Eastern Boys

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Eastern Boys

Dopo 12 anni dal suo debutto come regista col film “Les Revenants”, Robin Campillo torna dietro la macchina da presa con un film molto particolare, selezionato alla mostra di Venezia 2013 nella sezione Orizzonti ed in concorso per il Queer Lion. Intorno alla stazione ferroviaria Gare de Nord di Parigi si muovono gruppi di ragazzi provenienti dall’Est. Il più grande non ha più di 25 anni mentre è impossibile capire quanti anni abbia il più piccolo. Sono ragazzi che si prostituiscono ma non c’è modo di capirlo con certezza e su Marek, uno di loro, ha messo gli occhi Muller, un uomo discreto che ha superato da un bel po’ la cinquantina. Un pomeriggio, Muller trova il coraggio di parlare con Marek e lo invita a casa sua per il giorno dopo. L’indomani, quando suonerà il campanello di casa, Muller non avrà alcun sospetto sulla trappola che lo attenderà…

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"Eastern Boys" di Robin Campillo

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7 commenti

  1. solokiefer

    Film di tematiche contemporanee, con descrizioni di disparità e meccanismi sociali del mondo d’oggi, attorno ad una storia di affetto originale.
    Inizio davvero potente per questo Eastern boys, una vicenda stile Arancia meccanica che fa immedesimare subito lo spettatore col proprietario dell’appartamento (e protagonista del film) che, da un semplice incontro con una marchetta, si trova ostaggio di una banda di ragazzi di strada dell’est che lo derubano di tutto.
    Uno della banda, però, torna, dando inizio ad una strana storia di sesso a pagamento che lentamente si evolve in altro.
    Con l’avanzare della conoscenza tra i due, aumenta l’affetto ma non diminuisce il disequilibrio: Daniel l’uomo affermato e Marek la marchetta, se non altro per il fatto che alla fine di ogni incontro c’è una somma di denaro come ricompensa.
    Il film ha due guizzi, in completa controtendenza col ritmo lento e didascalico che ha per una buona metà: il primo è quando si esce da casa di Daniel per trasferire l’azione nel centro d’accoglienza dove vivono i criminali protagonisti del colpo iniziale, dando così un finale concitato con sfumature poliziesche. Il secondo, ancor più sorprendente, è la svolta finale di Daniel di rinunciare al sesso (cosa che lascerà Marek stupito ed ancor più amareggiato, consapevole del fatto che fosse la sua unica moneta di scambio) per intraprendere un percorso genitoriale e tutoriale: il suo amore ha bisogno di diventare altro.
    Bravi tutti gli attori ad interpretare personaggi disegnati assai bene, con mutamenti di abitudini ed indecisioni che danno loro carattere ed originalità.

  2. lucasardi

    tranquillo, raven, il film finisce bene. Puoi vederlo fino alla fine. Certo il percorso è abbastanza ansiogeno. E’ un film molto emozionante. Ma nessun finale senza speranza. Anzi.

  3. verona14

    ciao..devo ancora vederlo e cmq devo dirti raven che purtroppo
    hai ragione tantissimi film a tematica finiscono male…
    a parte le commedie “sciocche”…
    il finale e’ sempre ucciso uno dei due…picchiato…etc..

  4. A un certo punto, mentre vedevo questo film ho deciso di interrompere, perchè ho avuto paura di un finale che deludesse il protagonista e deludesse anche me. Ok datemi pure del vigliacco. Guardate voi il film (vi stupirà) e ditemi solo se il finale lascia speranza.

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Varie

They come from all over Eastern Europe: Russia, Romania, Chechnya. They are Eastern boys. The oldest appear no more than 25; as for the youngest, there is no way of telling their age. They hang around the Gare du Nord train station in Paris. They might be prostitutes, but there is no way of knowing for certain. Muller, a discreet man in his late fifties has his eye on one of them – Marek. One afternoon, Muller gathers his courage and speaks to him. The young man agrees to come visit Muller the following day, at his place. However the next day, when the doorbell rings, Muller doesn’t have the faintest idea that he has fallen into a trap.

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