PRIMA GIORNATA AL FLORENCE QUEER FESTIVAL

Molto apprezzato il documentario William Burroughs: the Man within di Yony Leyser che racconta la vita, soprattutto privata, del grande scrittore americano, icona della Beat Generation.

La prima giornata del Festival è iniziata con il primo appuntamento della retrospettiva dedicata al regista Werner Schroeter, uno dei maggiori esponenti del nuovo cinema tedesco (insieme a Fassbinder, Herzog e Wenders), scomparso lo scorso anno. Per rappresentare la sua prima produzione, quella più sperimentale, gli organizzatori hanno scelto “Der Tod der Maria Malibran”(1972, 104’), film girato da Schroeter dopo alcuni film 8 millimetri dedicati a Maria Callas. Il film è un tributo alla celebre cantante d’opera Maria Malibran, morta nel 1886 a 28 anni per una caduta da cavallo. Non si tratta però di una biografia, ma di un’opera di video arte, come in quegli anni facevano anche Kenneth Anger, Andy Warhol sino ad arrivare a John Waters. Il film è composto da una serie di quadri viventi, che raccontano frammenti di storie slegate tra di loro, con una lunga serie di rimandi visivi, letterari e musicali tra i più disparati, molta musica classica ma anche citazioni da Goethe, Elvis Presley, Janis Joplin, Marlene Dietrich e cosi via. Uno dei temi più ricorrenti è l’eterno rapporto tra l’amore e la morte. Il cast è composto principalmente da tre attici: Magdalena Montezuma ( molto presente nei film di Schroeter), Candy Darling (dalla Factory di Warhol) e Ingrid Caven. In tutto il film le protagoniste hanno atteggiamenti amorosi e morbosi tra di loro. Opera veramente misteriosa e affascinante, lodata dalla critica e molto amata dal suo autore, anche se temiamo, che qualche spettatore poco diligente e non particolarmente amante della lirica, abbia potuto, ora della fine, avere attimi di sonnolenza.

Alle 17 è stato proiettato uno degli eventi più attesi del festival: “William Burroughs: the Man within” di Yony Leyser, giovane, talentuoso e di bell’aspetto regista americano al suo primo lungometraggio. Il documentario racconta la vita, soprattutto privata, del grande scrittore americano, icona della Beat Generation insieme a Allen Ginsberg e Jack Kerouac. Nonostante le sue origini alto borghesi (era un erede dei proprietari della Burroughs Computers) Burroughs ebbe una vita segnata da disavventure sia professionali (il suo romanzo più famoso ‘Il Pasto Nudo’ fu uno degli ultimi libri ad essere vietati dalla censura americana) che private, come l’abuso di droga, l’uccisione accidentale della moglie, mentre ubriaco mirava a colpire un bersaglio vicino ad un suo giovane amante (egli era fanatico delle armi), la morte del figlio, da lui sempre trascurato, a trent’anni per abuso di alcol. Il documentario si avvale delle testimonianze di numerosi suoi amici intimi e colleghi, tra cui Patti Smith, John Waters, Gus Van Sant, David Cronenberg, Iggy Pop, Laurie Anderson e altri. Il regista Yony Leyser presente in sala, al termine del film ci ha poi raccontato di come sia arrivato ad interessarsi alla Beat Generation e di come sia riuscito, con pochissimi mezzi e dovendo occuparsi lui di tutto, a contattare cosi tanti personaggi famosi ed a raccogliere tutto quel materiale inedito, senza contare poi le numerose parti animate che arricchiscono il film .

Alle 18.30 viene proiettato, in anteprima nazionale, il documentario “Mondo Lux – die Bilderwelten des Werner Schroeter ( “Mondo Lux – The Visual Worlds of Werner Schroeter”) di Elfi Mikesch , che ricostruisce gli ultimi quattro anni di vita e di lavoro del regista tedesco Werner Schroeter (1945–2010), anni segnati dalla consapevolezza di avere un tumore incurabile alla laringe. La fotografa e regista sperimentale Elfi Mikesch, iniziò a lavorare con Schroeter già nel 1972, per poi diventare suo direttore della fotografia a partire da ROSENKÖNIG (1986), il più gay e più esteticamente bello dei film del grande maestro, diventando cosi per più di quarant’anni sua stretta collaboratrice ed amica. Avendo a disposizione molto materiale, la Mikesch ha deciso di concentrarsi solo su alcuni significativi lavori di Schroeter, con l’aggiunta di brani tratti dai suoi film . Abbiamo poi anche numerosi contributi di persone che hanno avuto a che fare con il regista per motivi di lavoro e personali. Particolarmente simpatici e commuoventi sono gli spezzoni in cui Schroeter, prima da giovane e poi da vecchio, duetta amabilmente con Il regista Rosa von Praunheim, che a inizio carriera lavorò con Schroeter e fu suo compagno. Vediamo tra gli altri anche l’attrice Isabelle Huppert, che ha avuto modo di recitare per lui in ‘Malina‘ e ,‘ Deux‘ e Il regista Wim Wenders, che fu suo compagno alla scuola di regia a Monaco(scuola che Schroeter quasi subito abbandonò).

Alle 20.30 ha inizio ufficialmente il festival con lo spettacolo del gruppo “Il Trionfamento del Noi”. Gruppo a noi sino ad ora sconosciuto, ma che è noto già da anni in Toscana e soprattutto su Internet. Sul palco sono apparsi tredici simpatici ragazzi ‘della porta accanto’, vestiti variamente da calciatori, che si sono scatenati con un loro medley di canzoni amate dal popolo LGBT, da loro rivisitate in chiave ironica. Per intenderci canzoni come ‘Fatti più in là’ delle Sorelle Bandiera ‘La partita di pallone’ della Pavone, o ‘Boys, bos boys’ della Sabrina Salerno. Al termine dell’esibizione si sono tutti esibiti senza maglietta provocando entusiasmo da stadio nel pubblico.

Quindi Silvia Minelli (Coordinatrice del Festival) e Fabrizio Ungaro (Responsabile della Programmazione) hanno ringraziato le persone, le associazioni e le istituzioni che hanno collaborato alla realizzazione del Festival . E’ poi salita sul palco Stefania Ippoliti, Assessore alla Regione Toscana, che ha portato un breve saluto e si è in particolare complimentata per il bellissimo catalogo del Festival. Sono poi arrivati i direttori artistici del Festival Roberta Vannucci e Bruno Casini. Roberta ha tra l’altro ricordato che oggi, 25 novembre, ricorre la Giornata Mondiale contro la violenza alle donne, tema questo, che può ben rientrare tra quelli trattati nell’ultimo film della serata ‘Fit’. Bruno Casini ha poi continuato nei ringraziamenti, (con un saluto anche al nostro sito, che ci ha ovviamente fatto molto piacere) ed ha ricordato la Mostra “QUEER COVERS – Copertine impazzite” (12-25 novembre), presso l’Associazione Ireos, in via dé Serragli 3, Firenze.

La serata è continuata con la proiezione di due cortometraggi molto erotici e patinati del video-artista israeliano Roy Raz , (“The Lady is dead” e “I Won’t Let Go”), artista poliedrico, dotato di un prodigioso talento fotografico, regista di giorno e DJ di notte.

Ultimo film della serata “Fit” di Rikki Beadle Blair, tratto da un lavoro teatrale dello stesso regista. Il film viene trasmesso nelle scuole inglesi a episodi, incoraggiando ogni volta il dibattito tra i ragazzi. Ma si tratta di un film che dovrebbero vedere tutti a tutte le età. La storia si svolge attraverso le storie di sei teenager inglesi studenti alle scuole superiori, che frequentano per punizione, a causa dei loro problemi comportamentali, un corso di danza. L’insegnante, lo stesso regista, attraverso le lezioni, riesce ad interagire sul comportamento dei suoi alunni, insegnando il rispetto della diversità e incoraggiando chi convive con sentimenti repressi riguardo alla propria sessualità, ad osare ad esprimerli con il proprio coming out. Era presente in sala il regista Rikki Beadle Blair, inglese, nato nel 1961, attore, sceneggiatore, cantante, coreografo e insegnante di aerobica. Sceneggiatore del film Stonewall e regista della serie televisiva Metrosexuality . Rikki, simpaticissimo, pieno di vita e molto, ma veramente molto, espansivo, si è fermato volentieri a rispondere alle numerose domande del pubblico, spiegandoci i problemi di bullismo che tutt’ora affliggono le scuole inglesi; bullismo anche razzista ma soprattutto omofobo. Rikki stasera ha dato a tutti noi una bellissima lezione sui diritti civili e la tolleranza.

IMMAGINI DELLA GIORNATA

Antonio Schiavone e Silvia Minelli
Antonio Schiavone e Rikki Beadle Blair
Bruno Casini, Silvia Minelli e Roberta Vannucci
Fabrizio Ungaro e Silvia Minelli
Immagini dello spettacolo "Il trionfamento del noi"
Rikki Beadle Blair, Fabrizio Ungaro e Bruno Casini
Rikki Beadle Blair, Fabrizio Ungaro e Silvia Minelli
Rikki Beadle Blair
Roberto Mariella e Rikki Beadle Blair
Silvia Minelli
Willy Vaira e Silvia Minelli
Yony Leyser

Foto e testo di R. Mariella – Video di A. Schiavone


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