El Cuarto de Leo

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El Cuarto de Leo

Un attraente giovane studente di Montevideo sta confusamente esplorando la propria sessualità, rivelandoci come ancora oggi in Uruguay, e in una grande capitale cosmopolita, non sia un problema semplice accettare la propria omosessualità, sebbene non ci siano particolari divieti in un Paese ritenuto ancora uno dei più cattolici del mondo. Insieme a un benevole ma qualche volta incapace psichiatra (Arturo Goetz) l’ipersensibile Leo (Martin Rodriguez) prende gradualmente consapevolezza dei propri desideri. Leo s’impegna quindi con Seba (Gerardo Begerez), in una storia che sarebbe troppo bella per essere vera. Appare infatti subito evidente che Leo si sente come bloccato, frustrato, e questi due bellissimi ragazzi non riescono a realizzarsi come coppia innamorata e felice. A complicare le cose arriva la presenza di Caro (Cecilia Cosero), una ex compagna di scuola delle primarie con la quale Leo aveva avuto una storia quando erano bambini, e che ora si trova anch’essa alle prese con difficili problemi personali… Un film tenero, delicato e commovente, con qualche piccolo problema di sceneggiatura (che sembra disperdersi in differenti storie senza approfondirle), che rimane comunque uno dei migliori esempi del nuovo cinema uruguayano che sta trionfando in diversi festival.

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2 commenti

  1. istintosegreto

    Se avete un amico omosessuale represso propinategli questo film con una scusa. Forse non accetterà le proprie tendenze (nemmeno il protagonista ci riesce), ma di sicuro potrà identificarsi nel giovane Leo, e riflettere.
    Attori molto bravi ci raccontano ognuno una solitudine diversa: accanto a Leo abbiamo il coinquilino stordito e la compagna di scuola psicologicamente a pezzi.
    Forse un minimo di allegria avrebbe alleggerito la visione, ma questo film ci narra la dura realtà, non una sua versione soft.
    Da vedere.

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trailer: El Cuarto de Leo

https://youtube.com/watch?v=2lr-L6Igl_E%26hl%3Dit_IT%26fs%3D1

Varie

Montevideo, Uruguay. Leo ha vent’anni. Seconda generazione di immigrati italiani, studia all’università, ama Seba, ma perde la testa per un ragazzo. La camera tappezzata di manifesti di cinema, Leo è amato dalla madre e non vive apparenti con”itti. Eppure non si accetta. Confuso e felice, cerca disperatamente un equilibrio, manovrando senza alcuna prudenza sentimenti e relazioni sessuali, !no alla rottura con Seba per totale mancanza d’intesa erotica. Il pianto greco dallo psicoterapeuta prelude al percorso di accettazione e di scoperta. Finché un giorno incontra per caso una compagna di scuola, amore acerbo di quando erano bambini… Leo intraprende un ardito gioco delle parti, nascondendosi dietro al consueto meccanismo di piccole bugie che questa volta diventa molto pericoloso. Commedia agrodolce dal !nale aperto, sceneggiata con talento dall’esordiente Enrique Buchichio, El cuarto de Leo racconta le fatiche inspiegabili dell’accettarsi. Nonostante una Montevideo inaspettatamente liberal e super gay friendly. (Migay 2010)

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