LA QUEER PALM 2013 VIENE VINTA DA " L'INCONNU DU LAC" di Alain Guiraudie

Un bellissimo film lesbico, “La Vie d’Adèle”, vince la Palma d’Oro della 66ma edizione del Festival di Cannes

Aggiornamento del 26/5/2013

LA QUEER PALM


Una scena del film “L’inconnu du lac” vincitore della Queer Palm 2013

Non è stato facile assegnare questa quarta Queer Palm, anche se la rosa dei candidati era assai ristretta. Solo nel concorso principale avevamo in gara due titoli, “Behind the Candelabra” e “La vie d’Adele” che hanno attirato l’attenzione dei media e critiche altamente positive, film che molto probabilmente troveremo questa sera nel palmares. La giuria della Queer Palm, presieduta da João Pedro Rodrigues (O Fantasma), ha quindi preferito premiare un titolo della sezione “Un Certain Regard”, peraltro già premiato in quella sezione come miglior regia, “L’inconnu du lac” di Alain Guiraudie, film gay al 100%. Il film ha scandalizzato per i ripetuti nudi integrali (con genitali in bella vista e in piena azione) ma ha raccolte ottimi giudizi di critica, con l’esclusione di poche testate conservatrici. Speriamo che grazie all’ottima critica, ai premi raccolti ed alla pubblicità acquisita in questa prestigiosa vetrina internazionale, venga presto distribuito anche nel nostro Paese.

LA PALMA D’ORO


Una scena del film “La Vie d’Adèle”, Palma d’Oro Cannes 2013

La Palma d’Oro di Cannes 66 è stata vinta da “La Vie d’Adèle” del regista franco-algerino Abdellatif Kechiche (Cous Cous, Venere nera, La schivata) film che vince anche il premio FIPRESCI della critica internazionale. La giuria presieduta da Steven Spielberg ha coraggiosamente premiato una bella storia d’amore lesbico, ricca di scene esplicite e interpretata da due splendide attrici, anch’esse eccezionalmente premiata dalla giuria, Lea Seydoux e Adèle Exarchopoulos (19 anni). Il premio è stato consegnato da Uma Thurman. Spielberg, alla conferenza stampa dopo la premiazione, ha lodato la regia di Kechiche, dicendo che lui e tutti i giurati “sono rimasti entusiasti nel vedere questa storia d’amore intenso e strappacuore. Il regista non ha messo nessuna limitazione alle immagini e alla storia. Ha lasciato che le scene seguissero una rappresentazione di vita reale, e noi ne siamo rimasti affascinati

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Parte mercoledì 14 maggio la 66ma edizione del Festival di Cannes, inaugurato fuori concorso con “Il grande Gatsby” di Baz Luhrman, film di sicura presa sul pubblico gay, soprattutto per le splendide scenografie, ma anche per il discusso rapporto tra Carraway e Gatsby, legati da un sentimento che per molti va oltre il platonico.
L’Italia è in concorso con l’ultimo film di Paolo Sorrentino, “La grande bellezza“, sui nostri schermi da 23 maggio, mentre nella sezione ‘Un Certain Regard‘ presenta “Miele” , bell’esordio come regista di Valeria Golino.

Tra i film in concorso troviamo due opere a completa tematica gay, l’attesissimo “Behind the Candelabra” di Steven Soderbergh e “La Vie d’Adèle” di Abdellatif Kechiche, il primo centrato su una storia d’amore gay, il secondo su una storia d’amore lesbico. Il film di Soderbergh sugli ultimi anni della vita di Liberace, ha riempito le pagine dei media per il fatto di essere stato rifiutato sia dalla grande che dalla piccola distribuzione, con la motivazione di essere troppo gay. Silvia Bisio sulla Repubblica di oggi riporta anche la giustificazione di Michael Douglas, secondo il quale, a creare difficoltà al film, è stato soprattutto il fatto che due grandi attori, come lui e Matt Demon, si prestassero ad interpretare una grande storia d’amore gay: “è che gli studios di Hollywood hanno provato imbarazzo per il fatto che il protagonista di questo film ero proprio io. Se Soderbergh avesse scritturato un attore meno conosciuto, probabilmente Behind the candelabra avrebbe trovato una distribuzione sul grande schermo. E invece si saranno detti: Michael Douglas gay? No, la sola idea fa venire i brividi. Quindi, è in parte colpa mia se in America andrà in onda in tv. Il mio nome, in questo caso, è stato controproducente“.
Il film “La Vie d’Adèle” di Abdellatif Kechiche è anch’esso tra i più discussi, oltre che per la tematica, una ragazza etero che si scopre innamorata di una donna, anche per le scene di sesso lesbico che mostrano all’opera una lanciatissima e giovanissima Adèle Exarchopoulos.

Segnaliamo in concorso anche l’ultima opera del prolifico regista gay Francois Ozon, attualmente sui nostri schermi con l’intrigante “Nella casa“, che a Cannes presenta “Jeune & Jolie“, anch’esso centrato sulla vitalità amorosa di una giovanissima e carina, come dice il titolo, alla scoperta della propria sessualità. La protagonista è interpretata dall’affascinante Marine Vacth (modella a 15 anni), nel cast anche Charlotte Rampling e Frederic Pierrot. Non sappiamo se nel film sono presenti riferimenti lgbt. La sinossi ufficiale dice solamente: “Storia di una diciassettenne, attraverso quattro stagioni e quattro canzoni”. Ricordiamo che Ozon è stato presente a Cannes solo nel 2003, con Swimming Pool, mentre sono stati rifiutati altri suoi film come Potiche e Il rifugio.

Nella sezione “Un Certain Regard” troviamo “L’inconnu du lac”, l’ultimo film di Alain Guiraudie, già presente nel nostro db con “Voici venu le temps” e “Le Roi de l’évasion“, film che ci racconta senza pruderie gli incontri e le storie che possono nascere su una spiaggia frequentata da gay. A differenza degli altri film di Guiraudie, questo presenta una trama realistica ed avvincente.


Manifesto per la quarta edizione della Queer Palm

Dal 2010 anche Cannes, il festival cinematografico più rinomato del mondo, ha il suo premio queer, la Queer Palm, con tanto di giuria specializzata e film candidati, scelti da tutte le sezioni del Festival. Ricordiamo che il primo Festival internazionale a dedicare un premio alla migliore opera gay presentata è stato quello di Berlino, dal lontano 1987. La Mostra di Venezia ha il suo Queer Lion dal 2007.
Il premio Queer Palm di Cannes è stato fondato da Franck Finance-Madureira ed ha avuto come padrini i registi gay Olivier Ducastel e Jacques Martineau. I film premiati nelle precedenti edizioni sono stati nel’ordine: “Kaboom” di Gregg Araki, “Beauty” di Oliver Hermanus e “Laurence Anyways” di Xavier Dolan.
Tra le principali finalità del premio viene precisato che la Queer Palm vuole anzitutto celebrare la varietà come ricchezza del cinema, la visibilità gay attraverso il festival più seguito nel mondo, e ricordare al mondo intero la necessaria uguaglianza dei diritti per qualunque identità sessuale.

Fanno parte della Giuria della Queer Palm 2013, il regista portighese João Pedro Rodrigues (“O Fantasma”, “Odete”), la cui ultima attesissima opera, molto biografica, “A Última Vez Que Vi Macau“, esce nelle sale francesi alla fine di questo mese, mentre è attualmente impegnato nella realizzazione del lungometraggio “The Ornithologist“; Daniel Dreifuss, produttore nato in Scozia, cresciuto in Brasile e da nove anni residente a Los Angeles, che vanta il recente successo di “No – I giorni dell’arcobaleno“, con Gael Garcia Bernal, primo film cileno ad ottenere una candidatura agli Oscar; Annie Maurette, impegnata nel settore pubblicità film; Nicolas Gilson, critico cinematografico, organizzatore del festival gay di Bruxelles (Pink Screen); Michel Reilhac, ex danzatore, produttore e regista indipendente, membro del Collegio della Biennale di Venezia.

Purtroppo il sito ufficiale della Queer Palm non ha ancora pubblicato l’elenco delle opere che concorrono all’edizione 2013, probabilmente per le solite ritrosie delle società di distribuzione che temono di vedere ‘ghettizzate’ le loro opere. La seguente lista dei film che quasi sicuramente concorreranno alla palma queer è stata pubblicata da Roberto Schinardi su Gay.it.

   Les rencontres d’après minuit di Yann Gonzalez
  tendenza: Q
tipologia: Commedia – durata min.: 91
nazione: Francia
anno: 2013
Bloccata nella routine di tutti i giorni, una coppia decide insieme alla estrosa e ipersessuata governante (un travestito) di organizzare un’orgia nella propria casa. Per la notte, si attendono come ospiti la Cagna, la Stella, l’Adolescente e lo Stallone, tutti soprannomi dietro cui si celano persone che rispondono a quello stereotipo e con diversi problemi da raccontare.
 

   Behind the Candelabra di Steven Soderbergh
  tendenza: GGG
tipologia: Biografico – durata min.: 120
nazione: USA
anno: 2013
Biografia del musicista e performer Wladziu Valentino Liberace (1919-1987) celebre col solo nome di Liberace. La segreta e travagliata relazione, durata sei anni, tra uno dei più uno dei più celebri showman della storia musicale e televisiva americana, Wladziu Valentino Liberace – conosciuto come Liberace – e il suo giovane autista di limousine Scott Thorson. Basato su un racconto autobiografico.
 

   La vie d’Adèle di Abdellatif Kechiche
  tendenza: LLL
tipologia: Drammatico – durata min.:
nazione: Francia / Belgio / Spagna
anno: 2013
Adele, una liceale di quindici anni, aspetta il grande amore e un giorno lo intravede in Thomas, giovane tenebroso ma cordiale. La loro però è una storia destinata a non essere vissuta a pieno: lo stesso giorno Adele ha incontrato anche una misteriosa ragazza dai capelli blu che ogni notte diventa protagonista dei suoi sogni e desideri più intimi. Rifiutando dapprima le esperienze oniriche, Adele prova a concedersi a Thomas ma si rende conto di non riuscire ad essere completamente sua e di provar attrazione per le ragazze. Grazie a un amico frequentatore dei locali gay della città, ha la possibilità di rintracciare la ragazza dai capelli blu e lasciarsi travolgere dal suo febbrile, caotico e passionale sentimento. Nel suo amore totalizzante con Emma, si scopre donna e adulta. Ma non riesce a eliminare i conflitti, né con i suoi genitori, né con questo mondo carico di assurda morale, nè con se stessa… Ispirato al fumetto di Julie Maroh, il film del regista franco tunisino, autore di Tutta colpa di Voltaire, La graine et le mulet e Venere Nera, scritto a quattro mani con la collaboratrice di sempre Ghalya Lacroix, si propone come una delicata storia di formazione: un ritorno all’intreccio tra adolescenza e desiderio. In concorso a Cannes 2013
 

   L’inconnu du lac di Alain Guiraudie
  tendenza: GGG
tipologia: Drammatico – durata min.: 97
nazione: Francia
anno: 2013
Estate in riva al lago, in una spiaggia naturista frequentata da gay. Franck, un bell’uomo vicino ai 40, vi trascorre le sue giornate dividendosi tra due uomini. Con uno, Henri, è nata una forte amicizia completamente casta, voluta così da Henri che dice di voler rinunciare al sesso. Con l’altro, Michel, è nata invece una intensa e passionale relazione, una vera storia d’amore e sesso. La storia prosegue anche dopo che Franck ha visto Michel annegare il suo precedente amante… Il regista, intervistato, ha detto che con questo film ha voluto fare un’opera completamente diversa dalle sue precedenti, che erano quasi di fantasia. Qui si è tenuto su una linea classica, quasi hollywoodiana. “Vicino ai 50 anni mi sono reso conto di essere in una perpetua crisi esistenziale ed estetica. Finora avevo fatto film che mettevano in scena una specie di gioco, che proponevano un mondo reinventato, lontano dal naturalismo… Alla fine mi sono detto che era meglio rappresentare il mondo così com’è, senza fare ricorso alla fantasia, senza rimodellarlo secondo i miei desideri. In questo film ho voluto raccontare il mondo vero, nella sua naturalezza, penetrando nello spirito e nel corpo dei personaggi, rendendoli palpabili.” Il film è in concorso al Festival di Cannes 2013 nella sezione “Un certain regard”.
 

   Bombay Talkies di Zoya Akhtar
  tendenza: TT
tipologia: Drammatico – durata min.: 127
nazione: India
anno: 2013
Un film sull’amore, il dolore, la paura e il desiderio, così lo definiscono i quattro registi che si sono uniti per celebrare le emozioni del cinema, nel primo centenario di Bollywood. Ogni episodio racconta la vita di personaggi semplici e comuni, e di come essa possa venire modificata dal cinema, influenzandoli e ispirandoli. Il film è l’unione di quattro corti, di circa 25 minuti ciascuno. Nel primo corto, ‘Ajeeb Dastaan Hain Yeh’, diretto da Karan Johar, tutto sembra andare nel migliore dei modi per una coppia urbana, fino a quando la moglie s’innamora di un collega al lavoro. Le loro vite cambieranno per sempre. In ‘Star’ di Dibakar Banerjee, un attore fallito sta pensando a come continuare la sua vita dopo la morte padre. In un giro di eventi inciampa sulla sua ultima occasione per dimostrare a se stesso, al mondo e, soprattutto, alla figlia, il suo valore. Il corto diretto da Zoya Akhtar, dal titolo “Sheila Ki Jawaani”, affronta la tematica dell’identità sessuale, raccontando la storia di un ragazzo 12enne, appartenete ad una famiglia della classe media, che vuole vivere la sua vita alla maniera della sua attrice preferita. Per fare questo deve però ribaltare tutte le convenzioni sociali. La cosa sconvolge i genitori che si aspettano da lui un ben differente e ‘normale’ futuro…
 

   Les garçons et Guillaume, à table di Guillaume Gallienne
  tendenza: G
tipologia: Commedia – durata min.: 85
nazione: Francia / Belgio
anno: 2013
Esordio cinematografico di Guillaume Gallienne che traspone sullo schermo una sua opera teatrale di grande successo. Come riuscire a diventare un uomo quando vostra madre e tutti gli altri intorno hanno deciso diversamente? A questa domanda risponde il racconto tragicomico di Guillaume che parte dall’età di otto anni, quando tutti lo considerano omosessuale, fino a quando, all’età di 30 anni, incontra colei che, dopo sua madre, diventerà la donna della sua vita. Potrebbe sembrare la storia di un curioso coming-out eterosessuale, in realtà è la testimonianza di un uomo che ha sempre amato le donne, fin troppo. Il succo del film viene così spiegato dall’autore: “Il primo ricordo che ho di mia madre risale a quando avevo quattro anni. Lei ci chiamava a cena, io e i miei due fratelli, dicendo ‘Ragazzi e Guillaume, venite a tavola!’, e l’ultima volta che le ho parlato al telefono mi ha salutato con ‘Ti abbraccio, mia cara’. In entrambe queste due frasi c’è qualche malinteso”
 


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