Intervista su la Repubblica a Maria Sole Tognazzi che parla del suo film lesbo "Lei e lei"

Per la sua rilevanza stralciamo dalla Rassegna Stampa di oggi, 5 agosto, quest’articolo di Natalia Aspesi che ci parla di uno dei film a tematica più importanti della prossima stagione

Lei & lei – “Le mie donne innamorate una coppia come le altre”

di Natalia Aspesi

Maria Sole Tognazzi è la regista di “Io e lei”, il film con Sabrina Ferilli e Margherita Buy
Un legame omosessuale senza stereotipi. “Rispetto al Vizietto di papà, niente caricature”

Si può fare un film politico senza parlare di politica? Si, si può, e lo ha fatto Maria Sole Tognazzi con il suo quarto bel film, Io e lei , che uscirà in ottobre. Non ci sono gruppi gay che chiedono di ottenere i diritti di tutti gli italiani, non ci sono piazze piene di sante famigliole che manifestano perché questi diritti non siano concessi, non ci sono ministri che promettono forme di riconoscimento delle coppie dello stesso sesso ma al primo brontolio di un cardinale subito si tacciono. Dice Maria Sole: «Volevo parlare di una coppia come tutte le altre, però composta da due donne mature e coscienti, autonome e del tutto accolte dalle rispettive famiglie e nel luogo di lavoro. Come è oggi nella realtà, malgrado il noioso e spesso pericoloso atteggiamento omofobo di una parte dell’Italia. Federica e Marina sono due donne quasi cinquantenni che convivono da 5 anni».
Ci sono più film su amori fra uomini che su legami lesbici. Secondo lei anche nella realtà è così?
«Non credo proprio, è che le donne non lo dicono. Il maschilismo e la misoginia prevalgono anche in questi casi e comunque i maschi insieme sono sempre stati più visibili, più temuti, più detestati. Come se l’amore saffico facesse meno scandalo, fosse di seconda serie in quanto praticato appunto da personaggi di seconda serie, le donne. Tra i film che ho visto negli ultimi anni, ritengo un capolavoro La vita di Adele di Abdellatif Kechiche, che nel 2013 ha vinto la Palma d’Oro a Cannes, per il modo di esprimere la passione fisica tra due donne giovani, divise però dalla diversa condizione sociale e dalle diverse ambizioni. La mia scelta di parlare di un legame forte tra due persone mature, realizzate, serene mi ha permesso di soffermarmi di più sulla quotidianità e sui sentimenti simili in ogni tipo di coppia».
Quando sono a letto, le due amanti leggono libri, condividono gli occhiali, chiacchierano, indossano pigiamoni o magliette sformate come certe vecchie coppie etero, insomma non paiono pronte a saltarsi addosso: mentre quando una delle due si ritrova a letto con un uomo, ha una di quelle camicine di pizzo trasparenti e scollate che la rendono molto attraente.
«Credo sia un’abitudine pensare che suscitare l’erotismo di un uomo necessiti di corpi esposti e provocanti. Il sesso tra donne mi immagino sia più profondo, più intimo».
Lei ha avuto questo tipo di esperienza?
«No non è nella mia natura, ma se mi capitasse non avrei difficoltà ».
Si è ispirata al “Vizietto” e ai suoi due seguiti, di cui suo padre Ugo è stato protagonista, l’”uomo” di una vecchia coppia gay, padre di un figlio nato da un matrimonio?
«Al primo avevo 7 anni, al secondo 9, all’ultimo 14. Naturalmente dopo li ho visti ma il mondo è cambiato, non è più tempo di caricature. Forse nel mio film è il cameriere filippino vistosamente gay a ricordare quello travestito del Vizietto ».
Marina e Federica vengono da due famiglie diverse, una popolana, l’altra di professionisti. Eppure tutte e due hanno accolto la loro scelta d’amore.
«Quella di Marina ha quasi soggezione dell’architetto Federica, cui chiede di fargli un impossibile secondo bagno, quella di Federica è una famiglia allargata che assomiglia alla mia: l’ex marito ha una seconda moglie e due bambini, uno appena nato, si ritrovano tutti a tavola, con Federica e il figlio grande. Nella nostra casa di Velletri Ugo raccoglieva i figli suoi e di altre madri, Ricky e Thomas, con cui Gianmarco e io, figli di Franca Bettoja sua ultima moglie, stavamo benissimo. Siamo ancora molto uniti, loro vogliono bene alla mia meravigliosa mamma. Che vive nella sua casetta al Villaggio Tognazzi a Torvajanca, dove mio padre aveva inventato un torneo di tennis, premio un colapasta d‘oro, abituali partecipanti Vittorio Gassman e Luciano Pavarotti, Franco Interlenghi e Paolo Villaggio e naturalmente Ugo. Mia madre vive ancora lì, davanti al mare, da sola, noi andiamo sempre a trovarla».
Nella vita di Federica e Marina c’è una frattura molto eterosessuale.
«Federica non vuole che Marina torni al cinema, Marina non accetta il tradimento. Soprattutto Marina è sempre stata lesbica e non lo nasconde, Federica è insicura e preferisce non esporsi».
Cosa ricorda di quel padre (e uomo) speciale che era Tognazzi?
«È morto nel 1990 a 78 anni, io ne avevo 19, avevo vissuto poco con lui perché era sempre in giro e io ero anche molto timida e riservata, quando c’era lo osservavo da lontano e non sapevo che dire. Non ho grandi ricordi e mi spiace molto, e molto mi manca adesso. Mi sarebbe piaciuto fargli vedere i miei film, soprattutto questo. Comunque sono grata alla vita per tutto quello che ho, e siccome sono nostalgica di natura, coccolo il mio passato come un tesoro».


NORMALITÀ
La storia spiega le cose come stanno nonostante l’atteggiamento omofobo di una parte dell’Italia
DIFFERENZE
I maschi sono stati sempre più visibili temuti, detestati Come se l’amore saffico facesse meno scandalo

FIGLIA D’ARTE
Maria Sole Tognazzi sul set La regista , 44 anni, è figlia di Ugo Tognazzi e Franca Bettoja. È reduce dal successo di “Viaggio sola” del 2013 interpretato dalla Buy
PROTAGONISTE
Margherita Buy e Sabrina Ferilli nel film “Io e lei” diretto da Maria Sole Tognazzi, sulla storia d’amore tra due donne

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