solo perché rappresenta l’omosessualità di Wilde ma ne da un quadro più ampio che dopo averlo visto si possono vedere le sue opere in modo diverso(io ho letto “Il ritratto di Dorian Gray” ed è come vederci la sua disfatta futura!).

  6. gusvansantboy

    E’ un ottimo esempio di cinema romanzesco, ‘classico’, studiato per ricordare al grande pubblico attuale la vita di un artista capitale per la nostra civiltà. Certo se vuoi avere un quadro attendibile di Wilde allora devi leggerti, almeno, il ‘De profundis’. Bella l’idea di legare le scene con una voce narrante che recita le parole di una fiaba di Wilde, intrecciandole con le vicende del protagonista. Bravi tutti gli attori a cominciare da Stephen Fry. Fantastica Vanessa Redgrave nella parte della madre di Wilde. E cosa dire di Jude Law? Recita magnificamente. Compi peccato al solo guardarlo. Non percepisci nemmeno per un attimo quel pudore virile che hanno in genere tutti gli attori ‘etero’ in parti ‘omo’. Forse perché sapeva che in quella parte si sarebbe giocato la sua carriera ma anche per un profondo rispetto di Wilde. Vogliamo parlare delle scenografie? Io non ne vedo spesso di così belle in giro. Il commento musicale? Semplice ma intenso.

  7. Angel Dumott

    Bellissimo
    Bravissimi
    La storia di Wilde davvero fatta bene e piuttosto fedele….attori straordinari, adoro Jude Law (bravo e bello) e il personaggio che interpreta!

  8. FilthyGorgeouss

    Concordo pienamente con Sofia! Wilde era un personaggio ricco di sfumature, un genio incompreso in un epoca così falsamente moralista e perbenista…
    La pellicola è molto bella a mio avviso, riesce a rimanere abbastanza fedele alla vita di Wilde con le dovute cesure a causa del tempo a disposizione…interessante l’uso degli aforismi (sceglierne alcuni è già un delitto -e in quanto delitto proprio volgare :)- ma riescono a dare un cornice decadente ed esteta che non può che gioviare al Signore dell’estetismo inglese.
    Stephen Frey (notevole la somiglianza al vero Wilde) e Jude Law STREPITOSI! Scusate il commento, ma qualsiasi persona che conosce la storia di Wilde e a cui piace il suo stile non può non innamorarsi di lord Alfred Douglas alias Jude Law.
    DA VEDERE ASSOLUTAMENTE

  9. Julian non hai capito niente di Oscar Wilde…se solo avessi letto una, una sola sua frase avresti compreso quanto complicato fosse il suo personaggio. Leggendo il suo “De Profundis” non si può che inchinarsi al cospetto di una tale contraddizione vivente, sospeso tra la propria genialità e il proprio incontrollabile lato umano.
    Ho trovato bellissimo il film – meraviglioso Jude Law, lo consiglierei solo per le sue scene di nudo che, a dirla tutta, rubano una bella fetta di spazio!
    Poi sempre chi ha letto il De Profundis troverà un adattamento esemplare della vita di Wilde, nonostante alcune piccolezze siano state logicamente adattate. Ma cose così infime da essere trascurabili.

  10. Mi ha fatto cambiare l’opinione che avevo su Oscar Wilde….che delusione!!!!…se era veramente come nel film mi fa schifo!!!…Incapace di amare, schiavo del sesso, trascurava i figli e con la moglie veramente un bastardo!!! sono felice sia finito in galera…..io sono uno dei pochi omosessuali fedeli. Belli i costumi e le ambientazioni.

  11. albertosala

    Pur essendo ottima la fotografia, la pellicola è troppo morbosamente focalizzata sulle attività sessuali dello scrittore, anziché sul percorso ke lo ha portato dapprima al grande successo e poi alla miseria delle condanna per sodomoia.

    Sicuramente più apprezzabile la pellicola “I garofani verdi” anche se più datata e tecnicamente meno riuscita.

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Nel 1883 l’irlandese Oscar Wilde torna a Londra pieno di esuberanza dopo un giro di conferenze negli Stati Uniti, dove è andato anche a visitare i minatori in miniera. In città, corteggia e sposa Constance Lloyd e dal matrimonio nascono due figli. Una sera Robert Ross, un giovane canadese ospite a casa Wilde, seduce Oscar e lo costringe ad affrontare i sentimenti omosessuali che egli aveva provato sin dai giorni di scuola. Mentre la sua carriera artistica prosegue, aumenta però il rischio di scandalo. Nel 1892, in occasione della prima de “Il ventaglio di Lady Windermere”, Oscar viene presentato ad uno studente di Oxford, lord Alfred Douglas detto Bosie. Tra i due comincia una relazione appassionata e burrascosa che porta Oscar a frequentare il giro delle case con ragazzi a pagamento, trascurando moglie e figli non senza sofferenza e sensi di colpa. Il padre di Bosie si oppone a questa scandalosa relazione, minaccia il figlio che a sua volta convince Oscar a denunciare il padre per diffamazione. Ma l’uomo reagisce e, essendo l’omosessualità illegale, trascina Oscar in tribunale. Dichiarato colpevole, Oscar viene condannato a due anni di lavori forzati. In carcere scrive a Bosie una lettera, il De profundis, in cui spiega che non si potranno mai più vedere. Constance si trasferisce in Italia, dove muore. Uscito di prigione nel 1897, Wilde parte per l’Italia, dove ritrova Bosie e l’antica passione si riaccende.

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