"GENDER DOCUFILM FEST" SECONDA EDIZIONE

A Roma, all’interno della manifestazione del Gay Village, tre giorni di film documentario, con opere in anteprima nazionale, su temi che liberano i generi e ridanno centralità al nostro corpo.

Dal sito ufficiale del festival

Per il secondo anno viene presentato all’interno della manifestazione romana del Gay Village (presso il Parco del Ninfeo) il Gender Docufilm Fest, quest’anno col sottotitolo “Specie in via d’espansione“, con riferimento anche al fatto che si tratta di un festival dedicato esclusivamente alla forma documentario.
La scelta di privilegiare il documentario, spiegano gli organizzatori, ha una ragione ben precisa: da genere cinematografico che viaggia con pochi bagagli, privo degli orpelli dello spettacolo massificato, il documentario è capace di indagare il mondo a bassa – e bassissima – definizione, offrendo uno sguardo del tutto originale sul mondo. Per questo, si presta perfettamente per rappresentare una realtà complessa e sfaccettata quale è il cinema di genere.

Come il festival bolognese Gender Bender, anche questa manifestazione si focalizza sulle “forme mutevoli dell’identità di genere. Ampliando i confini del transessualismo e dell’omosessualità, il festival vuole costruire una visione più aperta e malleabile dei nostri corpi e dei nostri ruoli sociali, mettendo in discussione la logica binaria del maschile/femminile. Il festival presenta opere che deliberatamente sfidano il pensiero comune su alcuni temi cardine della società: l’amore, il sesso, i ruoli maschile e femminile, la pornografia, la famiglia. Nessuna certezza resta salda dopo la visione di questi documentari. Abbattendo gli stereotipi, ogni film ridona al corpo la propria centralità politica e sensoriale.

A sottolineare questa impostazione il manifesto di questa seconda edizione, all’apparenza etero, che raffigura due corpi nudi, maschile e femminile, in un tenero ma indefinibile abbraccio.

Presidente della giuria un nome di grande rilievo: il regista Luca Guadagnino, fresco del successo internazionale del suo bellissimo film “Io sono l’amore”.

Il Festival ha come direttore artistico Giona A. Nazzaro, giornalista e critico cinematografico, membro dei comitati di selezione di vari festival internazionali. Filippo Uliveri ne è l’organizzatore e promotore, mentre l’instancabile Imma Battaglia, presidente di Di’Gay Project, è tra gli ideatori del Festival.

I sette film presentati sono tutti di altissima qualità, con ben quattro anteprime nazionali.

PROGRAMMA

giovedì 25 agosto 2011 – ore 21:00
 
 

Pyuupiru 2001-2008 di Daishi Matsunaga

tendenza: QQQ
nazione: Giappone – durata min.: 93
anno: 2011
Pyuupiru è un ragazzo giapponese in conflitto con il proprio corpo, inadatto a rappresentare la vera identità dell’anima che contiene. Oltre la performance art e la chirurgia, inarrestabile nel suo percorso di riappropriazione dell’identità di genere, Pyuupiru inizia un viaggio ai confini tra i due sessi spinto tanto dalla ricerca del sé quanto dalla furia artistica, plasmando il proprio corpo come uno scultore con la cera. Il documentario di Daishi Matsunaga, amico d’infanzia di Pyuupiru, intervista familiari e amici dell’artista e segue da vicino otto anni di vicissitudini corporee e mentali di un giovane in grado di tramutare i turbamenti dell’anima in arte. (Gender DocuFilm Fest)

giovedì 25 agosto 2011 – ore 22:45
 
 

Table with the Dogs, The di Cédric Martinelli

tendenza: QQ
nazione: India – durata min.: 40
anno: 2010
Julien Touati è il primo occidentale ammesso alla scuola indiana più prestigiosa dove viene insegnata l’arte del Kathakali, il teatro-danza delle rappresentazioni popolari. Giorno dopo giorno, dall’alba a notte inoltrata, Julian si immerge completamente in un viaggio ipnotico e sensuale nel cuore delle tradizioni indiane, scoprendo un mondo dove l’ordine gerarchico è immutabile, la religione onnipresente e le donne assenti. Il documentario è un’opportunità unica per assistere al durissimo allenamento corporeo e alla rigida educazione a cui vengono sottoposti i ragazzi chiamati a rappresentare le divinità del pantheon indù, alla scoperta di uno degli ultimi posti al mondo dove questa forma d’arte viene insegnata seguendo la tradizione più pura. (Gender DocuFilm Fest)

venerdì 26 agosto 2011 – ore 21:00
 
 

Ciel en bataille, Le di Rachid B.

tendenza: GGG
nazione: Francia / Svizzera – durata min.: 42
anno: 2011
Al capezzale del padre malato di cancro, un ragazzo francese ripercorre la propria vita e si immagina di confessare finalmente la sua omosessualità e il suo percorso spirituale dal cattolicesimo all’islamismo. La voce di Rachid, narrando la sua vita dall’infanzia in Marocco alla Parigi multiculturale d’oggi, trascina lo spettatore all’interno di un’esperienza umana complessa, in perenne lotta tra le pulsioni del corpo e la purezza dello spirito. L’omosessualità, mai negata ma inconfessabile in un contesto religioso, tenta una realizzazione terrena mentre in cielo le divinità osservano. Un documentario che con immagini oniriche e poetiche cerca di superare i confini del corpo per approdare a una dimensione spirituale che porti finalmente la pace dell’anima e dei sensi. (Gender DocuFilm Fest)

venerdì 26 agosto 2011 – ore 22:00
 
 

Romeo & Julius di Sabine Hviid

tendenza: GGG
nazione: Danimarca – durata min.: 26
anno: 2009
Un gruppo di giovani attori chiamato “The Theatre Factory” sta preparando la loro produzione annuale, una versione aggiornata della tragedia di Shakespeare Romeo e Giulietta. Due ragazzi interpretano i ruoli principali – entrambi sono alle prese con le loro domande d?amore che si fondono con quelle dei loro ruoli sul palco. E come iniziano le prove, la realtà ben presto comincia a interferire con la rappresentazione. La famosa opera su un amore impossibile diventa improvvisamente realtà col crescere dei sentimenti tra i due giovani attori. La regista combina la documentazione del lavoro teatrale con interviste sulla vita privata dei protagonisti creando dei sapenti contrasti tra realtà e finzione. Il tema del film è il coraggio di amare. Come in Romeo e Giulietta, l’amore è la chiave della vita (e della morte). Se non siamo capaci d’amare non siamo nemmeno capaci di vivere. Perché una persona dovrebbe rifiutarsi di amare? Forse perché condizionato dall’ambiente famigliare o da altre personali esperienze? Il film tratta dei grandi sentimenti che possono contrastare la razionalità e bloccarci il cuore, ma anche rendere magnifica la nostra vita. Un film sulla bellezza e sulla follia della giovinezza, prima che le paure e i condizionamenti ci obblighino a seguire altre strade. Presentato in anteprima italiana al San Giò Verona video Festival 2010 dove è stato applauditissimo e ha vinto il prestigioso premio “Logan”, legato al noto marchio calzaturiero, e dedicato all?eleganza delle immagini in movimento.

venerdì 26 agosto 2011 – ore 22:30
 
 

Face di Adele Wilkes

tendenza: L
nazione: Australia – durata min.: 27
anno: 2010
Parte di un film in tre capitoli dal titolo Anatomy Series 2. Una regista e fotografa di arte erotica segue il progetto collettivo Beautiful Agony, in cui persone comuni filmano il proprio volto durante l’orgasmo. Il voyeurismo della regista entra presto in crisi: abituata a filmare il nudo altrui, non riesce a mettersi a nudo di fronte alla macchina da presa. FACE è un documentario intimo che presentando un collage eterogeneo di testimonianze e interviste ai fondatori di Beautiful Agony offre un viaggio erotico e rivelatore attraverso l’esperienza del piacere corporeo, al contempo assolutamente universale e misteriosamente individuale. Un’esplorazione coraggiosa e puntuale dei limiti del voyeurismo, dell’arte e del sesso, e di come ciascuno di noi si trovi sospeso tra identità personale e innegabile appartenenza alla specie umana. (Gender DocuFilm Fest)

sabato 27 agosto 2011 – ore 21:00
 
 

I Shot My Love di Tomer Heymann

tendenza: GGG
nazione: Israele / Germania – durata min.: 70
anno: 2010
Settant’anni dopo che sua nonna era scappata dalla Germania nazista verso la Palestina, il regista israeliano Tomer Heymann ritorna nel paese dei suoi avi per presentare il suo film “Paper Dolls” al festival di Berlino, e qui incontra un uomo che gli ha cambiato la vita. Questo amore nato in 48 ore e iniziato al bar Berghain Panorama, diventa una profonda relazione tra Tomer e Andreas Merk, un danzatore tedesco. Quando Andreas decide di spostarsi a Tel-Aviv per seguire il compagno, egli non deve solo gestire il suo nuovo partner, ma anche una complessa realtà in quanto cittadino tedesco. La madre di Tomer, discendente da immigrati tedeschi, è nata e vissuta in un piccolo villaggio israeliano, dove ha allevato cinque figli. Uno a uno essa ha visto i suoi figli abbandonare il paese che lei e la sua famiglia avevano contribuito a costruire ed ora mette tutta la sua influenza su Tomer, l’unico figlio rimasto, perché continui la sua opera nel villaggio. Il film ci racconta una storia d’amore personale e universale e segue un dolcissimo triangolo composto da Tomer, il suo fidanzato e dalla madre.

sabato 27 agosto 2011 – ore 22:00
 
 

Regretters di Marcus Lindeen

tendenza: TTT
nazione: Svezia – durata min.: 58
anno: 2010
Due uomini sulla sessantina d’anni si incontrano e parlano della propria esperienza sull’essere diventati donne per poi tornare uomini. Candidamente ed onestamente, Orlando e Mikael mostrano foto personali, vecchi filmati e conversazioni, facendosi l’un l’altro più domande di quante avrebbe saputo farne un intervistatore. Sarebbe troppo semplicistico affermare che i due protagonisti considerano la loro transizione un mero errore, più che altro le loro vite hanno preso pieghe molto diverse da quelle che si aspettavano e i limiti di genere che la società pone si sono rivelati più pesanti del previsto.(LLGFF tr.GB)


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