Su Rai 3 il primo lungometraggio gay della storia del cinema

“Diverso dagli altri”, film muto del 1919, voluto dal Dr. Magnus Hirschfeld, fondatore nel 1897 del primo movimento di liberazione omosessuale. Sul canale Sky FX uno show di Ellen Degeneres.

Da non perdere questa settimana la programmazione del film “Diverso dagli altri” in onda su Rai 3 purtroppo in orario notturno, alle 1.50 di sabato 20 novembre, un film muto del 1919, un eccezionale documento storico, il primo lungometraggio della storia del cinema che affronta la tematica dell’omosessualità, originariamente della durata di 90 minuti, ma oggi, in conseguenza della persecuzione nazista che bruciò tutte le copie del film, solo di 50 minuti, compresi quasi 10 minuti di didascalie che cercano di raccontarci i pezzi mancanti.
Impossibile quindi giudicare quanto rimasto del film come opera cinematografica, che già alla sua nascita si presentava come strumento divulgativo per combattere l’omofobia e il famoso paragrafo 175 che condannava l’omosessualità (cancellato solo nel 1994).

La Germania aveva appena perso la guerra e si stava inserendo nell’industria cinematografica che non aveva ancora regole o leggi di censura. Questa cosa spronò alcuni militanti del nascente movimento omosessuale ad utilizzare questo nuovo mezzo d’espressione per combattere i pregiudizi e l’omofobia popolare. Tra questi il regista Richard Oswald che insieme al Dr. Magnus Hirschfeld e l’appoggio produttivo del suo Istituto per le Scienze Sessuali, scrisse la sceneggiatura di “Anders als die Andern” (Diverso dagli altri). Trovarono come operatore Max Fassbender che due anni prima aveva lavorato al primo film tratto da “Il ritratto di Dorian Gray” di Wilde, e come protagonista Conrad Veidt, che diventerà poi famoso per “Il Gabinetto del Dr. Caligari” girato l’anno successivo. Il film accese un ampio dibattito in Germania che purtroppo non migliorò le cose e portò nel 1920 all’introduzione della censura, che proibì la programmazione del film e negli anni successivi, con il sorgere del nazismo, distrusse tutte le copie del film. Una copia mutilita verrà recuperata in Ucraina e proiettata ad un Festival gay di Berlino Ovest nel 1979.

La trama del film (che sarà alla base del successivo film inglese “Victim” con Dirk Bogarde) ci presenta Paul Körner, un famoso violoncellista, che vine avvicinato dal giovane Kurt, suo grande ammiratore e desideroso di diventare suo allievo. Paul accetta ma durante le lezioni sboccia tra i due la passione. La coppia è però ostacolata dalle rispettive famiglie e dai conoscenti, educati dai pregiudizi sociali e dalle omofobe leggi vigenti. A tutto questo si aggiunge l’arrivo di Bollek, probabilmente un omosessuale velato di basso livello sociale, che ricatta Paul chiedendo denaro in cambio del suo silenzio. Paul trova la forza di ribellarsi alle estorsioni di Bollek rivolgendosi alla giustizia Tedesca per essere protetto. Ma il draconiano Paragrafo 175, una legge del 1870 che vieta i rapporti omosessuali, criminalizza sia l’accusato che l’accusatore, facendo perdere a Paul il suo giovane amore, la sua carriera, la sua libertà ed infine la sua stessa vita.

Interessante la testimonianza, riportata da Vito Russo nel suo libro “Lo schermo velato” (che trovate integrale sulla scheda del film), di Christopher Isherwood che ricorda come alcune proiezioni del film vennero interrotte dai nazisti: a Vienna uno di loro sparò verso il pubblico ferendo molti spettatori. Nel suo libro di memorie “Christopher and His Kind“, Isherwood fornisce un resoconto di prima mano del film: Tre scene mi sono rimaste impresse nella memoria. In una i partecipanti ad un ballo, che sono soltanto uomini, vestiti di tutto punto, stanno per formare una sorta di girotondo. È qui che il personaggio interpretato da Conrad Veidt incontra il ricattatore che lo seduce e lo porta poi alla rovina. La scena dopo è una visione in cui Veidt vede una lunga processione di re, poeti, scienziti, filosofi e altre famose vittime dell’omosessualità che camminano lentamente e mestamente a testa china. Anche il dottor Hirschfeld compare in questa scena. Mi pare che il cadavere di Veidt, che si è ucciso, si intravveda sullo sfondo. Hirschfeld pronuncia un discorso (cioè una serie di didascalie), in cui invoca tolleranza per il Terzo Sesso.


(la cover dell’edizione tedesca del film)

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Da non perdere questa settimana anche la programmazione dello spettacolo “Ellen DeGeneres: Here and Now” del 2003, sul canale sky FX (131) alle ore 21.00 di sabato 20 novembre. Ricordiamo che Ellen DeGeneres è una delle più famose attrici e animatrici di show televisivi, lesbica dichiarata dal 1997, vincitrice di ben 12 Emmy Award. Dichiarò la sua omosessualità mentre era ospite del “The Oprah Winfrey Show” e poche settimane dopo, il suo personaggio di Ellen Morgan nell’omonima serie televisiva faceva il coming out, scandalizzando gli spettatori e mezzo mondo. La serie fu cancellata poco dopo ma Ellen DeGeneres ha continuato la sua battaglia come attrice lesbica dichiarata, sia nel movimento lgbt che sui palcoscenici e sui set di varie opere, ottenendo poi un grande successo dal 2001 con la sit-com “The Ellen Show” e dal 2003 con “The Ellen DeGeneres Show“, tuttora in programmazione.


(la cover dello spettacolo)


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