• G. Mangiarotti

The Imitation Game

Avevamo alcuni timori su questo importante film, essendo un film mainstream, cioè rivolto ad un vasto pubblico, che all’uscita in Gran Bretagna ha realizzato al box office un ottimo secondo posto e un terzo posto assoluto come migliore uscita di tutto il 2014. Negli USA, alla prima uscita ha ottenuto la seconda migliore uscita (come media per sala) di tutto il 2014. Si tratta quindi di un film commerciale, ma accolto benissimo da tutta la critica, che racconta la storia di uno scienziato omosessuale, Alan Turing, colui che decifrò il codice Enigma, cosa che permise agli alleati di vincere la seconda guerra mondiale. Un personaggio che pagò con la vita il suo essere omosessuale, al tempo un reato nell’Inghilterra che aveva già sacrificato per lo stesso motivo Oscar Wilde. Turing morì avvelenato col cianuro, molti dicono si tratti di un suicidio conseguente all’insopportabilità della pena per castrazione chimica inflittagli dal tribunale che lo condannò per omosessualità, altri, come Andrew Hodges, l’autore del libro da cui è stato tratto il film, sospettano un ‘suicidio’ di stato, in quanto non ci sono riscontri di una sua reale depressione.

Dicevamo dei nostri timori perchè temevamo che la problematica omosessuale fosse lasciata in secondo piano (sono pochissimi i film gay commerciali onesti con l’omosessualità), visto anche il ruolo da protagonista assegnato a Keira Knightley, che diventa la sua fidanzata, e la tematica della guerra, assolutamente centrale.
Invece ci siamo trovati davanti ad un film assolutamente gay, dove la storia del codice Enigma è sicuramente centrale, così come la relazione tra Turing e Joan Clarke (una attonita Keira Knightley), ma entrambe finalizzate più a farci scoprire il mondo interiore di Turing che fini a se stesse. Lo stesso nome che Turing dà alla macchina che costruisce per decifrare Enigma, Christopher, è quello del suo primo (e forse unico) grande amore gay. Estremamente chiare e toccanti sono le scene che ci raccontano la storia di questo amore adolescenziale, all’interno di un istituto educativo, dove Turing riesce a fare amicizia solo con un ragazzo altrettanto sensibile, fino a volergli dichiarare il suo amore.

Il film ci fa quindi capire subito che Turing era gay e che proprio grazie a quell’incontro si era indirizzato verso studi matematici, concentrando probabilmente in essi tutte le sue tensioni. Il risultato, come spesso accade in questi casi, dove la genialità sembra nutrirsi di tutte le altre aspettative represse, è un carattere difficile, isolato, sospettoso, che risulta scorbutico a chiunque gli sia vicino, nonostante nasconda una grande sensibilità ed un grande bisogno di affetto. Non può quindi apparire strano che quando Turing incontra una donna intelligente, innamorata della matematica, bisognosa di aiuto per emanciparsi contro una famiglia conservatrice e una società maschilista, percepisca diverse affinità ed un’intima sintonia, oltre alla necessità della sua collaborazione nella ricerca.
Il film è però onestissimo e neppure per un attimo ci fa pensare che Turing possa essersi innamorato sessualmente di lei. Anche quando le chiederà di fidanzarsi sarà chiaro che si tratta di uno stratagemma utile ad entrambi. Quindi nessun bacio o sguardi lascivi. E nulla cambierà quando Turing le confesserà di essere omosessuale, cosa che lei aveva già capito ed accettato, grazie alla sua intelligenza. Quando anche un altro membro del gruppo scopre che Turing è gay, le cose si complicano…

Vi abbiamo raccontato qualche sorpresa solo per assicurarvi dell’onestà degli autori nel trattare il personaggio di Turing, seguito fino alle ultime vicende della sua vita. Una storia che esalta la figura di Turing, un eroe martire di una società omofobica che solo cento anni dopo riesce a comprenderlo e rivalutarlo. Un personaggio finora quasi sconosciuto che ci sorprende nella sua determinazione, nella sua capacità di andare oltre ad un destino avverso e repressivo, restando sempre innamorato della vita e del progresso. Un merito assoluto va all’attore che lo interpreta, un magnifico Benedict Cumberbatch (già visto in un ruolo gay nel film ‘La talpa’), sicuramente uno degli attori più validi dei nostri giorni, giustamente in corsa verso i premi più ambiti della stagione.

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