Il mare

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Il mare

A Capri, d’inverno, due uomini e una donna si amano e si lasciano. Il moto incessante delle onde simboleggia le loro tormentate passioni. Il protagonista vuole dimenticare una delusione amorosa lasciandosi prendere da una esperienza omosessuale. Ma le paure e i rimorsi hanno il sopravvento e tutto si conclude in una fuga senza speranza.

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Un uomo si reca a Capri per un incontro sentimentale. Siamo in pieno inverno, e la ridente cittadina si presenta in un’insolita atmosfera di angoscia e solitudine. La donna che l’uomo doveva vedere gli telefona per dire che non potrà raggiungerlo. Seccato si mette a vagabondare per le viuzze di Capri incontrando prima un enigmatico giovanotto, poi una strana donna.
Sembra profilarsi l’ipotesi del classico triangolo. Quando ecco scoprirsi che il ragazzo è un omosessuale, e si mette a corteggiare l’uomo. La donna assiste con indifferenza. L’uomo non rifiuta le avances del giovane ammiratore, comprende le sue amarezze e giunge sino al punto di bere, senza quasi ribellarsi, l’acqua di colonia che questi risolutamente gli offre.
Ma in seguito decide di mettere da parte il ragazzo, che deluso si suiciderà, e di avvicinarsi alla donna. Costei è stanca e distante. La loro unione è triste e senza speranza.

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Primo film diretto da Patroni Griffi. A Capri, d’inverno, un attore ferito da una delusione d’amore, tenta una relazione con un ragazzo del posto, interrotta dall’arrivo di una donna. In bilico tra Gide e D’Annunzio, gioca la carta dell’antiromanzo e di un cinema di pura visibilità, a mezza strada tra Michelangelo Antonioni e Alain Resnais. Con gli apporti preziosi del bianco e nero di Ennio Guarnieri e del montaggio di Ruggero Mastroianni, il film segue le regole del rigido formalismo. All’epoca il film non ottenne un grande successo, anche per il tema considerato piuttosto scabroso. (Togay 2009)

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