I Colori della vittoria

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I Colori della vittoria

Henry Burton, giovane di colore idealista, nipote di un leader che ha combattuto per i diritti civili, decide di partecipare, sia pure dopo molte incertezze, alla campagna per le elezioni presidenziali di Jack Stanton, governatore progressista di uno Stato del sud. Del gruppo fanno parte: Richard, stratega tanto brillante quanto improbabile, Libby, una donna matura fanaticamente legata alla causa, dichiaratamente omosessuale e decisa a risolvere ogni problema, la giovane Daisy, scelta come consulente per i media. Sopra tutti ci sono Jack Stanton e la moglie Susan, travolgenti nel carattere, pieni di entusiasmo e decisi a vincere per entrare nella Storia. La campagna elettorale va avanti freneticamente, e gli umori cambiano in rapida successione. Gli scandali sessuali sono quelli che più mettono in difficoltà il gruppo. Dapprima una segretaria denuncia una relazione con Jack, poi il padre di una ragazzina di colore denuncia che la figlia è incinta di Jack. E tutti questi scandali vengono messi a tacere con enorme fatica. Durante un confronto televisivo, il candidato avversario ha un malore. Ricoverato in ospedale, risulta impossibilitato a proseguire la campagna. Il nuovo avversario che ne prende il posto viene incastrato dallo staff di Jack con un dossier su un traffico di cocaina. La campagna elettorale è andata avanti senza esclusione di colpi. Henry, duramente provato, vorrebbe dimettersi. Ma Jack lo convince a rimanere. Arrivano le elezioni, Jack viene eletto Presidente ed Henry è tra coloro a cui stringe la mano il giorno della vittoria.

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Un commento

  1. Bellissimo film, molto attuale, sebbene del ’98. Il personaggio lesbico, interpretato dalla brava Kathy Bates, si vede poco, ma ha un ruolo decisivo per la trama.. Il film mi ha fatto pensare a tutte le brutte storie dei politici italiani, anche alla tragica storia del ricatto a Marrazzo, con la morte del pusher e della trans (secondo me è palese che anche lei è stata uccisa, altro che suicidio!!).. Io penso che chi è ricattabile non deve assolutamente fare politica!! Comunque sesso, cocaina, corruzione sono cose presenti in ogni dove, non solo in Italia.. P.S. Il personaggio di J. Travolta mi ha fatto pensare a Bill Clinton e al ‘nostro’ psiconano…

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