Se vi piace la musica classica non potete perdervi questo bellissimo romanzo sulla breve vita di un grande pianista del secolo scorso, Youri Egorov, che probabilmente conoscerete già per averne ascoltato qualche esecuzione su cd (in occasione dell’uscita di questo romanzo la EMI Classic ha ripubblicato un cofanetto con sette cd dal titolo “Youri Egorov – The Master Pianist” che contiene anche la registrazione dal vivo del concerto che Youri Egorov diede alla Carnegie Hall, New York, il 16 dicembre 1978).
Il romanzo, che l’autore olandese Jan Brokken dichiara, nelle note in appendice al volume, di essere integralmente basato su fatti realmente accaduti, ci offre un quadro assai dettagliato della vita di questo artista/poeta (il titolo secondo l’autore avrebbe dovuto essere “Nella casa del poeta”) che all’età di 22 anni, già affermato pianista in Russia, decide di fuggire in occidente per evitare di essere scoperto come omosessuale (frequentava i parchi di Mosca) con conseguenze devastanti sia per lui e la sua carriera che per la sua famiglia. Siamo infatti ancora negli anni pre-perestroika quando il KGB teneva sotto stretto controllo qualsiasi personalità emergente nel campo delle arti e della comunicazione.
Alcuni cd con esecuzioni del pianista Youri Egorov
Youri si rifugia prima in Italia (bruttissima ma fortunatamente breve esperienza) e subito dopo in Olanda ad Amsterdam che invece era in quegli anni la mecca degli omosessuali europei. Qui ha la fortuna di incontrare subito il ragazzo che sarà suo compagno per tutta la vita, l’architetto Jan Brouwer, una persona semplice ed amorevole che gli dedicherà la sua vita e il suo lavoro, senza mai prevaricare ma restando sempre vigile nella sua ombra.
La storia, per il 70 % del romanzo, segue minuziosamente tutte le tappe della carriera pianistica di Youri, che viaggia da un continente all’altro, ospite delle più rinomate sale da concerto, riportandoci fedelmente gli stati d’animo e le difficoltà tecniche che accompagnano ogni esecuzione, confrontandole con quelle di altri grandi interpreti, rilevandone le specificità di ognuno, alla maniera di una raffinata guida musicale per la massima gioia dei lettori melomani.
A questo livello ‘artistico’ si aggiunge quello ‘umanistico’ sulla figura di Egorov e dei vari personaggi che lo circondano. In maggioranza sono omosessuali, come la coppia Marco e Steve, coi quali Youri e Jan convivono per più di un anno (“Steve faceva la spesa e lavava i piatti, Jan cucinava e Youri e Marco portavano i soldi a casa“). Jan era stato il grande amore di Marco, prima di innamorarsi di Youri. Rimarranno comunque sempre uniti, facendo vacanze insieme, sia di giorno che di notte. L’autore è comunque sempre discreto nel descrivere l’attività sessuale dei vari personaggi, usando poche ma efficaci parole, come quando le due coppie gay si rifugiarono con la barca nel folto di un canneto dove …. “si divertirono”. Il ‘divertimento’ certo non manca ai nostri eroi, e soprattutto al protagonista Youri, grazie anche alla libertà che, malvolentieri ma per amore, il suo compagno Jan deve concedergli. Girando per il mondo, ma soprattutto a New York, Londra e Parigi, dopo l’impegnativo momento dei concerti, arriva quasi sempre l’occasione, più o meno cercata, di rilassarsi in compagnia di qualche bel giovane biondo. Con qualcuno, desideroso magari di entrare nel bel mondo della musica, nasce anche una breve storia che si esaurisce dopo qualche viaggio gratis nelle capitali concertistiche. Oppure durante le gite a Biarritz dove frequentava (ma l’autore, con la sua abituale discrezione, dice ‘si scapicollava‘) la ‘roccia degli omosessuali‘. L’amore tra Youri e Jan è comunque inespugnabile così come lo stretto legame del gruppo di amici che lo circondano, dove ‘Youri era il re, e ognuno voleva con lui un legame particolare‘. L’autore sottolinea spesso come queste amicizie avessero per Youri il valore di una famiglia, ormai l’unica famiglia che poteva frequentare. Non era facile entrare in questo gruppo, bisognava anzitutto condividere la stessa passione per la musica, poi doveva venirsi a creare uno speciale feeling, indipendente dagli orientamente sessuali di ognuno. L’autore del romanzo, Jan Brokken, e sua moglie Marie-Suzanne, sono infatti eterosessuali, ma il loro interesse musicale e la grande stima e comprensione che dimostrano verso Youri, li fa entrare nel suo ristretto circolo, nella sua famiglia elettiva.
Il terzo livello che possiamo facilmente esplorare nella lettura del romanzo è un’attenta esamina della società russa, ancora dominata dalla burocrazia e dalla persecuzione contro diversi ed oppositori al regime. L’incubo del KGB e dei campi di rieducazione perseguita per tutta vita il nostro eroe. Come omosessuale, ma forse anche come amante della libertà (cosa difficilmente separabile da un autentico spirito artistico), si sente obbligato ad espatriare, ad abbandonare madre, padre e fratelli, lui che era il più benvoluto, il più coccolato, soprattutto dalla madre, anche sua grande maestra di musica. Eppure, anche dopo anni di successo in occidente, la madre Russia e con lei tutto il popolo russo, sono sempre nel fondo del suo cuore, sono sempre le sue vere e profonde radici dalle quali è impossibile separarsi. Al fondo di ogni sua gioia emerge sempre una profonda solitudine causata dal peso di un storia e di un destino che nessuno dovrebbe subire. Questo dramma interiore è molto bene rappresentato dal forte legame che Youri stringe con Tatjana, una donna figlia di esuli russi che da tempo si erano stabiliti a Bruxelles. Tatjana, pur essendo sposata con figlio, s’innamora subito di Youri e non l’abbandonerà mai. Con lei Youri si confida su ogni cosa, parlano sempre in russo, anche davanti agli amici, facendo diventare tutti un po’ gelosi. Tatjana è la sua Russia, o almeno è tutto quello che gli rimane del suo Paese. Ad un certo punto il suo legame con Tatjana è così forte che per lei sarebbe disposto a rinnegarsi (le dice:”vorrei essere un uomo per te”), ma non riuscirà mai ad andare oltre un timido bacio (di questo ringrazio Youri ma soprattutto l’autore che ci ha risparmiato la deriva bisessuale che spesso affascina tanto gli etero).
L’ultima parte del romanzo, forse la meno incisiva ma probabilmente obbligata, ci racconta di come l’Aids abbia falciato un’intera generazione di grandi personalità, arrivando anche nel cuore di questo gruppo di grandi amici e amanti. Le reazioni saranno diverse per ognuno. Come sempre nelle grandi tragedie, tutto viene messo alla prova, tutti devono fare i conti con la loro vera essenza. Ci sarà quello che ritiene sia stata il prezzo da pagare per essere omosessuale, quelli che vedranno ancora più rafforzati i loro legami, quelli che fuggiranno per paura, quelli che si sentiranno già morti, ecc. Impossibile per l’autore approfondire un tema che richiederebbe di iniziare un altro libro.
Il tema di questo romanzo è comunque perfettamente compiuto. La storia di un uomo che fino a vent’anni non ha potuto conoscere l’amore in quanto omosessuale in un Paese dove l’omosessualità non poteva esistere. La storia di un uomo che ha dovuto sacrificare famiglia e patria per poter esprimere le sue capacità artistiche. La storia di un uomo che quando ha trovato la libertà non ha mai potuto goderla fino in fondo perché fondamentalmente solo, lontano dalle sue radici. La storia di un uomo che ha profondamente e intensamente amato e che alla fine anche questo sembra essergli apparso come un castigo del destino. L’autore, un etero progressista nato e vissuto in un paese libero, alla fine del romanzo, esorcizza il suo rammarico dicendosi: “Mentre osservavo quella sagoma nella luce del tardo pomeriggio, mi resi conto di quanto fossi fortunato. Ero sulla terra da più di cinquant’anni. Ero stato testimone di buona parte del ventesimo secolo, ma non come Andrjuša, né come Youri, Elena, Eleonora, Nikolaj. La storia non mi aveva mai punito, mai tormentato. Per la mia libertà non avevo dovuto sacrificare niente e nessuno.” E, aggiungiamo noi, neanche per il suo amore.
Nella casa del pianista
titolo originale: In het huis van de dichter
prima edizione: 2011
lingua originale: Olandese
traduzione di: Claudia Di Palermo
pagine: 432
euro: 18
ISBN: 9788870911954
Disponibile anche come ebook al costo di euro 9,90
La sera del 30 gennaio 1980 Jan Brokken rimane folgorato da un concerto: tutti gli studi di Chopin interpretati da Youri Egorov, astro nascente del pianoforte. Dalle prime battute riconosce in lui il talento che ogni giorno sente esercitarsi nella casa vicina. Diventato amico intimo, testimone diretto della sua avventura artistica ed esistenziale, bruciata in soli trentatré anni, Brokken racconta il grande pianista, emblema del genio sregolato, dell’esule dall’Unione Sovietica che trova la fama nel libero Occidente ma mai le radici, del diverso in lotta con un perenne senso di solitudine. Omosessuale per- seguitato dal KGB e assetato di libertà, poi profugo in un campo italiano, Youri si immerge ventiduenne nella vivace bohème di Amsterdam, su cui incombe ancora sconosciuta l’ombra letale dell’aids. Il successo non si fa attendere, dalle frenetiche tournée mondiali fino alla consacrazione accanto ai più acclamati cantanti e direttori d’orchestra. Ma sotto il brillante talento cova la fragilità dell’uomo, la nostalgia della patria e degli affetti per sempre perduti. Youri si aggrappa alla stretta cerchia di amici che orbita intorno alla sua casa di Amsterdam, una calorosa “famiglia” di creativi e musicofili che lo sentiranno suonare fino alle ultime, tragiche note. Primi fra tutti l’architetto Jan Brouwer e la “principessa” Tatjana, lui tenero compagno di vita e lei speciale compagna dell’anima, su cui Youri riversa tutto il suo amore disperato per la Madre Russia. Con delicatezza e toccante umanità, Brokken racconta la storia di un artista, di una vita, di un’amicizia, di un’intera epoca, sulle note di un appassionato inno alla musica.
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Jan Brokken, giornalista e scrittore di viaggio olandese, è noto per le sue interviste a grandi protagonisti del mondo letterario e musicale. Dopo l’esordio narrativo De Provincie (1984), da cui è stato tratto un film di successo, ha pubblicato numerosi altri romanzi che la stampa ha avvicinato a Graham Greene e Bruce Chatwin.