ANTEPRIMA DI "AUSENTE" AL 25mo FESTIVAL MIX

Proiettato insieme allo stupendo “80 Egunean” e allo scandaloso ed intrigante “El Consol de Sodoma”. Il discorso dal palco del presidente Arcigay Marco Mori. L’esordio scintillante di “Brain & Sexy” che potete vedere nei video (nella foto Barbara Alberti e Diego Passoni)

Un’altra intensa giornata al Festival Mix che ha rischiato di rimanere isolato dal mondo per un impetuoso temporale con tanto di grandine che, se continuava, bloccava tutta la città.
Invece ancora un pubblico foltissimo ha riempito la platea del Teatro per i tre lungometraggi della serata e per l’inaugurazione di ‘Brain & Sexy’ condotto da La Pina e Diego Passoni. Peccato che la Scatola Magica abbia un numero limitato di posti perché le esibizioni di Barbara Alberti e Alessandro Fullin, spalleggiato da Matteo B. Bianchi, avrebbero meritato tutto il pubblico del Teatro. I presenti, come potete vedere nei video del nostro Antonio Schiavone, si sono divertiti e ammaliati per gli interessanti e spesso esilaranti interventi degli autori che presentavano i loro ultimi libri, tutti assolutamente da leggere.

Sul palco della sala grande del Teatro, Diego e la Pina hanno poi presentato il programma di ‘Brain & Sexy” del weekend e la Pina ha ricordato il 2° premio Queen of Music assegnato quest’anno a Ivana Spagna che ha definito come la “donna più buona del mondo” e che, felicissima di partecipare, ci regalerà l’interpretazione di due canzoni. Diego ha invece ricordato l’ormai tradizionale premio Queen of Comedy che verrà assegnato questa sera a Franca Valeri, “una persona alla quale tutti noi, non solo gay e lesbiche, dobbiamo l’Italia” e che si augura venga accolto dal pubblico tutto in piedi con un applauso “che dovrà far cadere le lampadine“, precisa la Pina.

Insieme al direttore Giampaolo Marzi, sale poi sul palco il presidente Arcigay Marco Mori che richiama il direttore a mettersi più a sinistra sul palco, con allusione politica ma in realtà perché più sotto la luce dei riflettori. La politica è comunque al centro dell’intervento di Marco Mori, che inizia con lo spiegare “perché sono qua, perché Arcigay Milano ha lanciato quest’anno una campagna che si chiama ‘Milano siamo anche noi’, una campagna che parla di inclusione sociale, diritti civili e di una città più aperta, con dieci ricette per modernizzare la città e un social network in cui scambiarsi opinioni sulla Milano che vorrei. Abbiamo spedito queste dieci ricette a tutti i candidati sindaco ma l’unico che ci ha risposto è stato Giuliano Pisapia (forte applauso). Abbiamo quindi avuto un incontro pubblico (il primo nella storia dei candidati reali) della comunità LGBT con Pisapia il 30 aprile al teatro Elfo (visibile con filmati sul sito Milanosiamoanchenoi.it). In quell’incontro Giuliano Pisapia ha detto dei si e ha detto dei no. C’è invece chi non ha risposto, chi non si è fatto vedere, chi, come dei personaggi che si sono alternati su questo palco negli anni passati, ha espresso dei riconoscimenti anche a questo Festival, ma c’è chi questa comunità non la considera, chi la usa come strumento politico per istigare la paura e l’odio. Allora io dico questo: vorrei arrivare un giorno a votare in questo Paese senza che i miei amori, la mia vita sentimentale, la mia quotidianità, siano oggetto di discussione politica e non siano argomenti eticamente sensibili, perché NON lo sono, SONO dei dati di fatto, ormai in tutta Europa e in tanti Paesi. Vogliamo, dobbiamo, possiamo, decidere se questo Paese vuole andare oltre le Alpi o al di là del Tevere. Io voglio andare oltre le Alpi. Voi, noi andare a votare domenica”. (applauso). Marzi e Marco hanno poi ricordato i prossimi eventi del Festival soffermandosi in particolare su documentario “We Were Here” che è un doc che racconta i primi tempi dello sviluppo della pandemia dell’Aids a San Francisco. Abbiamo deciso come Arcigay Milano, su suggerimento di Giampaolo, di permettere a tutte le persone che durante l’anno si spendono e lottano nelle associazioni che si occupano di salute, della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, di partecipare gratuitamente alla visione di questo documentario che avrà luogo martedì 31 alle ore 19.00. E’ un doc molto bello, come tutti gli altri presentati in questo Festival (per questo ringrazio Giampaolo per le scelte fatte) ed è una testimonianza importante. L’Aids e l’Hiv sono una cosa di cui si parla poco in questo momento, soprattutto in questa città che ha un tasso di diffusione dell’Hiv di due contagi al giorni, tasso che è paragonabile a quello di una città come New York, che ha però una popolazione molto più numerosa. Dobbiamo quindi tornare a parlare di queste cose, che è stata anche una delle richieste fatte al prossimo Sindaco“. Mori ha poi proseguito ricordando “come i grandi passi avanti che sono stati fatti nel nostro Paese contro l’Aids sono state soprattutto merito dell’impegno della comunità gay italiana che da subito si informava di quanto succedeva negli USA e con l’impegno volontario e gratuito di tanti militanti si faceva capire, anche nel nostro Paese, che l’Aids non era la peste gay. Questi ricordi di quanto abbiamo fatto nel passato devono spronarci a intervenire ancora oggi con azioni concrete, a parlarne e confrontarci senza nessuna paura. Grazie” (applauso)

Marzi ha poi invitato sul palco Cosimo Santoro di Atlantide, dicendo “che è l’unico operatore italiano rimasto ad occuparsi del cinema a tematica gay“. Cosimo ha presentato il film della serata, “Ausente“, già vincitore del Teddy Award a Berlino 2011 come miglior film a tematica LGBT, che, insieme all’altro film del regista Marco Berger, “Plan B“, verrà distribuito a settembre in un cofanetto con doppio dvd prodotto da Queer Frame. Purtroppo, ha spiegato Cosimo, “sono ancora troppe le difficoltà che incontriamo per poter portare questi film nelle sale. Noi siamo un portale di cinema LGBT, Queerframe.tv, dove i nostri film possono essere visti in streaming o download. Siamo anche usciti con 11 dvd da settembre 2010 e abbiamo fatto due distribuzioni nelle sale in digitale. Siamo ora presenti a Milano, come lo scorso anno, dove oltre ad “Ausente” presentiamo “Sasha”, da oggi disponibile sul nostro portale, domani presentiamo “Contracorriente” e Harvest”, lunedì “Homme au Bain” e martedì “Break My Fall”, film di chiusura del Festival“.

Tra i lungometraggi della giornata ha senz’altro riscosso il maggior consenso di pubblico “80 Egunean“, una bellissima e originale storia d’amore lesbo, della quale vi abbiamo già parlato dal festival torinese, seguito da “The Consul of Sodom” di Sigfrid Monleon e da “Ausente” di Marco Berger.

“AUSENTE” di Marco Berger – voto 8/10

L’unica anteprima della giornata come lungometraggio era “Ausente” dell’argentino Marco Berger, opera seconda di un giovane regista molto promettente, che continua a trattare il tema dell’omosessualità nascosta in eterosessuali che improvvisamente devono confrontarsi con un inatteso sentimento. Questa volta si tratta di un professore di nuoto, etero felicemente fidanzato, che viene discretamente ma assiduamente corteggiato da un suo allievo. L’abilità della regia risiede soprattutto nel raccontarci una storia di normale quotidianità come se si trattasse di un thriller, con musica e riprese che sollecitano la suspance nello spettatore, vedi primi piani di porte che si aprono lentamente, inseguimenti segreti da una stanza all’altra, mani che si allungano su corpi addormentati, ecc. Il ‘pericolo’ incombente è l’attesa dichiarazione o rivelazione amorosa tra i due protagonisti. Il film soffre forse di qualche lungaggine, che scompare subito se riusciamo ad entrare nello spirito di un dramma fatto esclusivamente di sentimenti e della difficoltà o impossibilità di esprimerli, di sguardi furtivi, di palpitazioni che vengono represse, di paure di quello che non conosciamo ancora o di quello che non riusciamo ad esprimere completamente. I protagonisti sono bravissimi e riescono perfettamente a caricarsi sulle spalle tutto il peso di una storia che è chiusa dentro loro stessi e lotta disperatamente per uscire.

“EL CONSUL DE SODOMA” di Sigfrid Monleon – voto 9/10

Bellissimo film biografico, ad alto budget ed esteticamente molto curato, sulla vita del brillante ed eccentrico poeta spagnolo Jaime Gil de Biedma (Barcellona 1929-1990), figura di spicco della poesia spagnola del Novecento. Gil de Biedma (interpretato dal fascinoso Jordi Mollà) rispetto al più noto Garcia Lorca fu un poeta meno importante ( pubblicò soltanto tre raccolte di poesie), ma sicuramente un uomo più fortunato nella vita privata. Figlio di un importante uomo d’affari, a capo della più importante multinazionale del suo Paese, leader nel commercio del tabacco, era ancora un bambino durante la guerra civile, quando quelli come lui (omosessuali e antifranchisti) venivano fucilati senza troppi preliminari. Riesce cosi a superare quasi indenne il periodo franchista, nonostante fosse un poeta comunista e con una vita notturna per niente raccomandabile. Questo anche perché durante il giorno egli riusciva a portare avanti la sua attività di dirigente nell’azienda di famiglia, lavoro che lo portò a soggiornare per lunghi periodi nelle Filippine ( Il titolo del film si riferisce al fatto che egli era stato anche nominato console onorario delle Filippine in Spagna). Egli prediligeva gli amanti prezzolati raccolti nei quartieri malfamati, eppure vediamo che spesso da questi incontri (descritti con molto realismo erotico) nascevano delle vere storie d’amore, che finivano male solo perché era lo stesso Jaime a provocarne la fine, facendo inconsapevolmente pesare l’enorme divario culturale e sociale tra lui ed i suoi compagni. Il film ci racconta anche di un’unica importante relazione eterosessuale, con la bella ed eccentrica divorziata Bel (interpretata da Bimba Bosé nipote di Miguel), la cui morte in un incidente stradale porta Jaime a tentare il suicidio. La storia arriva fino ai giorni nostri: con Jaime protagonista della vita culturale e notturna della Barcellona degli anni ’70, sino a quando si ammala di AIDS e muore a 60 anni nel 1990. (R. Mariella)

IMMAGINI DELLA GIORNATA

Cosimo Santoro di Queerframe.tv

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